ACCORDO TRA ISTITUTO BESTA E OSPEDALE PEDIATRICO MAPUTO (MOZAMBICO) PER CURA COMPLICANZE NEUROLOGICHE DA VIRUS HIV
ACCORDO TRA ISTITUTO BESTA E OSPEDALE PEDIATRICO MAPUTO (MOZAMBICO) PER CURA COMPLICANZE NEUROLOGICHE DA VIRUS HIV
14 maggio 2008
Comunicato stampa
Un protocollo di cooperazione e gemeHaggiotra la Fondazione Carlo Besta di Milano e l'ospedale centrale di Maputo "HCMn (Mozambico), che prevede in particolare il trattamento delle complicazioni neurologiche da virus HIV nei bambini, è stato firmato in questi giorni nella capitale mozambicana, dal presidente della fondazione, Alessandro Moneta, accompagnato dal consigliere del Cda Pietro Vello, e dal direttore dell'ospedale HCM, Francisco Candido.
Il protocollo rientra nel programma di collaborazione e sviluppo internazionale in ambito sanitario che la Giunta regionale della Lombardia ha approvato nello scorso mese di febbraio.
Commentando la firma dell'accordo, il presidente Moneta ha voluto precisare che: "Realizzando questo progetto, la Fondazione "Carlo Besta" vuole dimostrare che è possibile mettere in rete le conoscenze cliniche e scientifiche dell' occidente, fornendo un supporto concreto alla tutela della salute nelle zone del mondo dove questa esigenza è un bisogno quotidiano.
A Maputo dimostreremo che, grazie all'impegno e alla straordinaria dedizione dei nostri medici, tutto questo sarà realizzato. Credo davvero che l'eccellenza in ambito scientifico e clinico, della quale si parla, sia anche questo: la capacità di condividere esperienze umane e professionali con realtà da noi molto distanti.»
L'accordo prevede, oltre al miglioramento delle prestazioni sanitarie attraverso la valorizzazione delle risorse umane, strutturali e tecnologiche, un immediato intervento nel settore pediatrico dove le complicanze neurologiche nei bambini hanno assunto livelli preoccupanti. Il dilagare del virus HIV, purtroppo, colpisce sempre più questa fascia di pazienti. Un dato per tutti: nel trenta per cento dei piccoli sieropositivi vengono riscontrate complicazioni neurologiche.
In Mozambico, oltre il 16 per cento della popolazione è portatore del virus, con punte del 22/25 per cento nel sud del paese e nella capitale. Nei primi due anni di vita muore un neonato infettato su due, mentre nei bambini sani la mortalità nei primi due anni è del 15 per cento.
Il progetto di collaborazione, che sarà coordinato dal dottor Massimo Leone per l'istituto Besta e dalla dottoressa Paula Vaz per l'ospedale di Maputo, prevede l'individuazione del personale mozambicano da formare e successivamente l'attivazione di specifici corsi per medici, infermieri e tecnici sanitari.
"Quello della formazione rappresenta il primo grande e urgente problema di questa operazione - precisa il presidente Moneta - tenuto conto che in tutto il Monzambico sono solo due i medici neurologi e nessuno dì questi è specializzato nella cura dei bambini. Se a questo si aggiunge la mancanza di attrezzature adeguate, il quadro che si presenta non è certo dei più facili. Proprio per questa ragione, l'Istituto affronterà la nuova sfida con l'esperienza e le capacità di tutti i suoi operatori".
Nella prima fase l'impegno sarà quello di formare presso il Besta per un periodo di circa due anni alcuni medici che, rientrati a Maputo, si occuperanno loro stessi di trasferire le conoscenze ai colleghi. Parallelemante medici del Besta offriranno formazione in loco su temi urgenti e spècifici.
Nel contempo, i due ospedali potranno dialogare con sistemi di teleconferenza e formazione a distanza, nonché di teleconsulto per casi specifici. Referti e diagnosi verranno dunque esaminati congiuntamente attraverso sistemi telematici.
La Fondazione, oltre all'invio di operatori sanitari a Maputo, 'provvederà alla gestione del personale mozambicano in missione, curandone l'accoglienza e la logistica a Milano.
Il Besta, inoltre, provvederà a reperire le attrezzature e gli equipaggiamenti necessari alle specifiche esigenze dei progetti, con il coinvolgi mento della Regione Lombardia, di donatori e di associazioni.