Asportare un tumore cerebrale senza sedazione con l’utilizzo dell’anestesia locale e dell’agopuntura
Asportare un tumore cerebrale senza sedazione con l’utilizzo dell’anestesia locale e dell’agopuntura
25 febbraio 2010
Comunicato stampa
Primo in Italia e uno tra i pochissimi noti in Europa, un paziente del Besta è stato operato da sveglio per un tumore al cervello senza mai essere addormentato, utilizzando l’anestesia locale e l’agopuntura.
L’operazione, eseguita dal chirurgo Paolo Ferroli, dal neuroanestesista Dario Caldiroli, con l’aiuto di Amalia Scola anestesista e specialista in agopuntura, ha ripreso tecniche antiche in chiave moderna, esperienze e tecniche analoghe a quelle sperimentate nell’antico Egitto da Imohtep medico del faraone Ramsete 11, ha dato risultatati estremamente positivi perché evita tutti gli effetti negativi, anche minimi dell’anestesia, accorcia la fase preoperatoria, limita la degenza postoperatoria e il paziente non subisce i danni di una lunga ospedalizzazione e viene dimesso in tempi brevi. In questo caso dopo una giornata dall’intervento.
“Quello che è stato fatto nel nostro Istituto – precisa il dottor Caldiroli – è stato pensato per mettere il paziente al centro dell’attenzione. Il paziente sveglio, con una buona anestesia locale ai nervi dello scalpo, con l’agopuntura associata, diventa l’attore principale dell’intervento chirurgico che guida l’attività del chirurgo e dell’anestesista. Inoltre, l’agopuntura è stata fondamentale per migliorare le condizioni fisiche del paziente durante l’intervento”.
“L’agopuntura – aggiunge la dottoressa Scola – è servita per migliorare il comfort del paziente, mantenerlo tranquillo e prevenire la nausa”.
L’accesso al cervello è avvenuto con un taglio minimo di sei centimetri e grazie anche al sistema della neuronavigazione che, con la visione ravvicinata via computer, indica al medico i punti precisi dove bisogna intervenire per l’asportazione del tumore.
“Non addormentare il malato in una operazione al cervello - interviene il dottor Ferroli – ci permette di controllare, in ogni momento, le sue reazioni motorie, grazie anche a sistemi di avanguardia come quelli della neuronavigazione. Telecamere e computer che guidano le mani di chi opera per limitare l’intervento al punto esatto in corrispondenza del tumore”.