Istituto Neurologico "Carlo Besta" | Fondazione IRCCS
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01/12/2023
01/12/2023
BESTA "OSPEDALE A MISURA DI DONNA": RICONFERMATI I 3 "BOLLINI ROSA" DI ONDA
Fondazione ONDA, Osservatorio Nazionaledella Salute della Donna e di Genere, ha conferito il riconoscimento agli ospedali impegnati, in tutte le regioni italiane, nella promozione della medicina di genere, distinguendosi per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili e non solo. Tra i Referenti Bollino Rosa ass dal Manuela Bloise, responsabile dell'Ufficio Formazione del Besta.
Anche per il biennio 2024-25 la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta si conferma "Ospedale a misura di donna": Fondazione Onda ha infatti assegnato i Bollini Rosa agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.
Rispetto al biennio precedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 354 a 367. Oltre a una crescita numerica, quest'anno c'è stato assistiamo a un miglioramento qualitativo dei servizi erogati: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre Bollini, sono infatti passati da 107 dello scorso Bando a 126 di questa edizione. 188 strutture hanno conseguito due Bollini e 53 un Bollino. La premiazione è avvenuta in una cerimonia svoltasi al ministero della Salute.
Al Besta sono stati riconfermati tre Bollini Rosa, a conferma del mantenimento di tutti i servizi erogati negli anni precedenti e dell'alta qualità degli stessi.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
Durante la cerimonia di premiazione è stato inoltre assegnato un riconoscimento speciale a 34 Referenti Bollino Rosa che si sono distinti negli anni per l’impegno e l’entusiasmo a sostegno delle iniziative di Fondazione Onda. Tra loro anche Manuela Bloise, responsabile dell'Ufficio Formazione del Besta.
Sul sito www.bollinirosa.it è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per regione, con l’elenco dei servizi valutati.

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27/11/2023
27/11/2023
Attivo il nuovo canale per le segnalazioni di illeciti
La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”, mette a disposizione di tutti, dipendenti, collaboratori, fornitori e cittadini, un nuovo strumento per contrastare i comportamenti illeciti.
Si tratta di una piattaforma informatica attivata nell’ambito del progetto WhistleblowingPA promosso da Transparency International Italia e Whistleblowing Solutions Impresa Sociale, che permette di inviare segnalazioni di illeciti di cui si è venuti a conoscenza in maniera sicura e confidenziale.
Tra i principali vantaggi di questo strumento vi è la possibilità di segnalare in maniera anonima e di dialogare con il ricevente della segnalazione per approfondire ulteriormente la vicenda.
Per maggiori informazioni sulle procedure di whistleblowing interne alla Fondazione e per inviare una segnalazione, clicca qui:
https://www.istituto-besta.it/whistleblowing-policy
Per maggiori informazioni sul progetto WhistleblowingPA visita il sito www.whistleblowing.it.

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21/09/2023
21/09/2023
MALATTIE MITOCONDRIALI: DUE STUDI GUIDATI DAL BESTA NE INDAGANO MECCANISMI DI ATTIVAZIONE E POSSIBILI SVILUPPI
Il professor Daniele Ghezzi è Principal Investigator (PI) di due progetti: MITOSIGN, vincitore del bando di ricerca finalizzata, e MITOMYOMICS, a cui sono stati assegnati i fondi PNRR -Missione 6 Salute.
Sono rivolte al miglioramento della diagnosi e allo studio dell’andamento delle malattie mitocondriali gli studi proposti dal professor Daniele Ghezzi dell’Università degli studi di Milano, in convenzione col Besta dove svolge attività di ricerca presso l’Unità di Genetica Medica e Neurogenetica, vincitori dei bandi PNRR - Missione 6 Salute e di ricerca finalizzata.
I fondi PRNN sono stati assegnati allo studio “Multi-omics for primary mitochondrial myopathies: deep genetic investigations to optimize diagnosis and prognosis and to elucidate the associated pathomechanisms (MitoMyOmics)”. Co-PI è la dottoressa Costanza Lamperti del Servizio di Medicina di Laboratorio - Genetica Medica e Neurogenetica del Besta; partecipa per il nostro Istituto il dottor Andrea Legati e sono partner del progetto la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, l’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna e l’Università degli studi di Bari.
“Il progetto MitoMyOmics si concentra sullo sfruttamento delle tecnologie omiche e della bioinformatica per migliorare la diagnosi dei casi di miopatie mitocondriali primarie irrisolte che colpiscono, negli adulti, prevalentemente, ma non esclusivamente, il muscolo scheletrico – spiega il professor Ghezzi -. Nel dettaglio, viene eseguito il sequenziamento dell'RNA ottenuta da biopsia muscolare del paziente e vengono valutate le potenzialità del sequenziamento dell'intero genoma; vengono poi sviluppati dalla Casa della Sofferenza di San Giovanni Rotondo gli strumenti bioinformatici per la valutazione delle varianti di mtDNA e nDNA e le loro interazioni. L’obiettivo, insieme agli altri partner del progetto, è analizzare i risultati e trovare i dettagli dei meccanismi responsabili della malattia, oltre a incrementare la diagnosi genetica per queste patologie così clinicamente complesse”.
La ricerca finalizzata, guidata dal professor Ghezzi e dal titolo “A mitosignature for personalized medicine: mitochondrial biomarkers to improve diagnosis and prognosis in mitochondrial disease patients in a clinical trial perspective – MITOSIGN, ha tre obiettivi principali: “In primis migliorare la categorizzazione dei pazienti con disordini mitocondriali primari e che hanno già una diagnosi certa di malattia ma con manifestazioni di diverso tipo, definire affidabili biomarcatori circolanti e capire meglio dal punto di vista diagnostico e prognostico come si sviluppano e si manifestano le malattie mitocondriali; identificare possibili firme (epi)genetiche che riflettono la malattia - aggiunge Ghezzi-. Le cure e i trattamenti attua lmente sono pochi e per poche malattie ma negli ultimi anni sono in corso diversi trial per valutare tutti i fenomeni e trovare questi biomarcatori”.
Poi specifica: “Nel corso del progetto viene raccolto il plasma dei pazienti durante le visite e tutte le informazioni, dal punto di vista clinico, sul decorso della malattia vengono importate in un registro nazionale dedicato. Lo scopo è indagare all’interno del plasma se ci sono molecole (biomarcatori) presenti in malattie mitocondriali oppure no e, attraverso l’analisi genetica, capire se ci sono fattori protettivi o predisponenti a essere più grave”.
La parte clinica del progetto viene svolta dalla dottoressa Costanza Lamperti, Co-PI anche di questo progetto, a cui collabora la professoressa Serenella Servidei della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma e il professor Michelangelo Mancuso dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana che è il coordinator del registro italiano “Mitocon” dei pazienti con malattie mitocondriali. Il dottor Daniele Sala, del nostro istituto, è il giovane ricercatore che si occupa delle analisi di laboratorio.
“Le nuove scoperte potrebbero essere determinanti per identificare l’esatta diagnosi nei pazienti e questo migliora la consulenza genetica per le famiglie e può portare anche alla diagnosi prenatale”, conclude Ghezzi.

