“VITE OSCURE DI SCIENZIATE EMINENTI”, NEL LIBRO DELLA DOTTORESSA LAURA UVA LE STORIE DI SCIENZIATE STRAORDINARIE

“VITE OSCURE DI SCIENZIATE EMINENTI”, NEL LIBRO DELLA DOTTORESSA LAURA UVA LE STORIE DI SCIENZIATE STRAORDINARIE

05 maggio 2022

Notizia

“VITE OSCURE DI SCIENZIATE EMINENTI”, NEL LIBRO DELLA DOTTORESSA LAURA UVA LE STORIE DI SCIENZIATE STRAORDINARIE

Dalla penna di una ricercatrice del Besta, in collaborazione con il redattore Stefano Gianni, è nato un libro che vuol essere un incoraggiamento per tante giovani donne a seguire le loro passioni senza insicurezze.

 

Tredici storie di donne guidate da una grande passione per la scienza, talmente grande da sfidare le opposizioni della società − che non le considerava all’altezza in quanto donne − o delle loro stesse famiglie, che non ritenevano la mente femminile adatta alle materie scientifiche. Le racconta la dottoressa Laura Uva, ricercatrice  della U.O. Epilettologia Clinica e Sperimentale del Besta nel libro “Vite oscure di scienziate eminenti”,  scritto a quattro mani con l’editor Stefano Gianni, e pubblicato da Loescher Editore.

Focus di questo libro sono le biografie di tredici scienziate vissute tra il IV e il XXI secolo – spiega la ricercatrice -. Sono matematiche, astronome, fisiche, chimiche e una medichessa, tutte dotate di notevoli capacità e animate da una grande passione verso la scienza, ma marchiate da una serie  di pregiudizi dettati dal tempo e dalla società. A causa di questi pregiudizi, molte di loro, nonostante gli importanti risultati raggiunti, non hanno ricevuto i dovuti riconoscimenti in vita e talvolta sono state dimenticate dopo la morte”.

“Vite oscure di scienziate eminenti” racconta le difficoltà che queste donne hanno dovuto affrontare per avere la possibilità di seguire la propria vocazione, per non cedere ai pregiudizi e per riuscire a svolgere il lavoro che avevano scelto.

Molti dei loro nomi non sono noti ai più; eppure, ad esempio, Trotula de’ Ruggiero fu la prima ginecologa in Europa, Emmy Noether fornì il supporto matematico necessario all’elaborazione della teoria della relatività, Lise Meitner scoprì la fissione nucleare, e Hedy Lamarr, celebre attrice hollywoodiana, elaborò un sistema di trasmissione dei segnali radio che anni dopo la sua messa a punto sarà adottato dalla telefonia mobile. Solo alcune, da qualche tempo, hanno cominciato a godere di una tenue notorietà presso il grande pubblico: pensiamo a Rosalind Franklin, chimico-fisica le cui ricerche furono fondamentali per descrivere la struttura del DNA; o a Mileva Maric, che si dice abbia contribuito alla definizione degli studi che hanno trasformato in una vera e propria star il marito Albert Einstein; o ad Ada Lovelace, la prima programmatrice informatica della storia.

Significativo è il fatto che a narrare la storia di queste donne scienziate straordinarie sia proprio una donna che si occupa di scienza come la dottoressa Uva: “Ripercorrere le vicende delle une e delle altre e riscoprire la loro straordinaria dedizione ai propri studi appare quasi doveroso alla luce del fatto che, in particolare nell’ambito delle discipline STEM (le discipline scientifico-tecnologiche come scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), il gender gap è ancora da colmare e i pregiudizi di genere sono ancora presenti.  Iniziare a raccontare la storia della scienza al femminile – ancora tutta da scrivere – costituisce un passo indispensabile per metterli a nudo e per incoraggiare le donne di domani a seguire le proprie passioni, senza insicurezze”.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 13/07/2022