Fondazione Onda premia le donne in prima linea nell’emergenza Coronavirus

Fondazione Onda premia le donne in prima linea nell’emergenza Coronavirus

05 novembre 2020

Fondazione Onda premia le donne in prima linea nell’emergenza Coronavirus

Maria Barletta, Amalia Paltenghi e Angela Pasquariello sono le tre donne della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta ad aver ricevuto il premio “Donne e Covid-19” da parte della Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, per l’impegno in prima linea nella gestione dell’epidemia di Sars-Cov2. 

Come ha detto Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda, è stata «un’opportunità per ringraziare tutte le donne che hanno avuto un ruolo chiave nella gestione di questa emergenza sanitaria distinguendosi per il loro essenziale contributo. I lunghi mesi dell’emergenza sanitaria hanno visto il personale degli ospedali con i Bollini Rosa in prima linea nella gestione della pandemia, molte lavoratrici hanno dovuto isolarsi dagli affetti più cari: anche la loro salute mentale è stata messa a dura prova». 

Le assegnazioni del premio “Donne e Covid-19” ricevuto, in tutto, da 206 operatrici in tutto Italia, sono state decise da un Comitato composto da medici ed esperti di settore sulla base delle segnalazioni ricevute dagli ospedali Bollini Rosa. 

Storie di resistenza e tenacia si sono affiancate a storie di sensibilità e umanità. 
Come quella di Angela Pasquariello, responsabile della Farmacia Ospedaliera della Fondazione Besta, grazie alla quale è stato possibile fare arrivare, in un giorno festivo e nel pieno dell’emergenza sanitaria in Lombardia, l’unico farmaco salvavita per un bimbo di cinque anni, affetto da un grande male epilettico, ricoverato nel reparto di rianimazione degli Spedali Civili di Brescia. 

O quella di Maria Barletta che, resasi disponibile anche di fare parte delle squadre incaricate di eseguire i tamponi a domicilio, ha visto sguardi di meraviglia, gioia e paura dei pazienti raggiunti in casa, ai quali ha portato professionalità e conforto e dai quali ha ricevuto grande supporto per proseguire nella battaglia quotidiana contro il virus, dentro e fuori dal reparto. 

Storie come quella di Amalia Paltenghi, infermiera che all’Istituto Besta da circa 10 anni si occupa di radioanestesia e che ha deciso, a fine marzo, di prestare volontariamente servizio presso il reparto di rianimazione COVID5 dell’ospedale di Niguarda, giorni nei quali, insieme ai colleghi, ha affrontato le situazioni più varie e complicate, sia clinicamente sia umanamente, lavorando senza interruzione soprattutto per scacciare dai pensieri dei pazienti ricoverati la grande paura di non poter rivedere i propri cari.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 09/11/2020