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21/09/2023
21/09/2023
UNO STUDIO ANALIZZA LE BASI IMMUNOLOGICHE E INFIAMMATORIE DELL'ENCEFALITE AUTOIMMUNE CON CRISI EPILETTICHE
La dottoressa Laura Librizzi, ricercatrice della SC Neurologia 7 - Epilettologia Clinica e Sperimentale, Principal Investigator di uno dei progetti di Ricerca Finalizzata del Besta, illustra la ricerca in cui verranno identificati e validati nuovi biomarcatori utili a testare terapie per questa patologia. Co-Pi il dottor Francesco Deleo, neurologo della SC Neurologia 7 del Besta.
“Identification and validation of new non-invasive biomarkers to improve diagnosis and prognosis of subjects approach to test biomarker-based new therapies” è lo studio, sostenuto con i fondi della Ricerca Finalizzata, della dottoressa Laura Librizzi, ricercatrice della SC Neurologia 7- Epilettologia. Obiettivo: identificare nuovi meccanismi di generazione delle crisi epilettiche ed evidenziare potenziali target e nuovi approcci terapeutici nei pazienti affetti da Encefalite Autoimmune (EA) colpiti dalle crisi.
“Con questo progetto miriamo a chiarire le basi immunologiche e infiammatorie nell'EA con crisi epilettiche, un aspetto cruciale per la diagnosi precoce e l’immunoterapia che può ridurre la durata o la gravità della malattia e potrebbe migliorare l’evolversi della malattia stessa – afferma la dottoressa Librizzi -. Ci auguriamo di poter individuare o suggerire mediatori infiammatori che potrebbero essere potenzialmente utili in futuro a sviluppare nuove terapie per i pazienti affetti da Encefalite Autoimmune e di validare questi biomarcatori in un contesto pre-clinico per fornire ai neurologi informazioni preziose; vorremmo arrivare a proporre strategie terapeutiche appropriate e monitorare la progressione della malattia”.
Le encefaliti autoimmuni sono condizioni rare, debilitanti e potenzialmente curabili caratterizzate da sintomi neuropsichiatrici e crisi epilettiche. Le EA sono spesso associate alla presenza di auto-anticorpi , cioè anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario che attaccano specifici antigeni (proteine) della superficie del neurone o intracellulari.
“Nel nostro studio ci siamo focalizzati sulle EA con auto-anticorpi verso antigeni della superficie neuronale, come recettori, canali ionici o proteine sinaptiche – spiegano la dottoressa Librizzi e il dottor Deleo, neurologo del Besta che cura la parte di raccolta clinica dei dati -. Poiché questi antigeni svolgono un ruolo diretto o indiretto nella trasmissione del segnale si pensa che gli auto-anticorpi abbiano un ruolo fondamentale ed esclusivo sulla generazione delle crisi epilettiche nelle EA. Sicuramente gli anticorpi sono responsabili della disfunzione sinaptica, ma da soli non spiegano l’insorgenza delle crisi”.
“In queste forme la componente infiammatoria è determinante - conclude la dottoressa -. Adotteremo un approccio traslazionale multidisciplinare che utilizza campioni di sangue derivati dal paziente e che verranno testati su modelli sperimentali in vitro.
La fase sperimentale dello studio prevede l’isolamento delle Cellule Mononucleate del Sangue Periferico- [Peripheral Blood Mononuclear Cell (PBMC)] dal sangue dei pazienti prima che siano sottoposti a trattamento immunomodulante o immunosoppressivo. Successivamente i PBMC sono posti in coltura e gli effetti delle molecole infiammatorie da essi rilasciate vengono testate e verificate sui modelli sperimentali precedentemente citati. Verrà valutata in particolare la capacità di questi mediatori di indurre ipereccitabilità/crisi epilettiformi nei modelli sperimentali.
La seconda fase del progetto prevede l’utilizzo di antagonisti o bloccanti di tali mediatori al fine di stabilire se tali mediatori possono rappresentare futuri e promettenti target terapeutici. L'effetto osservato in vitro potrebbe essere utilizzato per prevedere la risposta dei pazienti a specifici farmaci immunomodulatori.
Partener dello studio, della durata di 36 mesi, è l’IRCCS Policlinico San Martino di Genova.
“Questo tipo di studi richiede un alto livello di sinergia tra ricerca preclinica e clinica – conclude la ricercatrice -. Per questo scopo il team di ricerca è composto da ricercatori di base e da clinici che riflette un'attitudine verso una visione multidisciplinare e traslazionale delle neuroscienze”.

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22/09/2023
22/09/2023
NEWSLETTER INNBESTA LUGLIO- AGOSTO 2023
NNBesta è la newsletter della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ che consente di essere sempre aggiornati sulle notizie più rilevanti inerenti attività, eventi, progetti di ricerca della Fondazione Besta e a tutte le iniziative ad essa correlate quali quelle di Associazioni e Fondazioni che sostengono il nostro Ente.

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22/09/2023
22/09/2023
IL BESTA SI RICONFERMA IL PRIMO OSPEDALE IN ITALIA SPECIALIZZATO IN NEUROLOGIA E NEUROCHIRURGIA
Secondo la classifica stilata dalla rivista Newsweek, l’Istituto è tra i primi 125 al mondo in entrambe le specializzazioni.
Il nostro Istituto entra nuovamente nella classifica stilata dalla prestigiosa rivista americana Newsweek tra migliori ospedali specializzati del mondo per il 2024. Come ogni anno, sono indicati nella classifica i primi 125 ospedali sia per la specializzazione in Neurologia sia in Neurochirurgia come utile strumento per i pazienti che vogliono affidarsi a strutture specializzate per cure e interventi.
Il primo ospedale in Italia risulta ancora il nostro Istituto, che occupa il 15° posto nella classifica mondiale in Neurologia e il 5° posto tra gli ospedali europei in entrambe le specialità, mentre occupa il 18° posto nella classifica mondiale in Neurochirurgia. Due posizionamenti che confermano l’eccellenza delle cure e degli interventi eseguiti al Besta, mantenuta nel tempo.
“La classifica di Newsweek rappresenta un prestigioso riconoscimento del lavoro svolto da tutta la squadra del Besta – commenta il presidente Andrea Gambini -. Son soddisfatto del risultato ottenuto e della riconferma nel corso degli anni grazie al lavoro di tutti coloro che si adoperano per rendere l’Istituto un'eccellenza mondiale a servizio dei pazienti”.

