DISORDINI DELLA COSCIENZA: PRESENTATI A MILANO PROGETTI INNOVATIVI. TRA QUESTI C’È WOB, COORDINATO DALLA DOTTORESSA MATILDE LEONARDI CON IL DOTTOR FRANCESCO PRADA

DISORDINI DELLA COSCIENZA: PRESENTATI A MILANO PROGETTI INNOVATIVI. TRA QUESTI C’È WOB, COORDINATO DALLA DOTTORESSA MATILDE LEONARDI CON IL DOTTOR FRANCESCO PRADA

18 maggio 2023

Notizia

DISORDINI DELLA COSCIENZA: PRESENTATI A MILANO PROGETTI INNOVATIVI. TRA QUESTI C’È WOB, COORDINATO DALLA DOTTORESSA MATILDE LEONARDI CON IL DOTTOR FRANCESCO PRADA

“Window On the Brain: Diagnostic, therapeutic, and prognostic sonication of patients with Disorders of Consciousness- WOB” è il progetto finanziato con i fondi PNRR – Missione 6 Salute che studia i meccanismi fisiopatologici sottostanti i disordini di coscienza.

 

Organizzato dal Coma Research Centre  (CRC) della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta, si è svolto lo scorso 21 marzo nella Sala Azionisti del Palazzo Edison Foro Bonaparte a Milano il Convegno Nazionale “DISORDINI DELLA COSCIENZA E NUOVE RICERCHE NAZIONALI E INTERNAZIONALI”, coordinato dalla dottoressa Matilde Leonardi, neurologa, direttore della Struttura Complessa Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità e Coma Research Centre-CRC del Besta insieme ai collaboratori del CRC, gli psicologi dottoresse Francesca Giulia Magnani, Martina Cacciatore, Camilla Ippoliti e il dottor Filippo Barbadoro, oltre al dottor Mario Stanziano della Struttura Complessa di Neuroradiologia.

L’Italia è il secondo Paese, preceduto dagli USA, alla guida delle ricerche sui pazienti con disordini di coscienza. Il numero di articoli scientifici pubblicati nell’ultima decade segue un trend fluttuante, ma in continua crescita, con un picco di oltre 220 articoli pubblicati nel 2018.

La diagnosi dei disturbi della coscienza (DOC) soffre della difficoltà di misurare il livello di coscienza a causa della variabilità associata alle valutazioni comportamentali e alla difficoltà di rilevare il livello residuo di coscienza in pazienti che non mostrano alcun segno comportamentale durante la valutazione. Questo problema potrebbe essere superato utilizzando esami strumentali, che risultano però costosi e non sempre disponibili in ambito clinico – approfondisce la dottoressa Matilde Leonardi -. Le tecniche basate sugli ultrasuoni potrebbero rappresentare una valida alternativa a basso costo e più fattibile per approfondire la conoscenza dei meccanismi fisiopatologici sottostante i DOC e la loro cronicizzazione. Queste tecniche potrebbero essere adattate per il trattamento di pazienti DOC acuti e cronici all’interno di una prospettiva di medicina personalizzata. Migliorare i percorsi di conoscenza, gestione e cura dei pazienti DOC e il reperimento di nuove opzioni terapeutiche andrebbero a beneficio non solo dei pazienti ma anche dei sistemi sanitari pubblici”.

L’impegno italiano nella diagnosi, cura, assistenza e ricerca nei pazienti con disordini di coscienza è testimoniato da numerosi nuovi progetti che riguardano sia la fase acuta sia la fase cronica che sono stati presentati a Milano. In particolare, i progetti presentati portano innovazioni in ambito diagnostico, prognostico e terapeutico mediante molteplici approcci.

Tra questi il progetto “WOB - Window On the Brain: Diagnostic, therapeutic, and prognostic sonication of patients with Disorders of Consciousness”, finanziato nell’ambito del PNRR – Missione 6 Salute, coordinato dalla dottoressa Matilde Leonardi e dal dottor Francesco Prada (co PI), neurochirurgo reponsabile dell' Acoustic Neuro-imaging and Therapy Laboratory (ANTY-Lab) del Besta e che ha come partner di ricerca l’ IRCCS Bonino Pulejo, l’IRCCS Istituto Neuroscienze di Bologna, l’Istituto S. Anna di Crotone e come clinical partners l’IRCCS Don Gnocchi di Milano e l’Istituto Palazzolo

WOB ha l’obiettivo di chiarire i meccanismi fisiopatologici sottostanti i disordini di coscienza, una condizione clinica che può manifestarsi in seguito ad una grave cerebrolesione acquisita e cronicizzarsi.

Lo studio dei meccanismi fisiopatologici verrà perseguito affiancando alle classiche tecniche diagnostiche, basate principalmente su una valutazione comportamentale, le tecniche a ultrasuoni che rappresentano un’alternativa meno costosa rispetto alle tecniche di neuroimmagine più avanzate e applicabile direttamente al letto del paziente – spiega la dottoressa Leonardi -. Inoltre, scopo del progetto è individuare quali markers possono predire la cronicizzazione dei disordini di coscienza ed esplorare la possibilità di favorire un miglioramento del livello di coscienza mediante un intervento neuromodulatorio basato sull’utilizzo degli ultrasuoni a bassa intensità”.

 

 

 

 

                                               

 

 

 

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 14/07/2023