CELLULE STAMINALI MESENCHIMALI USATE PER TRASPORTARE FARMACI
CELLULE STAMINALI MESENCHIMALI USATE PER TRASPORTARE FARMACI
22 dicembre 2011
Comunicato stampa
Uno studio svolto in collaborazione tra Università degli Studi di Milano e la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ apre la strada a nuove forme di chemioterapia con dispositivo cellula/farmaco semplice, poco costoso, con una promettente efficacia terapeutica e riduzione di tossicità collaterale.
In uno studio condotto da Augusto Pessina, del Dipartimento di Sanità Pubblica, Microbiologia, Virologia dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con Giulio Alessandri, del Laboratorio di Neurobiologia, Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano diretto da Eugenio Parati, e l’Università Cattolica del Sacro Cuore , pubblicato sulla rivista scientifica PloS ONE, è stato dimostrato, per la prima volta, che cellule mesenchimali umane isolate da midollo osseo, possono essere ‘caricate in vitro’ con farmaci chemioterapici e successivamente utilizzate con efficacia per il trattamento dei tumori. Queste cellule possono così divenire un nuovo dispositivo/farmaco (Cellpharm ® ) in direzione di una cura sempre più mirata ed in grado di diminuire/eliminare alcuni effetti collaterali.
Il dispositivo, può essere preparato mediante semplici e poco costose procedure, che non comportano manipolazioni genetiche e quindi ne evitano tutti i rischi correlati.
“Il dispositivo - sostiene Giulio Alessandri, del Laboratorio di Neurobiologia, Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano - mantiene la sua funzionalità terapeutica anche dopo congelamento in azoto liquido aprendo così la strada alla possibilità di conservazione di queste cellule, che potrebbero essere utilizzate, nello stesso paziente donatore, anche tempo dopo la loro preparazione, per esempio in caso di recidive”.
“La possibilità di usare cellule dello stesso paziente, trattamento autologo, ottenute da midollo osseo, tessuto adiposo e altri tessuti - aggiunge Augusto Pessina, del Dipartimento di Sanità Pubblica, Microbiologia, Virologia della,Università degli Studi di Milano -, elimina il rischio immunologico e riduce anche il rischio di trasmissione di agenti patogeni. La dimostrazione sperimentale dell’efficacia del metodo è stata eseguita su tumori, ma l’applicazione potrà riguardare anche altre patologie ove sia richiesto un potenziamento sia della specificità che della attività terapeutica”.
Un aspetto molto importante della scoperta, infine, è che questa caratteristica biologica, ovvero di essere caricate con farmaci, sembra essere condivisa anche da altre popolazioni cellulari, come fibroblasti, cellule dendritiche, monociti e macrofagi, che sono presenti nel sangue e quindi facilmente isolabili dai pazienti.
“Che le cellule staminali mesenchimali - commenta Eugenio Parati, Direttore del Laboratorio di Neurobiologia, dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano - presenti in molti tessuti umani adulti ed in particolare nel midollo osseo e nel tessuto adiposo, possano rigenerare e riparare tessuti danneggiati era già stato dimostrato. Con questa nuova scoperta viene dimostrato che le stesse cellule possono essere utilizzate come ‘veicoli’ per trasportare farmaci che, raggiungendo in modo mirato le cellule dell’organo malato, avranno una maggiore capacità terapeutica”.
PRESS RELEASE
MESENCHYMAL STEM CELLS USED AS DRUG CARRIER
A study from the University of Milan and Carlo Besta Neurological Institute paves the way
for new therapeutic strategies based on a simple and economical cell/drug device which promises therapeutic efficacy and reduced toxicity.
In a study published in the journal PLoS ONE and conducted by Augusto Pessina of the Department of Public Health, Microbiology and Virology of Milan University and Giulio Alessandri of the Cellular Neurobiology Laboratory, directed by Eugenio Parati of the Carlo Besta Neurological Institute of Milan, and Catholic University Sacro Cuore it has been demonstrated, for the first time, that human mesenchymal stem cells from bone marrow can be loaded “in vitro” with chemotherapeutic drugs and then used to treat tumors with high efficacy. These cells represent a new pharmacological device ( CellPharm®), patented by Besta Institute . The device can be prepared by simple and economical procedures without genetic manipulation. In this way, it avoids related risk while providing more specific therapies with minor collateral effects.
Importantly, the biological character ( to be drug loaded) of this new discovery seems to be shared by other cell populations ( such as fibroblasts, dendritic cells, monocytes and macrophages) present in blood and easy to isolate from patients. The possibility to use cells from bone marrow, adipose or other tissues from the patient-donor (autologous use) eliminates immunological risk and also reduces the danger of pathogen agents transmission. The experimental demonstration of the efficacy of the method has been reported in tumors, but it can be applied to target other pathologies that require increasing drug delivery in specific tissues or organs.
The confirmation that the CellPharm® device maintains its therapeutic function even after storage in liquid nitrogen suggests its possible “banking”. The drug loaded cells could be used, for the same patient-donor, even a long time after their preparation ( eg: in the case of recidive).
For further informations please contac
Ufficio Stampa Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’
Enrica Alessi (335 8023380) - Sergio Vicario (348 9895170)
Ufficio Stampa Università degli Studi di Milano
Simona Centanni (3488704541)
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