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18/09/2023
18/09/2023
Eseguito al Besta, per la prima volta al mondo, un intervento con Risonanza Magnetica a Ultrasuoni - MRgFUS - su un bambino in stato distonico
Il piccolo paziente di sette anni, già affetto da una distonia degenerativa e arrivato dalla Sardegna dov’era ricoverato in gravi condizioni (stato distonico) non poteva affrontare gli interventi neurochirurgici di neuromodulazione tradizionali, che avrebbero potuto risolvere lo stato distonico, a causa di un grave stato infettivo. Sottoposto in via eccezionale a un trattamento mediante MRgFUS dall’equipe composta dal dottor Vincenzo Levi, Neurochirurgo, e dalla dottoressa Giovanna Zorzi, Neuropsichiatra Infantile, ora sta meglio.
Milano, 18 settembre 2023 – Per la prima volta la tecnica MRgFUS (Magnetic Resonance guided Focused Ultrasound), una procedura mini-invasiva in grado di effettuare un intervento chirurgico di tipo lesionale sotto controllo diretto radiologico e con l’ausilio degli ultrasuoni, è stata utilizzata con ottimi risultati su un bambino di sette anni all’Istituto Neurologico Besta di Milano. L’intervento ha evitato complicanze o esiti fatali per il piccolo paziente, un bambino proveniente dalla Sardegna e già affetto da una distonia degenerativa (deficit di PKAN) su base genetica. La distonia è un disturbo motorio che causa posture anomale e/o degli spasmi muscolari involontari e che può avere differenti cause, che vanno dal danno perinatale o post-natale alle forme genetiche, come nel caso del piccolo paziente, affetto da una forma genetica rara particolarmente aggressiva. In caso di stato distonico si manifestano spasmi molto gravi che richiedono sedazione profonda in rianimazione.
A eseguire la procedura, per la prima volta al mondo, il dottor Vincenzo Levi, neurochirurgo della SSD Neurochirurgia Funzionale, e la dottoressa Giovanna Zorzi, Neuropsichiatra Infantile e direttore della Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile 1- Disordini del movimento del Besta, coadiuvati dall’equipe anestesiologica diretta dal dottor Marco Gemma, dall’equipe della SC Neurologia 1 – Disturbi del Movimento diretta dal dottor Roberto Eleopra, dall’equipe della SC Neuroradiologia della dottoressa Marina Grisoli e dall’equipe della SC Neuroradiologia Intervenzionale della dottoressa Elisa Ciceri.
“Il bambino, già in cura nel presso la Divisione di NPI, ha presentato un grave e rapido peggioramento clinico per la comparsa di uno stato distonico refrattario alla terapia medica che ha reso necessario il ricovero in terapia intensiva, prima a Sassari poi qui al Besta. È stato sedato, intubato e ventilato per quasi un mese con un alto carico di farmaci anti-distonici e sedativi e con gravi complicanze cliniche, come setticemia, trombosi settica che stavano mettendo ad alto rischio la vita del paziente”, spiega la dottoressa Zorzi.
“Lo stato distonico è una rara e grave complicanza delle distonie pediatriche. Se non trattata per tempo può essere fatale. Quando la terapia medica non è efficace vengono effettuati con successo interventi neurochirurgici tradizionali (stimolazione cerebrale profonda o pallidotomia a radiofrequenza). In questo caso non era possibile effettuare tali interventi invasivi dato il ricorrente stato settico del bambino - approfondisce il dottor Vincenzo Levi -. È stato quindi deciso, dopo aver ottenuto il parere favorevole del Comitato Etico, di sottoporre il bambino a un trattamento mediante MRgFUS, una procedura chirurgica minimamente invasiva in grado di effettuare una pallidotomia bilaterale sotto controllo diretto radiologico, utilizzando gli ultrasuoni focalizzati. La procedura è stata effettuata in anestesia generale senza complicanze. Dopo 48 ore dall’intervento è stato possibile alleggerire la sedazione e dopo una settimana trasferire il bambino dalla terapia Intensiva al reparto di degenza dal quale verrà dimesso nelle prossime settimane in una situazione di compenso avendo riacquisito la capacità di interazione con il mondo esterno”.
“La MRgFUS viene impiegata nel trattamento di alcuni disordini del movimento ed è attualmente prevista per i soli pazienti adulti che sono in grado di effettuare la procedura senza sedazione e unilateralmente – commenta il Direttore Generale del Besta, Angelo Cordone - L’eccezionalità dell’intervento, primo al mondo, consiste nell’aver effettuato con successo una pallidotomia bilaterale tramite MRgFUS in un bambino, affetto da uno stato distonico refrattario alla terapia medica, per il quale non era percorribile alcun’altra opzione terapeutica. Una procedura mai compiuta prima su un bambino, che apre una nuova prospettiva terapeutica poco invasiva, e che ha premiato con un risultato eccezionale i nostri medici e che fa del Besta un’eccellenza mondiale nelle Neuroscienze”.
Il Presidente del Besta, Andrea Gambini, afferma con soddisfazione che “grazie alla competenza dei nostri medici e all’attenzione che ciascuno di loro mette nel lavoro verso il paziente neurologico, possiamo dare speranza ai malati, in questo caso a un bambino e alla sua famiglia. Il Besta è dotato di apparecchiature all’avanguardia, ma soprattutto di equipe mediche di alto livello che, in questo caso, hanno salvato la vita al piccolo, già provato da una rara malattia”.
“L’intervento portato a termine al Besta dimostra, ancora una volta, la qualità eccellente delle strutture sanitarie lombarde ma anche, e soprattutto, la capacità dei nostri professionisti di “guardare oltre” e adottare soluzioni innovative per problematiche che purtroppo sembrano non avere possibilità di essere trattate – conclude l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso -. Mi complimento con gli specialisti delle Neuroscienze del Besta per la grande competenza e li ringrazio per questo spirito d’iniziativa messo a servizio di chi si affida a loro per essere curato. Un pensiero particolare e personale va al piccolo paziente e ai suoi familiari a cui auguro tutta la serenità possibile”.

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17/05/2023
17/05/2023
“Usiamo la testa”: Franco e Beppe Baresi invitano a sostenere l’attività di ricerca del Besta nelle Neuroscienze
Al via la campagna per il 5xmille
È partita la campagna per il 5xMILLE dell’Istituto Besta, primo in Italia in ambito Neurologico e Neurochirurgico. Testimonial d’eccezione i fratelli che hanno scritto la storia del calcio italiano: in un video invitano a non fermare la ricerca e a sostenerla, facendo squadra con medici e ricercatori.
Milano, maggio 2023 – Leggende dello sport, campioni in campo e non solo. I fratelli del calcio Franco e Beppe Baresi sostengono la ricerca della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano divenendo i volti della campagna 2023 per le donazioni del 5xmille.
Attraverso la voce dei due fratelli che hanno scritto la storia della Nazionale Azzurra e di tanti campionati, il messaggio del primo ospedale specializzato in Neurologia e Neurochirurgia nel nostro Paese arriva in tutta Italia. La ricerca, come un allenamento vincente, non deve fermarsi mai: come un “colpo di testa” ben assestato, mettere la firma per il 5xmille alla ricerca del Besta significa segnare un punto importante per l’avanzamento delle cure, dal laboratorio al letto del paziente. È un gesto semplice, in cui basta “usare la testa”, come invitano a fare Franco e Beppe Baresi.(https://landing.istituto-besta.it)
Per proseguire nel percorso di crescita della ricerca e per dare spazio e lavoro ai ricercatori, la raccolta del 5xmille rappresenta dunque uno strumento fondamentale.
La ricerca scientifica in Neurologia, grazie all’attività di ricercatori volenterosi e dalle menti brillanti, ha migliorato, negli anni, la qualità e le prospettive di vita di molte persone e raggiunto risultati straordinari: la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, eccellenza nel nostro Paese, da sempre contribuisce alla definizione di nuovi modelli per la diagnosi e la cura di molte patologie, in passato considerate incurabili. La forza dell’Istituto risiede nella capacità di coniugare in modo sinergico le attività di ricerca scientifica, di diagnosi e cura – che danno origine a un continuo miglioramento dell’efficacia terapeutica – nell’ambito della neurologia clinica e di base, occupandosi dei disturbi neurologici dell’adulto e del bambino, delle patologie neurochirurgiche e oncologiche, delle malattie croniche e rare.
Per ricordare quanto sia importante il sostegno alla ricerca scientifica per un IRCCS - cioè un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, anche i ricercatori e i medici fanno squadra: nel video, diffuso in questi giorni e visibile sul canale Youtube dell’Istituto (https://www.youtube.com/watch?v=sutBASW58cc) Franco e Beppe Baresi palleggiano nei corridoi del Besta, si passano la palla, sostenuti a tutta la squadra di ricercatori, dei medici che partecipano alle riprese e anche del Direttore Scientifico, Giuseppe Lauria Pinter.
Tutto il Besta fa squadra intorno alla ricerca, così come avviene ogni giorno, nei laboratori, nei reparti e nelle sale operatorie.
Per sostenere la ricerca “scendono in campo” anche il Presidente dell’Istituto Besta, Andrea Gambini, e il Direttore Generale, Angelo Cordone, che spiegano quanto si è potuto fare, negli ultimi anni, grazie al contributo di tanti cittadini che hanno donato il loro 5xmille al Besta. “La ricerca non si ferma e può cambiare la vita a tante persone affette da malattie neurologiche incurabili con il contributo di ciascuno di noi – afferma Gambini -. Con il 5xmille negli scorsi anni abbiamo finanziato progetti di giovani ricercatori e continuiamo a farne di nuovi affinché innovazione e scienza ci possano portare a trovare nuove strade di cura”.
“Riaccendere la speranza dei malati ha un valore inestimabile – aggiunge il Direttore Generale Angelo Cordone -. Sono i pazienti ad attribuirci attestati di stima e di gratitudine per quando fatto fino ad ora: ci considerano un’eccellenza e vogliamo continuare in questa direzione”.
Lo scorso anno (2022) nell’Istituto milanese di via Celoria sono stati 2.617 sono gli interventi effettuati, 5.081 i ricoveri effettuati nel 2022.
I pazienti arrivano da tutta Italia, nel 49,66% dei casi da fuori Lombardia. 46.104 sono le visite effettuate nel 2022 (comprendendo primi accessi, controlli e urgenze differibili) e nel 73,21% dei casi i pazienti sono arrivato da Milano e da altri comuni lombardi, per meno dell’1% dall’estero e per la restante parte dalle altre regioni italiane.
I numeri tendono a crescere di anno in anno: tra le prossime sfide la costruzione di una palazzina ambulatoriale che ospiterà 24 ambulatori e il progetto del trasferimento alla Città della Salute di Sesto San Giovanni.

