FABRIZIO TAGLIAVINI, TRENTASETTE ANNI DEDICATI ALLA RICERCA IN ISTITUTO

FABRIZIO TAGLIAVINI, TRENTASETTE ANNI DEDICATI ALLA RICERCA IN ISTITUTO

28 giugno 2021

FABRIZIO TAGLIAVINI, TRENTASETTE ANNI DEDICATI ALLA RICERCA IN ISTITUTO

In un’intervista, il dottor Tagliavini, a conclusione del suo mandato come Direttore Scientifico, racconta gli anni al Besta sin dal suo arrivo nel 1984 e fa un bilancio dei traguardi raggiunti nell’ambito della ricerca, rivolgendo un augurio speciale ai giovani che ne rappresentano il futuro.

 

Dopo cinque anni come Direttore Scientifico e trentasette in Istituto, il dottor Fabrizio Tagliavini, Medico Neurologo, ha terminato il suo mandato. Proseguirà però il suo impegno in ambito scientifico al Besta per seguire progetti di ricerca e da gennaio 2022 ricoprirà il ruolo di Editor in Chief della rivista della Società Italiana di Neurologia, Neurological Sciences.

La scelta di entrare al Besta è stata per il dottor Tagliavini una scommessa che si è rivelata vincente, come lui stesso racconta in questa intervista. “Quando sono arrivato in Istituto, a dicembre 1984, avevo 34 anni. Ero in Svizzera dove ricoprivo una posizione di assistente di ruolo presso l’Istituto di Neuroanatomia dell’Università di Berna diretto dal prof. Giorgio Pilleri, gande neuropatologo e anatomo comparata. Avevo deciso di tornare in Italia per motivi familiari, e si sono aperte due strade: quella di professore associato a Siena con il prof. Gian Carlo Guazzi o un incarico di assistente neurologo al Besta con il prof. Orso Bugiani. Ho scommesso sul Besta perché aveva una storia e una tradizione gloriose, un modello organizzativo unico in Italia e con pochi esempi nel mondo, votato alla ricerca traslazionale, con grandi potenzialità. Era l’ambiente ideale per dedicarmi allo sviluppo della Neuropatologia e allo studio delle demenze iniziato a Berna. Confesso l’imbarazzo nel comunicare la mia decisione al prof. Guazzi, il quale non riusciva a credere che potessi rinunciare alla sua allettante proposta. Ma oggi posso dire che è stata la scelta giusta. Il Besta, grazie a grandi clinici e ricercatori, all’ambiente multidisciplinare e alla sua vocazione alla innovazione, mi ha dato molte opportunità, tra cui la possibilità di estendere la mia formazione presso la New York University dove mi sono dedicato alla biochimica delle proteine associate alle demenze sotto la guida del prof. Blas Frangione. Confido che i giovani abbiano l’esatta percezione di ciò che l’Istituto offre loro e ne facciano tesoro”.

Il dottor Tagliavini traccia un bilancio dell’attività svolta a partire da aprile 2016: “In questi anni mi sono messo a servizio dell’Istituto per accrescere la considerazione del mondo scientifico per il Besta e rafforzare la fiducia e la stima da parte delle istituzioni in Italia e all’Estero. Una delle prime attività è stata la riorganizzazione della Direzione Scientifica e l’istituzione di un Grant Office per assistere i ricercatori nella preparazione di progetti di ricerca, al fine di attrarre risorse competitive a livello nazionale e internazionale. Questo risultato è stato conseguito e la produzione scientifica è progressivamente aumentata, raggiungendo nel 2020 i livelli più alti di sempre. Di questo va dato credito a tutto il personale impegnato nella ricerca.

In stretta collaborazione con la presidenza e la direzione generale, la Direzione scientifica ha lavorato per una convenzione strutturale con l’Università degli Studi di Milano, grazie alla quale l’istituto è entrato nel mondo accademico con un ordinario di neurologia (prof. Giuseppe Lauria), uno di neurochirurgia (prof. Francesco Di Meco) e un associato di genetica (prof. Daniele Ghezzi), rafforzando la sua vocazione per la formazione avanzata. Lo scorso anno a questo gruppo si è aggiunto un ricercatore universitario, il dr. Dario Brunetti, che si è subito distinto vincendo l’Early Career Award della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica.

Nel 2017 la Direzione scientifica ha contributo al disegno del Piano di Organizzazione Aziendale Strategico con interventi significativi quali la razionalizzazione dell’area di genetica, lo sviluppo dei Dipartimenti Funzionali Tecnico-Scientifici e la creazione del Dipartimento Gestionale di Ricerca e Sviluppo Clinico, area fondamentale per l’organizzazione e la gestione di studi clinici complessi e l’offerta di terapie innovative.

Una sfida in corso è il progetto “Città della Salute e della Ricerca” con l’Istituto Nazionale dei Tumori. “Con i Presidenti e i Direttori Generali che si sono avvicendati in questi anni e con il l Direttore dell’UOC Tecnico-Patrimoniale, ho partecipato ai tavoli regionali per affrontare i problemi infrastrutturali/logistici e discutere i temi del modello organizzativo e della Governance. Questo complesso progetto prevede infatti l’esistenza nella stessa casa di due Istituti che hanno missioni e anime profondamente diverse, e lo sforzo comune è mantenere l’indipendenza delle due Fondazioni IRCCS, obiettivo sostenuto dal Ministero della Salute”, spiega Tagliavini.

