ALZHEIMER: LO STUDIO DEL BESTA INDAGA IL RUOLO DEL METABOLISMO DEL COLESTEROLO

ALZHEIMER: LO STUDIO DEL BESTA INDAGA IL RUOLO DEL METABOLISMO DEL COLESTEROLO

22 dicembre 2023

Notizia

ALZHEIMER: LO STUDIO DEL BESTA INDAGA IL RUOLO DEL METABOLISMO DEL COLESTEROLO

In foto, la dottoressa Paola Caroppo e il dottor Giorgio Giaccone 

 

La dottoressa Paola Caroppo, CO-PI del progetto di ricerca finalizzata guidato dal dottor Giorgio Giaccone, spiega obiettivi e tutti gli step del progetto.

 

Il ruolo del metabolismo del colesterolo nelle demenze neurodegenerative è oggetto dello studio condotto dal dottor Giorgio Giaccone (Principal Investigator), Direttore della Neurologia 5 - Neuropatologia del Besta e dalla dottoressa Paola Caroppo (Co-Pi), dirigente medico della stessa Unità, con fondi di Ricerca Finalizzata. La dottoressa entra nel merito della ricerca dal titolo "In-depth analysis of cholesterol metabolism and related biomarkers in the pathogenesis and progression of the disease in neurodegenerative dementias": “L'ipercolesterolemia è un noto fattore di rischio per il morbo di Alzheimer (AD) e gli ossisteroli, cioè i metaboliti del colesterolo, come già dimostrato in precedenti studi, sono coinvolti nella neuro-infiammazione, nell'aggregazione della proteina Beta-amiloide e nell'accumulo della proteina tau, le due principali proteine coinvolte nella patogenesi della malattia”.

Lo scopo dello studio è valutare il ruolo del colesterolo e dei suoi principali metaboliti nella patogenesi delle demenze neurodegenerative e stabilire se le loro modificazioni siano correlate alla gravità e la progressione della malattia.

Per questo doseremo il colesterolo e i suoi metaboliti nei tessuti cerebrali post-mortem e nei fluidi biologici di pazienti con malattia di Alzheimer confrontandoli con quelli di pazienti con altre forme di demenza - approfondisce Caroppo -. Correleremo i risultati con la gravità e la progressione della malattia, con i biomarcatori di infiammazione e il polimorfismo del gene ApoE, principale fattore di rischio per la malattia di Alzheimer. Ci concentreremo inoltre sull'enzima PCSK9, coinvolto nel metabolismo del colesterolo LDL e nella neuroinfiammazione, valutando la sua espressione in tessuti cerebrali post-mortem e i suoi livelli nel plasma e nel liquor cerebrospinale dei pazienti, studiando inoltre la capacità di PCSK9 di indurre neurodegenerazione e neuroinfiammazione su modelli cellulari”.

Lo studio è già avviato e, per una parte, consisterà nel reclutamento di pazienti con demenza, provenienti dal reparto e dall’ambulatorio della S.C. Neurologia 5- Neuropatologia dell’Istituto Besta. I pazienti verranno sottoposti a valutazione clinica e neuropsicologica e a Risonanza Magnetica dell’encefalo, raccolta di campioni biologici alla baseline e dopo un anno. Le analisi sui campioni biologici verranno effettuate dal Laboratorio di Patologia e Fisiopatologia Generale dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano, Università di Torino che collabora a questo progetto.

Questo progetto può contribuire a identificare nuovi biomarcatori di neurodegenerazione. Chiarire il ruolo del colesterolo come fattore di rischio potenzialmente reversibile e la specificità di queste alterazioni per la malattia di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative è fondamentale per identificare future strategie terapeutiche per queste patologie”, conclude la dottoressa Caroppo.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 22/12/2023