ICTUS ISCHEMICO CRIPTOGENETICO: LO STUDIO DI IRENE TRAMACERE VA ALLA RICERCA DELLA TERAPIA PIÙ APPROPRIATA

ICTUS ISCHEMICO CRIPTOGENETICO: LO STUDIO DI IRENE TRAMACERE VA ALLA RICERCA DELLA TERAPIA PIÙ APPROPRIATA

22 dicembre 2021

Notizia

ICTUS ISCHEMICO CRIPTOGENETICO: LO STUDIO DI IRENE TRAMACERE VA ALLA RICERCA DELLA TERAPIA PIÙ APPROPRIATA

Nella foto la dottoressa Irene Tramacere con il dottor Giorgio Boncoraglio 

 

La ricercatrice, specializzata in Biostatistica, grazie ai fondi del 5xmille valuterà, attraverso l’analisi dei dati individuali e le network meta-analisi, qual è la miglior terapia antitrombotica in prevenzione secondaria.

 

 

La sfida della dottoressa Irene Tramacere, ricercatrice del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo Clinico del Besta, specializzata in Biostatistica, è comprendere quale sia la migliore terapia antitrombotica nei pazienti con ictus criptogenetico. “Si tratta di una tipologia di ictus ischemico di cui non è stata ancora identificata la causa scatenante e per la quale al momento non risulta ancora chiaro se sia meglio somministrare una terapia con anticoagulanti o con antiaggreganti”, spiega la dottoressa che è tra i vincitori del bando interno competitivo 5xmille della Direzione Scientifica nella categoria Starting Grant, e che con il suo studio vuole valutare sicurezza ed efficacia delle terapie nella prevenzione secondaria dell’ictus, cioè dopo una prima manifestazione della malattia.

 

Per questo tipo di ictus, detto criptogenetico, a volte sembra essere efficace una terapia, a volte l’altra – spiega la dottoressa Tramacere -. Ad oggi non ci sono ancora dati definitivi forniti da singoli studi. La network meta-analisi (NMA) e la network meta-analisi di dati individuali (IPD-NMA), utilizzate nella mia ricerca,  sono potenti tecniche statistiche che permettono di riassumere tutta l’evidenza disponibile riguardo a un quesito clinico, fornendo stime relative di effetto tra trattamenti (anche tra quelli mai confrontati direttamente in alcun studio clinico), e l’opportunità di identificare caratteristiche individuali come fattori prognostici”. I dati che verranno analizzati nello studio potranno riguardare circa 60mila pazienti, un bacino disponibile grazie ai trial svolti da aziende farmaceutiche di tutto il mondo.

La dottoressa Tramacere ha una laurea triennale in Statistica, una specialistica in Biostatistica e un dottorato di ricerca in Statistica Biomedica; dopo un’esperienza all’Istituto Mario Negri e un periodo trascorso nel Dipartimento di Neuroepidemiologia, dal 2017 è passata al Dipartimento di Ricerca e Sviluppo Clinico diretto dal dottor Renato Mantegazza: “Oggi collaboro a tanti progetti e con colleghi di svariate aree: chi ha bisogno di un supporto statistico viene da me ed è molto interessante e stimolante occuparsi di quesiti sempre diversi”, approfondisce.

 

Oggi la ricercatrice aiuta altri colleghi ricercatori a impostare studi e analisi statistiche sui dati. “Inoltre mi occupo di progetti che sono una via di mezzo tra innovazione metodologica e applicazione clinica, la così detta ricerca traslazionale”, aggiunge.

Con questo progetto, sviluppato con il dottor Giorgio Boncoraglio a partire da un progetto del 2013  – conclude la ricercatrice - ci aspettiamo di fornire la migliore evidenza disponibile sui profili rischio-beneficio delle terapie antitrombotiche nella prevenzione secondaria dell’ictus criptogenetico, identificando caratteristiche individuali come fattori prognostici. L’obiettivo è arrivare a ottimizzare la cura del paziente, ridurre la variabilità delle cure e, di conseguenza, diminuire i costi di trattamento per il Sistema Sanitario Nazionale”.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 23/12/2021