“Poco dopo il mio insediamento, il Ministero mi ha coinvolto in un tavolo di lavoro finalizzato a disegnare un percorso di carriera per i giovani ricercatori e per il personale di supporto alla ricerca. Fino ad allora queste figure, essenziali per la missione degli IRCCS, erano assunte con contratti atipici (e.g. CoCoCo) e prospettive molto limitate. Ho dedicato a questo progetto molte energie, anche perchè corrispondeva a uno dei punti centrali del mio programma di sviluppo dell’istituto. E’ stata una battaglia lunga e difficile, conclusasi con la legge di bilancio del 2017 che ha istituito il ruolo del personale di ricerca sanitaria, grazie al quale sono stati assunti a tempo determinato molti ricercatori e personale di supporto alla ricerca. Ritengo che sia stato un risultato epocale, sebbene vi siano criticità (in particolare l’inquadramento dei ricercatori nel comparto), che il Ministero della Salute vuole superare con una revisione del D.Lgs. 288, alla quale la Direzione Scientifica del Besta sta dando il suo contributo”. 

Il dottor Tagliavini ricorda che “nel 2018 ricorreva il centenario del Besta, apertosi con il conferimento dell’attestato di Benemerenza Civica da parte della città di Milano, nel contesto dell’Ambrogino d’Oro. Grazie all’impegno della Fondazione, in particolare della dr.ssa Matilde Leonardi, sono stati organizzati molti eventi rivolti alla cittadinanza per mettere in rilievo l’importanza delle neuroscienze e le sue relazioni con la creatività e le varie forme di espressione artistica (musica, letteratura, arti figurative). I giovani ricercatori dell’Istituto hanno partecipato con grande entusiasmo, e il loro impegno è culminato con l’organizzazione di un meeting scientifico internazionale di altissimo livello, nel quale si sono confrontati con colleghi di altri paesi. Abbiamo giovani ricercatori molto talentuosi al Besta, con una sicura prospettiva nel mondo della ricerca. Pensando a loro, la Direzione Scientifica ha lanciato quest’anno un bando competitivo interno per progetti finanziati con fondi 5x1000. L’’iniziativa ha avuto molto successo (sono pervenuti 53 progetti che saranno valutati da reviewer internazionali) e permetterà di avere una visione d’insieme della ricerca in Istituto e valorizzare le persone e i progetti più promettenti”.

Con grande soddisfazione il dottor Tagliavini parla della Rete delle Neuroscienze e Neuroriabilitazione (RIN) che ha presieduto dal 2017 - anno della sua istituzione - al 2021. “La RIN è il più grande network italiano d’ambito, che unisce le eccellenze di 30 IRCCS con la finalità di promuovere e coordinare la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico, l’alta formazione e iniziative di rilevanza nazionale e internazionale volte ad aumentare il rilievo e la competitività del settore. Come presidente ho promosso un modello organizzativo a matrice, nel quale una dimensione è costituita da piattaforme tecnologiche avanzate e la seconda dimensione è rappresentata da Istituti Virtuali Nazionali (IVN) per le diverse patologie. Fra questi è stato avviato un IVN sulle Demenze, di cui sono coordinatore e Cristina Muscio il project manager, in cui più di 250 persone stanno lavorando per armonizzare le procedure e i protocolli di studio al fine di offrire ai pazienti gli stessi standard di diagnosi e trattamento, e per sviluppare progetti di ricerca che possono avvalersi di grandi banche dati e ampie serie di campioni biologici. Si tratta di un modello unico in Europa, e il mio impegno per la sua realizzazione con interventi di sistema ha accresciuto sensibilmente la stima del Ministero e degli altri IRCCS per il Besta.”

Poi, sul Besta, aggiunge: “Nonostante le grandi criticità logistiche e infrastrutturali, secondo una recente valutazione il Besta è il primo istituto neurologico in Italia e il sesto nel mondo. La sfida che attende l’Istituto nei prossimi anni è gestire al meglio la transizione verso la Città della Salute e della Ricerca, garantendo l’acquisizione di spazi, la valorizzazione delle risorse umane eccellenti, l’accesso a tecnologie avanzate, un’estesa digitalizzazione, e il trasferimento tecnologico dei prodotti della ricerca, aspetto sul quale la Direzione Scientifica sta lavorando sotto l’egida della Regione insieme agli altri IRCCS pubblici lombardi.” Con uno sguardo verso il futuro e con un pensiero sempre rivolto ai giovani, il dottor Tagliavini conclude “siamo entrati in un'era di rivoluzione terapeutica per diverse malattie neurologiche, come era accaduto anni fa per i tumori. L’istituto è all’avanguardia in diversi settori (e.g. focussed ultrasound, chirurgia dell’epilessia, stimolazione cerebrale profonda, terapie cellulari, immunoterapia) e sono certo che manterrà la leadeship nelle neuroscienze cliniche e sperimentali se queste opportunità saranno colte con visione e determinazione”.  

“Per finire, desidero ringraziare di cuore tutti i colleghi con cui ho collaborato (un ricordo particolare va a Michela Morbin) e i tanti giovani che sono cresciuti con me per i risultati raggiunti durante la mia vita al Besta. Un ringraziamento speciale va a Donatella Panigada, cuore pulsante della Direzione Scientifica, per la sua grande competenza e dedizione, e a Giuseppe Lauria con il quale ho condiviso molte scelte degli ultimi anni.”

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 01/07/2021