GUERRA IN UCRAINA: L’IMPEGNO DELLA DOTTORESSA MATILDE LEONARDI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ NELL’EMERGENZA

GUERRA IN UCRAINA: L’IMPEGNO DELLA DOTTORESSA MATILDE LEONARDI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ NELL’EMERGENZA

08 luglio 2022

Notizia

GUERRA IN UCRAINA: L’IMPEGNO DELLA DOTTORESSA MATILDE LEONARDI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ NELL’EMERGENZA

La neurologa del Besta è stata anche a Leopoli nel mese di aprile. Il racconto.

 

La dottoressa Matilde Leonardi, Neurologa del Besta e direttore della unità di Neurologia e Salute pubblica e del Coma Research Centre-CRC, sin dallo scoppio della guerra in Ucraina ha deciso di mettersi a disposizione della popolazione in difficoltà come poteva e, nel mese di aprile, è stata a Leopoli per una missione umanitaria. Ma già prima dello scorso 24 febbraio, quando è iniziata l’invasione russa del Paese, la dottoressa Leonardi stava collaborando come esperto con le autorità ucraine al progetto nazionale di riforma della certificazione della disabilità (che interessa circa due milioni di persone nel Paese oggi dilaniato dalla guerra).

Leonardi racconta la sua esperienza, riportata anche da alcune testate online, a partire proprio dai primi echi di guerra: “Ho due amici carissimi che vivono a Leopoli: Padre Ihor Boyko, rettore del seminario di Leopoli, e suor Giustina Olha Holubert, genetista e psicologa direttrice dell'hospice pediatrico che ha fondato in città, dove accoglie i bambini neonati terminali, siamo tutti membri della Pontificia Accademia della Vita e ogni anno ci vediamo a Roma in occasione della nostra assemblea. Appena scoppiata la guerra, li ho contattati chiedendo se avessero bisogno di qualcosa. L’undici marzo padre Ihor mi ha richiamata dicendo che stavano arrivando i primi 60 profughi di guerra, 40 bimbi e 20 mamme e che aveva bisogno di beni di prima necessità, soprattutto cibo per sfamare tutti. Così ho chiamato padre Giuseppe Bettoni, il presidente di fondazione Arché di Milano, per chiedere aiuto. In tre giorni abbiamo attivato una raccolta di beni di prima necessità che padre Giuseppe in persona ha consegnato a padre Ihor al seminario di Leopoli. E poi da questa prima missione si è attivata una catena di solidarietà che ha via via coinvolto organizzazioni diverse e disponibili a Milano e poi anche a Parma. E’ nata così, grazie ad un comune e forte spirito di solidarietà, una rete di oltre 20 associazioni ed enti che hanno organizzato più di 19 spedizioni di aiuti umanitari per Leopoli. E’ una onda lunga di solidarietà quella che si è generata grazie a questa rete, il coinvolgimento di persone generose che si sono attivate con iniziative e progetti, non ultimo anche il musical che il personale del Besta ha dedicato proprio agli amici ucraini,  che hanno rigenerato un senso di comunità”

Dall’inizio della guerra la dottoressa Leonardi è stata nominata all’interno di una task force dell’ufficio europeo dell'OMS che si occupa di riabilitazione e di disabilità nell'emergenza. L’obiettivo del gruppo è capire quale sia la situazione e quale attività bisogna mettere in campo per apportare miglioramenti in tutto il Paese nel settore specifico. “La  situazione per le persone con disabilità si  è notevolmente aggravata con l’inizio della guerra – approfondisce la dottoressa -.  Fino a dicembre 2021 ero consulente esperto per il governo ucraino per la riforma sulla disabilità. Ero stata negli anni scorsi anche in Turkmenistan, Kyrgyzstan, Russia, Marocco e molti altri Paesi per questo tipo di riforma. Il Paese, come molti Paesi post Unione Sovietica, ha una visione precisa della disabilità: lo Stato può curarti meglio di chiunque altro, per questo ancora oggi in Ucraina ci sono, o meglio c'erano prima della guerra, circa 280 istituti. Ma uno dei criteri per entrare in Europa era proprio la chiusura di queste strutture. Quindi gran parte del lavoro svolto prima dell’inizio della guerra riguardava proprio la transizione da "un Paese con istituti a un Paese che li chiude’. La guerra ha cambiato la situazione e con la task force dell’OMS vengono monitorate le situazioni sia delle strutture di riabilitazione che delle strutture per persone con disabilità.  

Con Padre Ihor e con l’amica e collega Oksana Hdyria, responsabile della riabilitazione nel centro Dhzerelo e membro della task force OMS sulla riabilitazione, Leonardi ha intrapreso un progetto che si chiama DIM che in ucraino vuol dire "casa" ma è l'acronimo di Disability Inclusive Model. “DIM è un case model multidisciplinare, inclusivo, da replicare in tutte le città dell'Ucraina dove si voglia fare accoglienza nell'emergenza e progettare un dopo guerra in cui gli istituti vecchio modello sovietico non siano più la soluzione per le persone con disabilità”, conclude la dottoressa Leonardi.

 

                                                            

 

La dottoressa Matilde Leonardi con le colleghe del centro di riabilitazione di Shzerelo e con le mamme e i bambini rifugiati al pranzo in Seminario nel giorno di Pasqua.

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 12/07/2022