SMART WORKING ALL’ISTITUTO BESTA

SMART WORKING ALL’ISTITUTO BESTA

13 maggio 2020

SMART WORKING ALL’ISTITUTO BESTA

Lo smart working è stato attivato con buoni risultati presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ e al 31 marzo vi avevano aderito 115 persone tra ricercatori, collaboratori, amministrativi, tecnici, dirigenti sanitari biologi , psicologi, ed altro personale sanitario. Per i pazienti e le loro famiglie sono stati attivati diversi servizi di telemedicina e di teleassistenza per varie patologie che hanno consentito di dare continuità e supporto. Con comunicazioni di posta elettronica del 26 febbraio e del 2 marzo è stata data una prima applicazione dello Smart working "semplificato", applicandolo in prima battuta al personale con problemi di salute ed estendendolo in un secondo tempo anche al personale della ricerca. L’8 marzo 2020, tenuto conto dell'evoluzione generale nella gestione dell’emergenza coronavirus, l’istituto è stato esteso anche al restante personale non direttamente dedicato all'assistenza. Il nulla osta è concesso dal dirigente responsabile della UO di afferenza sulla base di una valutazione concreta della reale fattibilità della prestazione lavorativa a distanza (fattibilità che rimane preclusa per il personale sanitario con compiti di assistenza), nonché previa verifica sulla fattibilità tecnica da parte del Servizio informatico. Ogni dirigente responsabile di UOC, oltre ad effettuare l'analisi preventiva sulla fattibilità della prestazione lavorativa a distanza, ha il compito di assegnare formalmente le attività da svolgere ed i risultati da conseguire, avendo cura di monitorarne e rendicontarne l'effettiva realizzazione. L’utilizzo dello Smart working, per come è stato disciplinato e gestito in Istituto, ha consentito di:

  • venire incontro alle legittime aspettative del proprio personale, tenuto conto delle difficoltà oggettive nella gestione famigliare durante l’emergenza Covid (scuole chiuse, etc.);
  • modulare il numero di dipendenti presenti contemporaneamente in Istituto, tenuto conto delle difficili condizioni logistiche che non sempre avrebbero permesso il mantenimento delle distanze interpersonali;
  • poter contare sulla prestazione lavorativa dei propri dipendenti, evitando che i medesimi potessero far ricorso a diversi istituti contrattuali a giustificazione delle assenze ma senza garantire la prestazione lavorativa;
  • dare il proprio piccolo contributo nel rispetto delle misure di contenimento della mobilità dei cittadini varate dal Governo.

Le Organizzazioni Sindacali hanno in più occasioni espresso il proprio apprezzamento per l’approccio tenuto dall’Istituto sull’applicazione mirata di questa modalità lavorativa.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 13/05/2020