IN PENSIONE DOPO 42 ANNI AL BESTA: I SALUTI DELLA DOTTORESSA MONICA BRICCHI

IN PENSIONE DOPO 42 ANNI AL BESTA: I SALUTI DELLA DOTTORESSA MONICA BRICCHI

22 dicembre 2023

Notizia

IN PENSIONE DOPO 42 ANNI AL BESTA: I SALUTI DELLA DOTTORESSA MONICA BRICCHI

 

Dal periodo della tesi di laurea fino alla pensione: sono stati 42 anni intensi quelli della dottoressa Monica Bricchi al Besta. La sua carriera lavorativa è iniziata come medico di Anestesia/Rianimazione ed è proseguita come responsabile della Struttura Semplice Qualità e Risk Management.

Sono venuta al Besta per fare la tesi, nel 1980: mi sono laureata l’anno successivo con il professor Giuliano Avanzini e con il dottor Battaglia con una tesi sullo ‘Stato di male epilettico in Terapia Intensiva’ e il suo trattamento e ho proseguito in anestesia/rianimazione per 28 anni. Poi nel 2009 mi è stato proposto questo nuovo percorso: per la prima volta è stato affidato a un medico il ruolo di responsabile della Qualità e Risk Management, prima per la Direzione Sanitaria poi per la Fondazione”.

Entrambe le esperienze sono state molto formative – ammette la dottoressa Bricchi, che sostiene di aver trovato delle analogie nei due incarichi - La prima esperienza è stata molto positiva e propedeutica alla seconda: la disciplina dell’anestesia e rianimazione è stata molto formativa per la gestione del rischio clinico e mi ha fatto capire molto sui sistemi complessi perché in anestesia-rianimazione ci sono tanti percorsi articolati, trasversali che interessano ambiti diversi. È necessario seguire delle regole e dei protocolli ben precisi ma nello stesso tempo devi evitare i rischi che prima di tutto devono essere riconosciuti. Questo è gestire il rischio. Lo stesso schema mentale viene utilizzato nel lavoro all’ufficio Qualità: devi imparare a mettere in evidenza, nell’intero processo, le difficoltà a cui potrebbe andare incontro chi opera in ospedale. Per questo, il nuovo ruolo ricoperto dal 2009 è stato molto stimolante e sfidante”.

La dottoressa Bricchi racconta come molto positiva l’esperienza di formazione avuta con Alitalia: “Alla stregua dei piloti di aereo, il corso, tenuto dagli stessi e dai controllori di volo, ha comportato lo studio delle dinamiche nella cabina di pilotaggio e i processi che si intersecano tra loro nella gestione organizzativa e pratica del lavoro, partendo dal concetto che l’errore umano non si può eliminare e il rischio non è azzerabile. “Quello che più mi è piaciuto nel mio lavoro è stato metter insieme elementi diversi e lavorare per tutto l’istituto sul rischio clinico e la sicurezza del paziente. Nella pratica ospedaliera si può stimolare la segnalazione, anche anonima, di incidenti o di un rischio anche in forma anonima, per aprire una discussione interna e non per colpevolizzare chi lavora”.

La dottoressa parla anche del periodo dell’emergenza Covid: “Come team siamo stati coinvolti appieno e ci siamo difesi bene. Questo perché abbiamo sempre lavorato insieme avvantaggiati anche dal fatto che, essendo una struttura monospecialistica con ruolo di hub non abbiamo avuto modifiche sostanziali nella tipologia di attività”.

Per quanto riguarda gli aspetti personali, con una nota di nostalgia, la dottoressa Bricchi afferma: “Sono in pensione da oltre un mese, sono contenta di questa nuova vita ma sento il distacco dai colleghi, in generale dalle persone e mi spiace perdere le relazioni quotidiane con tanti. Adesso mi occupo un po’ di più della vita familiare, canto in un coro di musica polifonica e curo le mie piante”. Poi conclude: “Ringrazio tutti i colleghi indistintamente, chi mi ha affiancato in questi anni, chi mi ha aiutato a superare gli ostacoli soprattutto nell’ambito della certificazione, chi ha cercato di capire che lo spirito del mio lavoro non è stato imporre delle regole, chi ha avuto la pazienza di ascoltare, chi ha capito e non si è scoraggiato”.

 

Il Direttore Generale, Dottor Angelo Cordone, ringrazia così la dottoressa Monica Bricchi: ”La dottoressa Bricchi ha scritto un pezzo di storia dell’Istituto grazie al suo impegno nella gestione del rischio clinico e raggiungendo risultati importanti nel corso di questi anni. Ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerla nelle mie due esperienze al Besta e per questo ritengo doveroso esprimere, a nome mio e dei miei stretti collaboratori, del Direttore Amministrativo, Sanitario e di tutto il personale dell’Istituto, un sentito ringraziamento alla persona e alla professionista per aver messo a disposizione della nostra comunità le sue competenze”.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 22/12/2023