MUSICA E CERVELLO - PIANO CITY AL BESTA - 1000 NOTE IN TESTA

MUSICA E CERVELLO - PIANO CITY AL BESTA - 1000 NOTE IN TESTA

15 luglio 2019

MUSICA E CERVELLO - PIANO CITY AL BESTA - 1000 NOTE IN TESTA

Presso Biblioteca Scientifica della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta si è svolta con successo l’Iniziativa Piano City. ’La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori’ diceva Johann Sebastian Bach, e come Istituto Neurologico Besta siamo stati lieti di partecipare anche quest’anno a PianoCity,” dice Andrea Gambini, Presidente della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta. Quest’anno Piano City Milano ha realizzato oltre 450 concerti gratuiti in tutta la città, dal tramonto all’alba e dall’alba al tramonto. Anche l’anno scorso abbiamo partecipato a Piano City consapevoli che la musica ha effetti benefici, oltre che culturali e di integrazione sociale,” dice la dott.ssa Matilde Leonardi, Direttore della UOC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità- Coma Research Centre e organizzatrice dell’evento al Besta assieme ad Alessandro Tavella, un giovane ricercatore dell’Istituto Besta che è anche un appassionato musicista, ed alla Direttrice di Presidio Dr.ssa Valentina Bettamio. C’è relazione tra musica e linguaggio, entrambi elaborati da tutti e due gli emisferi del cervello”, spiega la dott.ssa Matilde Leonardi,” e sembra che musica e linguaggio condividano alcuni aspetti per quanto riguarda l’elaborazione a livello concettuale. Inoltre l'attivazione simultanea di diversi circuiti cerebrali prodotta dai suoni può mediare un dialogo emotivo”. Presso la Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta si effettuano operazioni chirurgiche all’avanguardia e, in taluni casi specifici, si sono avuti pazienti monitorati in sala operatoria mentre suonavano i loro strumenti musicali. La Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta inoltre , grazie al prof. Giuliano Avanzini, organizza, con la Fondazione Mariani, legata all’ Ente, corsi internazionali di Neuroscienze e Musica che hanno definito a livello mondiale molti principi.

“Riteniamo importante ospitare Piano CITY 2019”, afferma Andrea Gambini, Presidente dell’Istituto Besta,” il nostro Ente, da oltre 100 anni, appartiene a Milano ed è aperto alle iniziative che valorizzano la città. I concerti sono gratuiti e per la cittadinanza ma, presso di noi, al Besta, hanno avuto anche il compito di offrire ai pazienti ricoverati ed ai familiari un momento di gioia in un periodo difficile come è quello dell’ ospedalizzazione”. Sappiamo che la musica migliora il tono dell'umore, riduce lo stress, può alleviare la percezione del dolore. Ma in che modo agisce sul cervello? Risponde il Prof. Giuliano Avanzini primario emerito Istituto Neurologico Carlo Besta Milano: “Come tutti gli stimoli esterni attraverso un canale sensoriale (in questo caso quello uditivo) che porta il messaggio fino al massimo livello percettivo e cognitivo, rappresentato dalla corteccia cerebrale. Molte aree cerebrali sono coinvolte nella decodifica del messaggio e nella sua elaborazione che porta alla percezione. E' importante ricordare che molte delle aree attivate fanno parte di circuiti di elaborazione delle emozioni. Ogni attività biologica è riportabile in ultima analisi alle sue basi metaboliche che dipendono da processi chimici. Il cervello è organizzato in modo che i processi fisiologici consentano la trasmissione ad altissima velocità delle informazioni lungo vie nervose che ne garantiscono lo smistamento alle aree principali di elaborazione. Nel caso della musica le informazioni permettono il riconoscimento della qualità musicale del messaggio uditivo e l'identificazione delle sue componenti significative (melodia, armonia, ritmo ecc.). Sappiamo anche che le informazioni trovano nel cervello una precisa corrispondenza con la sua organizzazione funzionale e possono quindi interagire con la sua attività (si pensi ad esempio alla potente influenza del rimo musicale su attività ritmiche dell'organismo come il cammino, influenza che è ampiamente sfruttata per procedimenti di riabilitazione in alcune malattie dei sistemi motori). L'effetto sul dolore dipende dall'influenza dello stimolo musicale sui processi nervosi da cui dipende la percezione del dolore e sulla componente emotiva che la accompagna. Ci sono molti studi scientifici che hanno accertato l'azione della musica sul cervello ed è possibile vedere l'azione della musica sul cervello usando la diagnostica per immagini, in particolare la Risonanza Magnetica Funzionale che è ampiamente utilizzata negli studi di neuromusic, ma anche la PET ha dato importanti informazioni. Tuttavia l'approccio fondamentale è quello basato sulle tecniche neurofisiologiche “.

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 15/07/2019