FONDAZIONE UMBERTO VERONESI: ECCO IL PROGETTO VINCITORE DI UNA BORSA DI RICERCA

FONDAZIONE UMBERTO VERONESI: ECCO IL PROGETTO VINCITORE DI UNA BORSA DI RICERCA

16 dicembre 2020

FONDAZIONE UMBERTO VERONESI: ECCO IL PROGETTO VINCITORE DI UNA BORSA DI RICERCA

È uno dei progetti vincitori delle borse di ricerca messe a bando da Fondazione Umberto Veronesi che verranno erogate nel 2021. Il titolo è “Evaluation of Chemical Exchange Saturation Transfer (CEST), a novel Magnetic Resonance technique, to distinguish recurrent tumor from pseudoprogression in patients treated for glioblastoma” e il vincitore è Riccardo Pascuzzo, matematico e ricercatore della UOC Neuroradiologia della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico “Carlo Besta”.

La risonanza magnetica è la metodica principale per valutare la progressione tumorale e la risposta ai trattamenti con radio e chemioterapia nei glioblastomi, il tumore più frequente e aggressivo tra quelli che colpiscono l’encefalo. Purtroppo, in alcuni casi le tecniche convenzionali di risonanza magnetica non sono sufficienti per distinguere una vera progressione tumorale dalla cosiddetta “pseudo-progressione”, fenomeno tale per cui si osserva un peggioramento nelle immagini di risonanza magnetica che però dipende da una risposta infiammatoria indotta dalla terapia e non necessariamente dalla recidiva tumorale. 

L’obiettivo del progetto è di migliorare la capacità diagnostica nel distinguere casi di pseudo-progressione da quelli di vera progressione, utilizzando una nuova tecnica avanzata di risonanza magnetica: l’Amide Proton Transfer (APT). Essa rientra tra le nuove tecniche in dotazione allo scanner di risonanza magnetica a 3T dell’Istituto e si basa sul principio della CEST (Chemical Exchange Saturation Transfer), il quale permette di rilevare le proteine citosoliche, la cui presenza è più concentrata nei tumori rispetto al normale tessuto cerebrale. 
Ci si aspetta che queste metodiche permetteranno di valutare con più precisione la risposta dei pazienti alla terapia e, quindi, di evitare l’interruzione prematura di trattamenti efficaci.

 

Dopo la laurea magistrale in matematica all’Università di Bologna con una ricerca dal titolo “Nuovi metodi di analisi di dati epigenetici per la previsione dell’età del paziente”, sei anni fa Riccardo Pascuzzo si è trasferito a Milano, per un dottorato in statistica al Politecnico. «Ho scelto l’area statistica per poter affrontare problemi reali della biologia e della medicina applicando modelli matematici a partire dai dati». Un lavoro che, negli ultimi 3 anni, è proseguito all’interno della UOC Neuroradiologia della Fondazione Besta. Perché, come dice Riccardo, mettere a sistema tutto quanto è disponibile – dati, strumenti, tecniche, conoscenze – utilizzare modelli predittivi e algoritmi di machine learning, e lavorare in team multidisciplinari supportando il lavoro dei medici ha sempre un solo grande obiettivo: «migliorare la conoscenza attuale sulle malattie, per giungere a diagnosi sempre più accurate e precoci e per sviluppare terapie sempre più efficaci, in un’ottica di medicina personalizzata sul paziente. Se penso al campo delle malattie neurologiche rare, sono ancora tante le sfide che abbiamo davanti… ma l’entusiasmo per affrontarle non ci manca di certo».
Appassionato giocatore di basket ed ex istruttore per bambini, Riccardo ama le escursioni in montagna e le biciclettate con gli amici. Gli piace assaggiare i piatti della cucina etnica, ma ama anche cimentarsi nella preparazione dei piatti tradizionali emiliani.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 17/12/2020