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28/03/2023
28/03/2023
Una nuova palazzina di cinque piani ospiterà gli ambulatori del Besta
Realizzata grazie alla donazione della NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, la nuova struttura, il cui progetto è stato presentato questa mattina nella biblioteca “Renato Boeri” del Besta, sorgerà a Milano con ingresso da via Ponzio: ventiquattro nuovi ambulatori permetteranno di ottimizzare la gestione delle visite e resteranno attivi anche dopo il trasferimento dell’ospedale alla Città della Salute. Grazie alla convenzione con la NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, nessuna spesa graverà sull’IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta.
Milano, 28 marzo 2023 – Ospiterà ventiquattro nuovi ambulatori destinati ai pazienti neurologici e neurochirurgici la nuova palazzina che sarà realizzata nell’area dell’Istituto Neurologico Besta, con ingresso da via Ponzio. Grazie alla donazione voluta dalla Presidente di NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, Ines Ravelli, il Besta avrà a disposizione un’ulteriore struttura ambulatoriale da destinare alla cura dei pazienti provenienti da tutta Italia.
La presentazione del progetto è avvenuta questa mattina in una conferenza stampa all’Istituto di via Celoria alla presenza del Presidente della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Andrea Gambini, insieme al Direttore Generale Angelo Cordone e al Direttore Scientifico Giuseppe Lauria Pinter. Tra i relatori, ospiti dell’evento, l’assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolè e il Rettore dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini, oltre a Ines Ravelli e alla progettista e direttrice dei lavori, architetto Elena Brusa Pasquè insieme ai suoi consulenti.
La realizzazione della palazzina, messa in opera dalla NeuroScience Academy by Ravelli Foundation - Fondazione che ha come finalità il sostegno e il supporto alla ricerca e cura nel settore delle neuroscienze - è resa possibile dall’articolo 20 del decreto legislativo 18 aprile 2016, Codice degli appalti, per cui l’opera pubblica viene realizzata da un privato e ceduta alla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta con vincolo di destinazione. L’obiettivo è riorganizzare gli spazi esistenti e chiudere gli ambulatori ubicati in altre zone di Milano per concentrarli tutti nella zona di Città Studi, nella sede di via Celoria.
“I ventiquattro nuovi ambulatori permetteranno di ottimizzare la gestione delle visite e resteranno attivi anche dopo il trasferimento dell’ospedale alla Città della Salute. Attraverso una convenzione con la NeuroScience Academy, nessuna spesa graverà sul nostro ospedale – spiega il Presidente della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Andrea Gambini -. Ringrazio, a nome dell’Istituto, Ines Ravelli per la generosa donazione che ci permetterà di offrire ai pazienti spazi più idonei per le visite senza doversi spostare da un capo all’altro della città. Un vantaggio anche per i nostri medici. In futuro verrà definito anche un progetto di rigenerazione urbana per tutta l’area, già in studio in prospettiva del trasferimento di Besta e Istituto dei Tumori e che valorizzerà ancora di più gli spazi esistenti”.
L’edificio sarà costruito nel cortile dell’Istituto, accanto all’attuale padiglione C: il progetto prevede una struttura di quattro piani oltre al pian terreno che occuperà uno spazio totale di circa mille metri quadrati di superficie lorda e circa 2.500 metri cubi edificati.
Al piano terra è prevista l’accettazione con la sala d’attesa e servizi igienici per l’utenza. I ventiquattro ambulatori sono distribuiti dal 1° al 4° piano, dove sono collocati anche gli spazi accessori quali servizi igienici, spogliatoi per il personale, depositi.
La palazzina è stata progettata dallo studio Brusa Pasquè di Varese. “L'ospedale deve essere studiato e concepito per accogliere, per abbracciare e per confortare; ogni più piccolo dettaglio può far cambiare l’umore a chi la usa. Siamo molto onorati di essere stati scelti dalla Fondazione Neuroscience Accademy by Ravelli Foundation e speriamo che il nostro senso di riconoscenza possa trasformare questo progetto in un piccolo frammento di bellezza per una città straordinaria come la nostra Milano”, dice l’Architetto Elena Brusa Pasquè.
Sulle scelte legate a efficienza energetica e qualità dell’aria indoor, dallo studio Brusa Pasquè aggiungono: “Nei locali saranno installati sistemi di risparmio idrico e di illuminazione intelligente. I sistemi di produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento utilizzano pompe di calore elettriche reversibili, supportate da un impianto fotovoltaico che utilizza le energie rinnovabili congiuntamente a recuperi termici. L’edificio è NZEB, significa che ha quasi zero emissioni e occorrerà poca energia supplementare per il suo funzionamento. Il fiore all’occhiello sarà però l’altissima qualità del comfort interno e la presenza di sistemi che neutralizzano inquinanti, virus e batteri nell’aria. Anche in questo caso un passo in avanti nel rispetto della natura e della sostenibilità energetica”.
“La convezione con la NeuroScience Academy è stata approvata in Consiglio di Amministrazione e il progetto approvato a inizio anno – conclude il presidente Gambini -. Tutti gli oneri di realizzazione sono a carico della NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, che ha stanziato 2milioni e 514mila euro. In attesa della realizzazione della Città della Salute, i nuovi ambulatori ci permetteranno di offrire migliori servizi ai pazienti e di dotare l’Istituto di ulteriori spazi da destinare alle proprie finalità di ricerca. È in studio anche la realizzazione di alcuni parcheggi per migliorare l’accesso alla struttura”.
I nuovi ambulatori permetteranno di ottimizzare la gestione delle visite e resteranno attivi anche in futuro, quando sarà definito un progetto di rigenerazione urbana per tutta l’area, già in studio in prospettiva del trasferimento di Besta e Istituto dei Tumori alla Città della Salute e che valorizzerà ancora di più gli spazi esistenti grazie a un protocollo di intesa con la Regione Lombardia.
“La Regione Lombardia è sempre in prima linea per garantire le migliori cure possibili ai propri cittadini – afferma l’assessore regionale Comazzi -. Con la futura costruzione di ventiquattro nuovi ambulatori la presenza sul territorio sarà sempre più capillare, con una centralizzazione delle competenze che permetterà una profonda ottimizzazione delle tempistiche. Un progetto che guarda anche a tematiche di rigenerazione urbana e di risparmio energetico, per una sanità più sostenibile. La stretta collaborazione tra Regione e l’IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta mostra che dove c’è volontà di agire, i risultati non tardano ad arrivare, dimostrando anche come la Lombardia non dimentica i propri cittadini, soprattutto quelli più in difficoltà. La sanità è uno dei temi più importanti delle politiche della Regione Lombardia e siamo determinati a garantire un'assistenza sanitaria di qualità a tutti i nostri cittadini. Sono orgoglioso di rappresentare la Regione in questa occasione e di celebrare insieme ai cittadini e al personale dell'Istituto Neurologico Carlo Besta il raggiungimento di questo importante traguardo”.
“L’Istituto Neurologico Besta – dichiara inoltre l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé - è un’eccellenza milanese che negli anni ha dimostrato di poter essere un punto di riferimento per tutta Italia nel campo delle neuroscienze. Il potenziamento degli spazi attraverso la costruzione di una nuova struttura è una buona notizia per la città, che si dimostra ancora una volta capace di attrarre investimenti e innovazione, e per il quartiere che mantiene e potenzia quella vocazione che proprio qui ha saputo coniugare salute e ricerca scientifica per costruire un ambiente stimolante per giovani ricercatori e immaginare le risposte più all’avanguardia per i pazienti”.
Anche il Professor Elio Franzini, Rettore dell’Università degli Studi di Milano con la quale il Besta ha una convenzione quadro per la formazione di medici e ricercatori, commenta: “Sono particolarmente lieto di celebrare questa nuova realizzazione, che potenzia la disponibilità di cura di uno dei centri clinici e di ricerca neurologica più importanti del Paese, con il quale il nostro Ateneo ha in essere una collaborazione scientifica che intende ampliare ulteriormente”.

