Alzheimer: identificate 75 regioni del DNA associate al rischio di malattia
Alzheimer: identificate 75 regioni del DNA associate al rischio di malattia
05 aprile 2022
Notizia

Lo rivela uno studio di portata internazionale, pubblicato su Nature Genetics, a cui ha partecipato anche la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta insieme ad altri 19 centri italiani
La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza e colpisce, solo in Italia, almeno 700.000 persone. Purtroppo non è ancora disponibile una cura, nonostante gli sforzi immani fatti in tal senso.
Ad oggi solo una piccolissima parte dei pazienti ha una causa genetica familiare nota. Per la stragrande maggioranza di essi la malattia è legata all’interazione di diversi fattori di rischio genetici e ambientali. La componente genetica è rilevante e per questo motivo, nel corso degli anni, scienziati e ricercatori hanno portato avanti vari studi genetici, che hanno tuttavia rivelato solo una parte dei fattori di rischio coinvolti, in parte a causa del numero relativamente limitato di soggetti analizzati.
L’ultimo sforzo in questa direzione è stato compiuto da un consorzio europeo, l’European Alzheimer and Dementia Biobank (EADB), coordinato dal Dr. Jean-Charles Lambert dell’Istituto Pasteur di Lille: il suo studio di associazione genomico, pubblicato sulla rivista Nature Genetics, ha rivelato l’esistenza di 75 regioni del DNA che costituiscono fattori di rischio per la malattia di Alzheimer. Tra di essi, ben 42 sono nuovi, mai prima scoperti.
Grazie al coinvolgimento di numerosissimi Istituti di Ricerca e Università inizialmente solo europei, a cui poi si sono aggiunti centri americani e australiani, è stato possibile collezionare il più elevato numero in assoluto di dati genetici provenienti da soggetti affetti dalla malattia, circa 110.000, e da controlli sani, circa 670.000, avvalendosi sia di studi precedenti sia di dati prodotti ex novo dal consorzio stesso. Numerosi Istituti e Università italiani1 hanno dato un contributo rilevante allo studio.
La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta è stata presente fin dalle fasi iniziali, grazie a un progetto finanziato dalla Comunità Europea, con la dottoressa Giacomina Rossi della U.O. Neurologia V e Neuropatologia.
“La numerosità dei dati raccolti è un fattore di importanza capitale per arrivare a scoprire nuovi loci genetici che hanno un potenziale effetto deleterio - commenta la dottoressa Rossi -. La conoscenza della componente genetica della malattia è fondamentale per capirne le cause, individuare i processi patologici coinvolti e soprattutto individuare le componenti molecolari e cellulari sulle quali agire quali bersagli per nuove terapie”.
“Da questo studio è emersa la conferma del coinvolgimento della proteina amiloide e della proteina tau, già note da tempo per essere alterate nella malattia – prosegue la dottoressa - Ma la novità più importante è la scoperta che la disfunzione del sistema immunitario innato e dell’azione della microglia (costituita da cellule presenti nel sistema nervoso centrale che svolgono una funzione di “spazzini” delle sostanze tossiche) gioca un ruolo fondamentale nella malattia, prima considerato come di secondo piano. Un altro interessante aspetto di questo studio è avere approntato uno strumento per valutare il rischio che persone con disturbi cognitivi possano sviluppare la malattia di Alzheimer entro tre anni. Questo permette di individuare le persone a maggiore rischio e che potrebbero entrare in trials clinici o beneficiare di eventuali terapie”.
Lo studio proseguirà in futuro analizzando la funzione dei fattori genetici a livello molecolare e cellulare, per identificare in modo completo il loro ruolo nella malattia.
I centri italiani al momento coinvolti nello studio:
Università Milano-Bicocca
Ospedale San Gerardo di Monza
Fondazione IRCCS Ca' Granda, Ospedale Policlinico-Milano
Università degli Studi di Milano
Ospedale di Brescia
Fondazione IRCCS Santa Lucia-Roma
IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli-Brescia
Università di Firenze
Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi-Firenze
Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS-Roma
Università di Brescia
Università di Torino
Università di Perugia
Università di Cagliari
Università Aldo Moro -Bari
Fondazione IRCCS, Istituto Neurologico Carlo Besta-Milano
Univeristà di Parma
IRCCS Fondazione Don Carlo Gnocchi-Firenze
AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
Laboratory for Advanced Hematological Diagnostics, Department of Hematology and Stem Cell Transplant-Lecce