Scoperta la presenza di virus nel timo di pazienti da miastenia gravis
Scoperta la presenza di virus nel timo di pazienti da miastenia gravis
12 luglio 2010
Comunicato stampa
Il gruppo di ricerca coordinato dalla dottoressa Pia Bernasconi, dell’Unità operativa Neurologia IV diretta dal dottor Renato Mantegazza, ha appena pubblicato i risultati di due studi, condotti in parallelo, in cui si dimostra per la prima volta la presenza di agenti infettivi nel timo di pazienti affetti da Miastenia Gravis-MG. La scoperta è di notevole rilevanza sotto il profilo della comprensione di un contributo virale all’origine della malattia.
I risultati scientifici raggiunti dai due studi promettono, infatti, importanti risvolti non solo per quel che attiene la comprensione delle basi patogenetiche della MG, ma soprattutto per l’individuazione di nuove strategie sia di cura che di prevenzione. Se da un lato la scoperta di un contributo virale all’insorgenza o progressione della MG rafforza il razionale di trattamenti clinici correntemente utilizzati, come l’uso di farmaci anti-infiammatori e la rimozione chirurgica del timo, quale sito di infezione e autoreattività, dall’altro essa apre nuove prospettive terapeutiche nelle quali virus, da una parte, e proteine coinvolte nella risposta antivirale, dall’altra, costituiscono nuovi e più mirati bersagli farmacologici.
La miastenia grave è una malattia neurologica di tipo autoimmune. I sintomi che dominano il quadro clinico sono: visione doppia, deficit nell’articolazione delle parole, nella deglutizione, nella respirazione e perdita della forza degli arti.
Gli eventi immunologici che ne determinano l’insorgenza sono tuttora sconosciuti.
Come la maggior parte delle malattie autoimmuni, la MG è da considerare una patologia complessa, alla cui manifestazione concorrono molteplici fattori, sia genetici che ambientali. Tra i secondi, i virus costituiscono i principali sospettati, anche se il loro ruolo nello sviluppo della malattia non è mai stato direttamente provato.
E’ ormai ampiamente accettato che la sede biologica di inizio e mantenimento del processo autoimmune sia il timo, organo linfoide primario deputato alla differenziazione e selezione dei linfociti T. Circa l’80 per cento dei pazienti miastenici mostra, infatti, anomalie a carico di tale ghiandola e la timectomia, ovvero la rimozione chirurgica del timo praticata a scopo terapeutico, è in grado di migliorare il decorso clinico di malattia in un’alta proporzione di casi.
Il primo studio, dal titolo “Detection of poliovirus-infected macrophages in thymus of patients with myasthenia gravis”, pubblicato ad aprile sulla rivista Neurology, ha evidenziato in alcuni pazienti miastenici un’infezione intra-timica da “polio virus”, enterovirus noto per essere responsabile della poliomielite. Lo studio è partito dai risultati di un lavoro precedente -Bernasconi P. et al. Am. J. Pathol. 2005;167:129-39-, pubblicato dallo stesso gruppo, nel quale l’aumentata espressione nel timo di pazienti MG dei recettori Toll-like-TLRs, principali sensori di patogeni e mediatori di meccanismi di difesa immediati contro le infezioni, faceva ipotizzare la presenza di agenti virali nel timo miastenico.
L’analisi di frammenti di tessuto timico di 27 pazienti, sottoposti a timectomia, per la presenza di microrganismi, tra cui il citomegalovirus, il virus varicella-zoster, l’herpes simplex virus di tipo 1 e 2, il virus respiratorio sinciziale e gli enterovirus, ha così portato i ricercatori del Besta ad identificare nel 14,8% dei timi esaminati la presenza del genoma del poliovirus e l’espressione della proteina del capside virale VP1 in cellule diffuse all’interno del tessuto, evidenziando un’infezione di tipo persistente o cronica. Da qui, l’ipotesi secondo cui una persistente attivazione dei TLRs in risposta alle infezioni possa generare una reazione infiammatoria cronica che, alterando i normali processi immunologici del timo, rende tale organo suscettibile allo sviluppo dell’autoreattività.
Nel secondo studio, dal titolo “Epstein-Barr virus persistence and reactivation in myasthenia gravis thymus”, condotto in collaborazione con il gruppo di ricerca della Dott.ssa Francesca Aloisi del Dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell’Istituto Superiore di Sanità, e appena pubblicato dalla rivista Annals of Neurology, viene riportata la scoperta di una relazione tra il virus di Epstein-Barr-EBV e la MG. L’EBV, membro della famiglia degli herpesvirus, responsabile della mononucleosi, infetta la maggior parte della popolazione mondiale e persiste in forma latente nei linfociti B del sangue periferico.
Numerosi studi hanno dimostrato l’esistenza di un’associazione tra l’infezione da EBV e l’insorgenza di patologie autoimmuni, quali la sclerosi multipla, il lupus eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide. Alla lista delle malattie associate ad EBV da oggi può essere aggiunta la miastenia grave.
Dall’analisi di 17 timi miastenici, è, infatti, emerso per la prima volta un anomalo accumulo di linfociti B positivi alle proteine del virus nel timo di tutti i pazienti presi in esame, ma non nel timo di soggetti sani analizzati come controllo, rivelando come la persistenza intra-timica del virus, e insieme la sua riattivazione, costituisca una caratteristica comune ai pazienti affetti da MG. La peculiarità di EBV di infettare i linfociti B stimolandone la proliferazione e la maturazione in cellule capaci di produrre anticorpi, fa ipotizzare che l’infezione del timo da parte del virus possa costituire uno dei principali eventi responsabili dell’innesco e del perpetuarsi della reazione autoimmune nella Miastenia Gravis.
Cos’è la Miastenia Gravis
La Miastenia Gravis (MG) è una malattia neurologica di tipo autoimmune caratterizzata da un’alterata trasmissione neuromuscolare che si traduce in affaticabilità ed ipostenia. Nella maggior parte dei casi la sua patogenesi è associata alla produzione di autoanticorpi diretti contro il recettore dell’acetilcolina-AChR, localizzato nella giunzione neuromuscolare. I sintomi che dominano il quadro clinico sono: visione doppia, deficit nell’articolazione delle parole, nella deglutizione, nella respirazione e perdita della forza degli arti.
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