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01/12/2023
01/12/2023
BESTA "OSPEDALE A MISURA DI DONNA": RICONFERMATI I 3 "BOLLINI ROSA" DI ONDA
Fondazione ONDA, Osservatorio Nazionaledella Salute della Donna e di Genere, ha conferito il riconoscimento agli ospedali impegnati, in tutte le regioni italiane, nella promozione della medicina di genere, distinguendosi per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili e non solo. Tra i Referenti Bollino Rosa ass dal Manuela Bloise, responsabile dell'Ufficio Formazione del Besta.
Anche per il biennio 2024-25 la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta si conferma "Ospedale a misura di donna": Fondazione Onda ha infatti assegnato i Bollini Rosa agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.
Rispetto al biennio precedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 354 a 367. Oltre a una crescita numerica, quest'anno c'è stato assistiamo a un miglioramento qualitativo dei servizi erogati: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tre Bollini, sono infatti passati da 107 dello scorso Bando a 126 di questa edizione. 188 strutture hanno conseguito due Bollini e 53 un Bollino. La premiazione è avvenuta in una cerimonia svoltasi al ministero della Salute.
Al Besta sono stati riconfermati tre Bollini Rosa, a conferma del mantenimento di tutti i servizi erogati negli anni precedenti e dell'alta qualità degli stessi.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
Durante la cerimonia di premiazione è stato inoltre assegnato un riconoscimento speciale a 34 Referenti Bollino Rosa che si sono distinti negli anni per l’impegno e l’entusiasmo a sostegno delle iniziative di Fondazione Onda. Tra loro anche Manuela Bloise, responsabile dell'Ufficio Formazione del Besta.
Sul sito www.bollinirosa.it è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per regione, con l’elenco dei servizi valutati.

Ultime notizie
27/11/2023
27/11/2023
Attivo il nuovo canale per le segnalazioni di illeciti
La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”, mette a disposizione di tutti, dipendenti, collaboratori, fornitori e cittadini, un nuovo strumento per contrastare i comportamenti illeciti.
Si tratta di una piattaforma informatica attivata nell’ambito del progetto WhistleblowingPA promosso da Transparency International Italia e Whistleblowing Solutions Impresa Sociale, che permette di inviare segnalazioni di illeciti di cui si è venuti a conoscenza in maniera sicura e confidenziale.
Tra i principali vantaggi di questo strumento vi è la possibilità di segnalare in maniera anonima e di dialogare con il ricevente della segnalazione per approfondire ulteriormente la vicenda.
Per maggiori informazioni sulle procedure di whistleblowing interne alla Fondazione e per inviare una segnalazione, clicca qui:
https://www.istituto-besta.it/whistleblowing-policy
Per maggiori informazioni sul progetto WhistleblowingPA visita il sito www.whistleblowing.it.

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21/09/2023
21/09/2023
MALATTIE MITOCONDRIALI: DUE STUDI GUIDATI DAL BESTA NE INDAGANO MECCANISMI DI ATTIVAZIONE E POSSIBILI SVILUPPI
Il professor Daniele Ghezzi è Principal Investigator (PI) di due progetti: MITOSIGN, vincitore del bando di ricerca finalizzata, e MITOMYOMICS, a cui sono stati assegnati i fondi PNRR -Missione 6 Salute.
Sono rivolte al miglioramento della diagnosi e allo studio dell’andamento delle malattie mitocondriali gli studi proposti dal professor Daniele Ghezzi dell’Università degli studi di Milano, in convenzione col Besta dove svolge attività di ricerca presso l’Unità di Genetica Medica e Neurogenetica, vincitori dei bandi PNRR - Missione 6 Salute e di ricerca finalizzata.
I fondi PRNN sono stati assegnati allo studio “Multi-omics for primary mitochondrial myopathies: deep genetic investigations to optimize diagnosis and prognosis and to elucidate the associated pathomechanisms (MitoMyOmics)”. Co-PI è la dottoressa Costanza Lamperti del Servizio di Medicina di Laboratorio - Genetica Medica e Neurogenetica del Besta; partecipa per il nostro Istituto il dottor Andrea Legati e sono partner del progetto la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, l’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna e l’Università degli studi di Bari.
“Il progetto MitoMyOmics si concentra sullo sfruttamento delle tecnologie omiche e della bioinformatica per migliorare la diagnosi dei casi di miopatie mitocondriali primarie irrisolte che colpiscono, negli adulti, prevalentemente, ma non esclusivamente, il muscolo scheletrico – spiega il professor Ghezzi -. Nel dettaglio, viene eseguito il sequenziamento dell'RNA ottenuta da biopsia muscolare del paziente e vengono valutate le potenzialità del sequenziamento dell'intero genoma; vengono poi sviluppati dalla Casa della Sofferenza di San Giovanni Rotondo gli strumenti bioinformatici per la valutazione delle varianti di mtDNA e nDNA e le loro interazioni. L’obiettivo, insieme agli altri partner del progetto, è analizzare i risultati e trovare i dettagli dei meccanismi responsabili della malattia, oltre a incrementare la diagnosi genetica per queste patologie così clinicamente complesse”.
La ricerca finalizzata, guidata dal professor Ghezzi e dal titolo “A mitosignature for personalized medicine: mitochondrial biomarkers to improve diagnosis and prognosis in mitochondrial disease patients in a clinical trial perspective – MITOSIGN, ha tre obiettivi principali: “In primis migliorare la categorizzazione dei pazienti con disordini mitocondriali primari e che hanno già una diagnosi certa di malattia ma con manifestazioni di diverso tipo, definire affidabili biomarcatori circolanti e capire meglio dal punto di vista diagnostico e prognostico come si sviluppano e si manifestano le malattie mitocondriali; identificare possibili firme (epi)genetiche che riflettono la malattia - aggiunge Ghezzi-. Le cure e i trattamenti attua lmente sono pochi e per poche malattie ma negli ultimi anni sono in corso diversi trial per valutare tutti i fenomeni e trovare questi biomarcatori”.
Poi specifica: “Nel corso del progetto viene raccolto il plasma dei pazienti durante le visite e tutte le informazioni, dal punto di vista clinico, sul decorso della malattia vengono importate in un registro nazionale dedicato. Lo scopo è indagare all’interno del plasma se ci sono molecole (biomarcatori) presenti in malattie mitocondriali oppure no e, attraverso l’analisi genetica, capire se ci sono fattori protettivi o predisponenti a essere più grave”.
La parte clinica del progetto viene svolta dalla dottoressa Costanza Lamperti, Co-PI anche di questo progetto, a cui collabora la professoressa Serenella Servidei della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma e il professor Michelangelo Mancuso dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana che è il coordinator del registro italiano “Mitocon” dei pazienti con malattie mitocondriali. Il dottor Daniele Sala, del nostro istituto, è il giovane ricercatore che si occupa delle analisi di laboratorio.
“Le nuove scoperte potrebbero essere determinanti per identificare l’esatta diagnosi nei pazienti e questo migliora la consulenza genetica per le famiglie e può portare anche alla diagnosi prenatale”, conclude Ghezzi.

