GESTIONE DEL DOLORE: CRESCE LA CULTURA NELLA TERAPIA INTENSIVA
GESTIONE DEL DOLORE: CRESCE LA CULTURA NELLA TERAPIA INTENSIVA
17 aprile 2025

La terapia intensiva è un ambiente dove si trovano pazienti in coma o con gravi alterazioni fisiche, che – tra l’altro - producono importanti deficit relazionali e cognitivi. Si tratta di persone con cui comunicare risulta spesso difficile se non impossibile. Un aspetto, questo, che in molti casi ha ostacolato una corretta valutazione del dolore, che di per sé è un sintomo che compare indipendentemente dalla comunicazione del paziente con l’ambiente.
Abbiamo chiesto al Dottor. Marco Gemma, Direttore della Terapia Intensiva I - Neuroanestesia e Rianimazione del Besta come viene trattata la gestione del dolore in terapia intensiva.
Storicamente il tema del dolore è stato poco trattato in terapia intensiva, ma progressivamente si è instaurata una crescente cultura di attenzione al dolore anche in questo campo. È giusto che i pazienti non sentano dolore, anche perché negli ultimi decenni il dolore è stato riconosciuto come un elemento di stress biofisico capace di evocare risposte ormonali e neurofisiologiche alterate. Provare dolore, anche se non viene comunicato, altera l’omeostasi e la fisiologia del corpo umano. Abbiamo riscontrato che una efficace terapia del dolore nei pazienti di terapia intensiva può migliorare i loro parametri dal punto di vista cardiovascolare, neurologico e muscolare.
In che modo si misura il dolore?
Oggi, contrariamente a 10 anni fa, la valutazione del dolore rientra nei parametri che di routine vengono acquisiti nelle terapie intensive di tutto il mondo, proprio come accade per i parametri biologici. Quando il paziente è incosciente la valutazione del dolore avviene tramite scale di valutazione clinica che analizzano diversi elementi come i movimenti scomposti del malato, parametri fisiologici, frequenza cardiaca e pressione del sangue che – nel caso di dolore – tendono ad aumentare. Oggi il dolore si misura anche grazie a innovativi dispositivi come la tecnologia NOL® Index che quantifica in modo non invasivo la risposta fisiologica al dolore tramite la nocicezione, ossia lo stimolo che arriva al sistema nervoso centrale, indipendentemente dal fatto che venga elaborato come dolore cosciente.
La terapia del dolore è importante anche nella fase post terapia intensiva?
Il tempo passato in terapia intensiva costituisce un periodo di altissimo stress psicofisico per il paziente e il dolore, inteso come pain & disconfort, riveste un ruolo primario. Basti pensare ai fastidi generati dal malfunzionamento dell’attività respiratoria, o all’esposizione costante a luci, o alle stimolazioni nei momenti più diversi per i monitoraggi e le valutazioni. Tutto questo ha un effetto sulla sindrome post terapia intensiva. È dimostrato che, se noi trattiamo meglio i nostri pazienti effettuando una terapia del dolore adeguata, questi avranno meno stress post terapia intensiva. Oggi ci si sta rivolgendo sempre con più attenzione verso questo aspetto del follow up dei pazienti, perché innovativo e capace di riservare ottime sorprese.