EMICRANIA E IL FUTURO DELLE CURE CON ANTICORPI MONOCLONALI (MABS). L’ESPERIENZA AL BESTA.

EMICRANIA E IL FUTURO DELLE CURE CON ANTICORPI MONOCLONALI (MABS). L’ESPERIENZA AL BESTA.

22 dicembre 2021

Notizia

EMICRANIA E IL FUTURO DELLE CURE CON ANTICORPI MONOCLONALI (MABS). L’ESPERIENZA AL BESTA.

La dottoressa Licia Grazzi, responsabile del Centro Cefalee, illustra l’impatto positivo, ma anche alcuni svantaggi, delle nuove terapie fornite ad alcuni pazienti tramite la nostra farmacia ospedaliera.

 

Sono molecole ad alta specificità, efficaci in tempi brevi e del tutto sicure dal punto di vista degli effetti collaterali  anche se usati per lunghi periodi di tempo: i MABs, anticorpi monoclonali per la terapia delle forme emicraniche, costituiscono una novità che sta cambiando radicalmente la storia della terapia per l’emicrania. Ne parla la dottoressa Licia Grazzi, responsabile del Centro Cefalee del Besta, che ne illustra i benefici ma anche qualche svantaggio.

Fino ad ora le terapie di profilassi per l’ emicrania venivano ‘prese in prestito’ tra quelle utilizzate per  altre condizioni di malattia: beta bloccanti, antidepressivi triciclici, antiepilettici – spiega la dottoressa Grazzi -. Introdotti nel 2018, i MABs, al contrario, sono molecole ad alta specificità, contrastano la attività del CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), neurotrasmettitore che è direttamente coinvolto nel processo a cascata che caratterizza il fenomeno dell’attacco emicranico. Le ricerche su questo peptide si sono sviluppate a partire dai primi anni ‘90 ma solo dal 2014-15 sono stati organizzati numerosi studi randomizzati (RCT s) in tutto il mondo per comprovare la validità di queste molecole. Gli  studi RCTs hanno mostrato che queste molecole sono efficaci e non si sono verificati eventi avversi a carico del sistema cardio-circolatorio, ipotizzati in una prima fase degli studi. Molti studi real-life si sono succeduti dopo gli studi RCTs: alcuni sono stati condotti e sono in corso anche con la partecipazione del nostro Centro Cefalee, e hanno potuto confermare I risultati emersi dagli RCTs, con ulteriori rassicurazioni sulla safety anche a 5 anni dall’inizio del trattamento”.

Sia le forme emicraniche di tipo episodico sia le forme di emicrania cronicizzata, anche con medication overuse - cioè uso eccessivo di farmaci -, rispondono efficacemente e rapidamente al trattamento, con significativo calo dei giorni di emicrania al mese e dell’uso di analgesici sin dal primo mese di terapia. Le rassicurazioni sulla safety sono tali da indurre le industrie a procedere con RCTs anche su pazienti in età pediatrico giovanile: il nostro centro cefalee è coinvolto in tutti I maggiori RCTs per la fascia dei pazienti emicranici più giovani con risultati incoraggianti ma ancora preliminari”, approfondisce la dottoressa Grazzi, che parla anche di alcuni limiti di questi farmaci.

Rimangono alcuni problemi che andranno affrontati nel prossimo futuro: il costo di questi farmaci è elevato e AIFA ha posto rigidi criteri per la eleggibilità dei pazienti alla prescrizione dei trattamenti – continua Grazzi -. L’altro aspetto concerne i risultati a lungo termine: sembra che i farmaci siano efficaci, ma una volta sospesi la sintomatologia tenda a ripresentarsi entro alcune settimane con l’ intensità e la frequenza pre - trattamento: stando alle regole di AIFA, I pazienti dovranno comunque sospenderli per un certo periodo: sarà dunque utile comunque promuovere un’educazione dei pazienti all’uso dei farmaci sintomatici e alla gestione di un periodo senza terapia”.

In questi ultimi mesi la farmacia ospedaliera del Besta ha supportato l’attività del centro cefalee per la fornitura dei farmaci ai pazienti: “Si tratta di un lavoro ben coordinato tra clinici e farmacista ospedaliero, che però rende ancor più complicato il processo di consegna dei farmaci considerando la rilevanza epidemiologica della malattia emicranica”, prosegue la dottoressa Grazzi, che conclude: “Al momento, sebbene sia interessante da parte nostra assistere all’impatto che queste nuove terapie hanno sulla condizione emicranica, siamo consapevoli che i costi non possano essere sostenuti con facilità e che siano necessarie procedure specifiche che stanno rendendo il lavoro di noi clinici più complicato. Solo in futuro potremo valutare e decidere sulla appropriatezza dei nuovi trattamenti e sulla possibilità che la spesa affrontata vada a vantaggio di un risparmio complessivo di risorse sanitarie”.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 22/12/2021