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21/09/2023
21/09/2023
UNO STUDIO ANALIZZA LE BASI IMMUNOLOGICHE E INFIAMMATORIE DELL'ENCEFALITE AUTOIMMUNE CON CRISI EPILETTICHE
La dottoressa Laura Librizzi, ricercatrice della SC Neurologia 7 - Epilettologia Clinica e Sperimentale, Principal Investigator di uno dei progetti di Ricerca Finalizzata del Besta, illustra la ricerca in cui verranno identificati e validati nuovi biomarcatori utili a testare terapie per questa patologia. Co-Pi il dottor Francesco Deleo, neurologo della SC Neurologia 7 del Besta.
“Identification and validation of new non-invasive biomarkers to improve diagnosis and prognosis of subjects approach to test biomarker-based new therapies” è lo studio, sostenuto con i fondi della Ricerca Finalizzata, della dottoressa Laura Librizzi, ricercatrice della SC Neurologia 7- Epilettologia. Obiettivo: identificare nuovi meccanismi di generazione delle crisi epilettiche ed evidenziare potenziali target e nuovi approcci terapeutici nei pazienti affetti da Encefalite Autoimmune (EA) colpiti dalle crisi.
“Con questo progetto miriamo a chiarire le basi immunologiche e infiammatorie nell'EA con crisi epilettiche, un aspetto cruciale per la diagnosi precoce e l’immunoterapia che può ridurre la durata o la gravità della malattia e potrebbe migliorare l’evolversi della malattia stessa – afferma la dottoressa Librizzi -. Ci auguriamo di poter individuare o suggerire mediatori infiammatori che potrebbero essere potenzialmente utili in futuro a sviluppare nuove terapie per i pazienti affetti da Encefalite Autoimmune e di validare questi biomarcatori in un contesto pre-clinico per fornire ai neurologi informazioni preziose; vorremmo arrivare a proporre strategie terapeutiche appropriate e monitorare la progressione della malattia”.
Le encefaliti autoimmuni sono condizioni rare, debilitanti e potenzialmente curabili caratterizzate da sintomi neuropsichiatrici e crisi epilettiche. Le EA sono spesso associate alla presenza di auto-anticorpi , cioè anticorpi prodotti dal nostro sistema immunitario che attaccano specifici antigeni (proteine) della superficie del neurone o intracellulari.
“Nel nostro studio ci siamo focalizzati sulle EA con auto-anticorpi verso antigeni della superficie neuronale, come recettori, canali ionici o proteine sinaptiche – spiegano la dottoressa Librizzi e il dottor Deleo, neurologo del Besta che cura la parte di raccolta clinica dei dati -. Poiché questi antigeni svolgono un ruolo diretto o indiretto nella trasmissione del segnale si pensa che gli auto-anticorpi abbiano un ruolo fondamentale ed esclusivo sulla generazione delle crisi epilettiche nelle EA. Sicuramente gli anticorpi sono responsabili della disfunzione sinaptica, ma da soli non spiegano l’insorgenza delle crisi”.
“In queste forme la componente infiammatoria è determinante - conclude la dottoressa -. Adotteremo un approccio traslazionale multidisciplinare che utilizza campioni di sangue derivati dal paziente e che verranno testati su modelli sperimentali in vitro.
La fase sperimentale dello studio prevede l’isolamento delle Cellule Mononucleate del Sangue Periferico- [Peripheral Blood Mononuclear Cell (PBMC)] dal sangue dei pazienti prima che siano sottoposti a trattamento immunomodulante o immunosoppressivo. Successivamente i PBMC sono posti in coltura e gli effetti delle molecole infiammatorie da essi rilasciate vengono testate e verificate sui modelli sperimentali precedentemente citati. Verrà valutata in particolare la capacità di questi mediatori di indurre ipereccitabilità/crisi epilettiformi nei modelli sperimentali.
La seconda fase del progetto prevede l’utilizzo di antagonisti o bloccanti di tali mediatori al fine di stabilire se tali mediatori possono rappresentare futuri e promettenti target terapeutici. L'effetto osservato in vitro potrebbe essere utilizzato per prevedere la risposta dei pazienti a specifici farmaci immunomodulatori.
Partener dello studio, della durata di 36 mesi, è l’IRCCS Policlinico San Martino di Genova.
“Questo tipo di studi richiede un alto livello di sinergia tra ricerca preclinica e clinica – conclude la ricercatrice -. Per questo scopo il team di ricerca è composto da ricercatori di base e da clinici che riflette un'attitudine verso una visione multidisciplinare e traslazionale delle neuroscienze”.

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22/09/2023
22/09/2023
NEWSLETTER INNBESTA LUGLIO- AGOSTO 2023
NNBesta è la newsletter della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ che consente di essere sempre aggiornati sulle notizie più rilevanti inerenti attività, eventi, progetti di ricerca della Fondazione Besta e a tutte le iniziative ad essa correlate quali quelle di Associazioni e Fondazioni che sostengono il nostro Ente.

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22/09/2023
22/09/2023
IL BESTA SI RICONFERMA IL PRIMO OSPEDALE IN ITALIA SPECIALIZZATO IN NEUROLOGIA E NEUROCHIRURGIA
Secondo la classifica stilata dalla rivista Newsweek, l’Istituto è tra i primi 125 al mondo in entrambe le specializzazioni.
Il nostro Istituto entra nuovamente nella classifica stilata dalla prestigiosa rivista americana Newsweek tra migliori ospedali specializzati del mondo per il 2024. Come ogni anno, sono indicati nella classifica i primi 125 ospedali sia per la specializzazione in Neurologia sia in Neurochirurgia come utile strumento per i pazienti che vogliono affidarsi a strutture specializzate per cure e interventi.
Il primo ospedale in Italia risulta ancora il nostro Istituto, che occupa il 15° posto nella classifica mondiale in Neurologia e il 5° posto tra gli ospedali europei in entrambe le specialità, mentre occupa il 18° posto nella classifica mondiale in Neurochirurgia. Due posizionamenti che confermano l’eccellenza delle cure e degli interventi eseguiti al Besta, mantenuta nel tempo.
“La classifica di Newsweek rappresenta un prestigioso riconoscimento del lavoro svolto da tutta la squadra del Besta – commenta il presidente Andrea Gambini -. Son soddisfatto del risultato ottenuto e della riconferma nel corso degli anni grazie al lavoro di tutti coloro che si adoperano per rendere l’Istituto un'eccellenza mondiale a servizio dei pazienti”.

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18/09/2023
18/09/2023
Eseguito al Besta, per la prima volta al mondo, un intervento con Risonanza Magnetica a Ultrasuoni - MRgFUS - su un bambino in stato distonico
Il piccolo paziente di sette anni, già affetto da una distonia degenerativa e arrivato dalla Sardegna dov’era ricoverato in gravi condizioni (stato distonico) non poteva affrontare gli interventi neurochirurgici di neuromodulazione tradizionali, che avrebbero potuto risolvere lo stato distonico, a causa di un grave stato infettivo. Sottoposto in via eccezionale a un trattamento mediante MRgFUS dall’equipe composta dal dottor Vincenzo Levi, Neurochirurgo, e dalla dottoressa Giovanna Zorzi, Neuropsichiatra Infantile, ora sta meglio.
Milano, 18 settembre 2023 – Per la prima volta la tecnica MRgFUS (Magnetic Resonance guided Focused Ultrasound), una procedura mini-invasiva in grado di effettuare un intervento chirurgico di tipo lesionale sotto controllo diretto radiologico e con l’ausilio degli ultrasuoni, è stata utilizzata con ottimi risultati su un bambino di sette anni all’Istituto Neurologico Besta di Milano. L’intervento ha evitato complicanze o esiti fatali per il piccolo paziente, un bambino proveniente dalla Sardegna e già affetto da una distonia degenerativa (deficit di PKAN) su base genetica. La distonia è un disturbo motorio che causa posture anomale e/o degli spasmi muscolari involontari e che può avere differenti cause, che vanno dal danno perinatale o post-natale alle forme genetiche, come nel caso del piccolo paziente, affetto da una forma genetica rara particolarmente aggressiva. In caso di stato distonico si manifestano spasmi molto gravi che richiedono sedazione profonda in rianimazione.
A eseguire la procedura, per la prima volta al mondo, il dottor Vincenzo Levi, neurochirurgo della SSD Neurochirurgia Funzionale, e la dottoressa Giovanna Zorzi, Neuropsichiatra Infantile e direttore della Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile 1- Disordini del movimento del Besta, coadiuvati dall’equipe anestesiologica diretta dal dottor Marco Gemma, dall’equipe della SC Neurologia 1 – Disturbi del Movimento diretta dal dottor Roberto Eleopra, dall’equipe della SC Neuroradiologia della dottoressa Marina Grisoli e dall’equipe della SC Neuroradiologia Intervenzionale della dottoressa Elisa Ciceri.
“Il bambino, già in cura nel presso la Divisione di NPI, ha presentato un grave e rapido peggioramento clinico per la comparsa di uno stato distonico refrattario alla terapia medica che ha reso necessario il ricovero in terapia intensiva, prima a Sassari poi qui al Besta. È stato sedato, intubato e ventilato per quasi un mese con un alto carico di farmaci anti-distonici e sedativi e con gravi complicanze cliniche, come setticemia, trombosi settica che stavano mettendo ad alto rischio la vita del paziente”, spiega la dottoressa Zorzi.
“Lo stato distonico è una rara e grave complicanza delle distonie pediatriche. Se non trattata per tempo può essere fatale. Quando la terapia medica non è efficace vengono effettuati con successo interventi neurochirurgici tradizionali (stimolazione cerebrale profonda o pallidotomia a radiofrequenza). In questo caso non era possibile effettuare tali interventi invasivi dato il ricorrente stato settico del bambino - approfondisce il dottor Vincenzo Levi -. È stato quindi deciso, dopo aver ottenuto il parere favorevole del Comitato Etico, di sottoporre il bambino a un trattamento mediante MRgFUS, una procedura chirurgica minimamente invasiva in grado di effettuare una pallidotomia bilaterale sotto controllo diretto radiologico, utilizzando gli ultrasuoni focalizzati. La procedura è stata effettuata in anestesia generale senza complicanze. Dopo 48 ore dall’intervento è stato possibile alleggerire la sedazione e dopo una settimana trasferire il bambino dalla terapia Intensiva al reparto di degenza dal quale verrà dimesso nelle prossime settimane in una situazione di compenso avendo riacquisito la capacità di interazione con il mondo esterno”.
“La MRgFUS viene impiegata nel trattamento di alcuni disordini del movimento ed è attualmente prevista per i soli pazienti adulti che sono in grado di effettuare la procedura senza sedazione e unilateralmente – commenta il Direttore Generale del Besta, Angelo Cordone - L’eccezionalità dell’intervento, primo al mondo, consiste nell’aver effettuato con successo una pallidotomia bilaterale tramite MRgFUS in un bambino, affetto da uno stato distonico refrattario alla terapia medica, per il quale non era percorribile alcun’altra opzione terapeutica. Una procedura mai compiuta prima su un bambino, che apre una nuova prospettiva terapeutica poco invasiva, e che ha premiato con un risultato eccezionale i nostri medici e che fa del Besta un’eccellenza mondiale nelle Neuroscienze”.
Il Presidente del Besta, Andrea Gambini, afferma con soddisfazione che “grazie alla competenza dei nostri medici e all’attenzione che ciascuno di loro mette nel lavoro verso il paziente neurologico, possiamo dare speranza ai malati, in questo caso a un bambino e alla sua famiglia. Il Besta è dotato di apparecchiature all’avanguardia, ma soprattutto di equipe mediche di alto livello che, in questo caso, hanno salvato la vita al piccolo, già provato da una rara malattia”.
“L’intervento portato a termine al Besta dimostra, ancora una volta, la qualità eccellente delle strutture sanitarie lombarde ma anche, e soprattutto, la capacità dei nostri professionisti di “guardare oltre” e adottare soluzioni innovative per problematiche che purtroppo sembrano non avere possibilità di essere trattate – conclude l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso -. Mi complimento con gli specialisti delle Neuroscienze del Besta per la grande competenza e li ringrazio per questo spirito d’iniziativa messo a servizio di chi si affida a loro per essere curato. Un pensiero particolare e personale va al piccolo paziente e ai suoi familiari a cui auguro tutta la serenità possibile”.

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17/05/2023
17/05/2023
“Usiamo la testa”: Franco e Beppe Baresi invitano a sostenere l’attività di ricerca del Besta nelle Neuroscienze
Al via la campagna per il 5xmille
È partita la campagna per il 5xMILLE dell’Istituto Besta, primo in Italia in ambito Neurologico e Neurochirurgico. Testimonial d’eccezione i fratelli che hanno scritto la storia del calcio italiano: in un video invitano a non fermare la ricerca e a sostenerla, facendo squadra con medici e ricercatori.
Milano, maggio 2023 – Leggende dello sport, campioni in campo e non solo. I fratelli del calcio Franco e Beppe Baresi sostengono la ricerca della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano divenendo i volti della campagna 2023 per le donazioni del 5xmille.
Attraverso la voce dei due fratelli che hanno scritto la storia della Nazionale Azzurra e di tanti campionati, il messaggio del primo ospedale specializzato in Neurologia e Neurochirurgia nel nostro Paese arriva in tutta Italia. La ricerca, come un allenamento vincente, non deve fermarsi mai: come un “colpo di testa” ben assestato, mettere la firma per il 5xmille alla ricerca del Besta significa segnare un punto importante per l’avanzamento delle cure, dal laboratorio al letto del paziente. È un gesto semplice, in cui basta “usare la testa”, come invitano a fare Franco e Beppe Baresi.(https://landing.istituto-besta.it)
Per proseguire nel percorso di crescita della ricerca e per dare spazio e lavoro ai ricercatori, la raccolta del 5xmille rappresenta dunque uno strumento fondamentale.
La ricerca scientifica in Neurologia, grazie all’attività di ricercatori volenterosi e dalle menti brillanti, ha migliorato, negli anni, la qualità e le prospettive di vita di molte persone e raggiunto risultati straordinari: la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, eccellenza nel nostro Paese, da sempre contribuisce alla definizione di nuovi modelli per la diagnosi e la cura di molte patologie, in passato considerate incurabili. La forza dell’Istituto risiede nella capacità di coniugare in modo sinergico le attività di ricerca scientifica, di diagnosi e cura – che danno origine a un continuo miglioramento dell’efficacia terapeutica – nell’ambito della neurologia clinica e di base, occupandosi dei disturbi neurologici dell’adulto e del bambino, delle patologie neurochirurgiche e oncologiche, delle malattie croniche e rare.
Per ricordare quanto sia importante il sostegno alla ricerca scientifica per un IRCCS - cioè un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, anche i ricercatori e i medici fanno squadra: nel video, diffuso in questi giorni e visibile sul canale Youtube dell’Istituto (https://www.youtube.com/watch?v=sutBASW58cc) Franco e Beppe Baresi palleggiano nei corridoi del Besta, si passano la palla, sostenuti a tutta la squadra di ricercatori, dei medici che partecipano alle riprese e anche del Direttore Scientifico, Giuseppe Lauria Pinter.
Tutto il Besta fa squadra intorno alla ricerca, così come avviene ogni giorno, nei laboratori, nei reparti e nelle sale operatorie.
Per sostenere la ricerca “scendono in campo” anche il Presidente dell’Istituto Besta, Andrea Gambini, e il Direttore Generale, Angelo Cordone, che spiegano quanto si è potuto fare, negli ultimi anni, grazie al contributo di tanti cittadini che hanno donato il loro 5xmille al Besta. “La ricerca non si ferma e può cambiare la vita a tante persone affette da malattie neurologiche incurabili con il contributo di ciascuno di noi – afferma Gambini -. Con il 5xmille negli scorsi anni abbiamo finanziato progetti di giovani ricercatori e continuiamo a farne di nuovi affinché innovazione e scienza ci possano portare a trovare nuove strade di cura”.
“Riaccendere la speranza dei malati ha un valore inestimabile – aggiunge il Direttore Generale Angelo Cordone -. Sono i pazienti ad attribuirci attestati di stima e di gratitudine per quando fatto fino ad ora: ci considerano un’eccellenza e vogliamo continuare in questa direzione”.
Lo scorso anno (2022) nell’Istituto milanese di via Celoria sono stati 2.617 sono gli interventi effettuati, 5.081 i ricoveri effettuati nel 2022.
I pazienti arrivano da tutta Italia, nel 49,66% dei casi da fuori Lombardia. 46.104 sono le visite effettuate nel 2022 (comprendendo primi accessi, controlli e urgenze differibili) e nel 73,21% dei casi i pazienti sono arrivato da Milano e da altri comuni lombardi, per meno dell’1% dall’estero e per la restante parte dalle altre regioni italiane.
I numeri tendono a crescere di anno in anno: tra le prossime sfide la costruzione di una palazzina ambulatoriale che ospiterà 24 ambulatori e il progetto del trasferimento alla Città della Salute di Sesto San Giovanni.

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28/03/2023
28/03/2023
Una nuova palazzina di cinque piani ospiterà gli ambulatori del Besta
Realizzata grazie alla donazione della NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, la nuova struttura, il cui progetto è stato presentato questa mattina nella biblioteca “Renato Boeri” del Besta, sorgerà a Milano con ingresso da via Ponzio: ventiquattro nuovi ambulatori permetteranno di ottimizzare la gestione delle visite e resteranno attivi anche dopo il trasferimento dell’ospedale alla Città della Salute. Grazie alla convenzione con la NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, nessuna spesa graverà sull’IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta.
Milano, 28 marzo 2023 – Ospiterà ventiquattro nuovi ambulatori destinati ai pazienti neurologici e neurochirurgici la nuova palazzina che sarà realizzata nell’area dell’Istituto Neurologico Besta, con ingresso da via Ponzio. Grazie alla donazione voluta dalla Presidente di NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, Ines Ravelli, il Besta avrà a disposizione un’ulteriore struttura ambulatoriale da destinare alla cura dei pazienti provenienti da tutta Italia.
La presentazione del progetto è avvenuta questa mattina in una conferenza stampa all’Istituto di via Celoria alla presenza del Presidente della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Andrea Gambini, insieme al Direttore Generale Angelo Cordone e al Direttore Scientifico Giuseppe Lauria Pinter. Tra i relatori, ospiti dell’evento, l’assessore al Territorio e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Gianluca Comazzi, l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolè e il Rettore dell’Università degli Studi di Milano, Elio Franzini, oltre a Ines Ravelli e alla progettista e direttrice dei lavori, architetto Elena Brusa Pasquè insieme ai suoi consulenti.
La realizzazione della palazzina, messa in opera dalla NeuroScience Academy by Ravelli Foundation - Fondazione che ha come finalità il sostegno e il supporto alla ricerca e cura nel settore delle neuroscienze - è resa possibile dall’articolo 20 del decreto legislativo 18 aprile 2016, Codice degli appalti, per cui l’opera pubblica viene realizzata da un privato e ceduta alla Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta con vincolo di destinazione. L’obiettivo è riorganizzare gli spazi esistenti e chiudere gli ambulatori ubicati in altre zone di Milano per concentrarli tutti nella zona di Città Studi, nella sede di via Celoria.
“I ventiquattro nuovi ambulatori permetteranno di ottimizzare la gestione delle visite e resteranno attivi anche dopo il trasferimento dell’ospedale alla Città della Salute. Attraverso una convenzione con la NeuroScience Academy, nessuna spesa graverà sul nostro ospedale – spiega il Presidente della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Andrea Gambini -. Ringrazio, a nome dell’Istituto, Ines Ravelli per la generosa donazione che ci permetterà di offrire ai pazienti spazi più idonei per le visite senza doversi spostare da un capo all’altro della città. Un vantaggio anche per i nostri medici. In futuro verrà definito anche un progetto di rigenerazione urbana per tutta l’area, già in studio in prospettiva del trasferimento di Besta e Istituto dei Tumori e che valorizzerà ancora di più gli spazi esistenti”.
L’edificio sarà costruito nel cortile dell’Istituto, accanto all’attuale padiglione C: il progetto prevede una struttura di quattro piani oltre al pian terreno che occuperà uno spazio totale di circa mille metri quadrati di superficie lorda e circa 2.500 metri cubi edificati.
Al piano terra è prevista l’accettazione con la sala d’attesa e servizi igienici per l’utenza. I ventiquattro ambulatori sono distribuiti dal 1° al 4° piano, dove sono collocati anche gli spazi accessori quali servizi igienici, spogliatoi per il personale, depositi.
La palazzina è stata progettata dallo studio Brusa Pasquè di Varese. “L'ospedale deve essere studiato e concepito per accogliere, per abbracciare e per confortare; ogni più piccolo dettaglio può far cambiare l’umore a chi la usa. Siamo molto onorati di essere stati scelti dalla Fondazione Neuroscience Accademy by Ravelli Foundation e speriamo che il nostro senso di riconoscenza possa trasformare questo progetto in un piccolo frammento di bellezza per una città straordinaria come la nostra Milano”, dice l’Architetto Elena Brusa Pasquè.
Sulle scelte legate a efficienza energetica e qualità dell’aria indoor, dallo studio Brusa Pasquè aggiungono: “Nei locali saranno installati sistemi di risparmio idrico e di illuminazione intelligente. I sistemi di produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento utilizzano pompe di calore elettriche reversibili, supportate da un impianto fotovoltaico che utilizza le energie rinnovabili congiuntamente a recuperi termici. L’edificio è NZEB, significa che ha quasi zero emissioni e occorrerà poca energia supplementare per il suo funzionamento. Il fiore all’occhiello sarà però l’altissima qualità del comfort interno e la presenza di sistemi che neutralizzano inquinanti, virus e batteri nell’aria. Anche in questo caso un passo in avanti nel rispetto della natura e della sostenibilità energetica”.
“La convezione con la NeuroScience Academy è stata approvata in Consiglio di Amministrazione e il progetto approvato a inizio anno – conclude il presidente Gambini -. Tutti gli oneri di realizzazione sono a carico della NeuroScience Academy by Ravelli Foundation, che ha stanziato 2milioni e 514mila euro. In attesa della realizzazione della Città della Salute, i nuovi ambulatori ci permetteranno di offrire migliori servizi ai pazienti e di dotare l’Istituto di ulteriori spazi da destinare alle proprie finalità di ricerca. È in studio anche la realizzazione di alcuni parcheggi per migliorare l’accesso alla struttura”.
I nuovi ambulatori permetteranno di ottimizzare la gestione delle visite e resteranno attivi anche in futuro, quando sarà definito un progetto di rigenerazione urbana per tutta l’area, già in studio in prospettiva del trasferimento di Besta e Istituto dei Tumori alla Città della Salute e che valorizzerà ancora di più gli spazi esistenti grazie a un protocollo di intesa con la Regione Lombardia.
“La Regione Lombardia è sempre in prima linea per garantire le migliori cure possibili ai propri cittadini – afferma l’assessore regionale Comazzi -. Con la futura costruzione di ventiquattro nuovi ambulatori la presenza sul territorio sarà sempre più capillare, con una centralizzazione delle competenze che permetterà una profonda ottimizzazione delle tempistiche. Un progetto che guarda anche a tematiche di rigenerazione urbana e di risparmio energetico, per una sanità più sostenibile. La stretta collaborazione tra Regione e l’IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta mostra che dove c’è volontà di agire, i risultati non tardano ad arrivare, dimostrando anche come la Lombardia non dimentica i propri cittadini, soprattutto quelli più in difficoltà. La sanità è uno dei temi più importanti delle politiche della Regione Lombardia e siamo determinati a garantire un'assistenza sanitaria di qualità a tutti i nostri cittadini. Sono orgoglioso di rappresentare la Regione in questa occasione e di celebrare insieme ai cittadini e al personale dell'Istituto Neurologico Carlo Besta il raggiungimento di questo importante traguardo”.
“L’Istituto Neurologico Besta – dichiara inoltre l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé - è un’eccellenza milanese che negli anni ha dimostrato di poter essere un punto di riferimento per tutta Italia nel campo delle neuroscienze. Il potenziamento degli spazi attraverso la costruzione di una nuova struttura è una buona notizia per la città, che si dimostra ancora una volta capace di attrarre investimenti e innovazione, e per il quartiere che mantiene e potenzia quella vocazione che proprio qui ha saputo coniugare salute e ricerca scientifica per costruire un ambiente stimolante per giovani ricercatori e immaginare le risposte più all’avanguardia per i pazienti”.
Anche il Professor Elio Franzini, Rettore dell’Università degli Studi di Milano con la quale il Besta ha una convenzione quadro per la formazione di medici e ricercatori, commenta: “Sono particolarmente lieto di celebrare questa nuova realizzazione, che potenzia la disponibilità di cura di uno dei centri clinici e di ricerca neurologica più importanti del Paese, con il quale il nostro Ateneo ha in essere una collaborazione scientifica che intende ampliare ulteriormente”.
