STUDIO DEL BESTA SU NATURE SVELA L’ERRORE GENETICO DEL MOTORE METABOLICO DELLE CELLULE
STUDIO DEL BESTA SU NATURE SVELA L’ERRORE GENETICO DEL MOTORE METABOLICO DELLE CELLULE
14 gennaio 2009
Comunicato stampa
Scoperta la causa dell’encefalopatia etilmalonica, una scoperta tutta italiana
Sul prossimo Nature Medicine compare uno studio dei ricercatori delle fondazioni Besta e Mariani di Milano, diretti rispettivamente da Valeria Tiranti e Massimo Zeviani, che hanno scoperto il primo caso di disturbo ereditario mitocondriale (i mitocondri sono il motore biochimico delle cellule) che si verifica in conseguenza di un blocco del metabolismo energetico aerobio cellulare (dove questo motore funziona bruciando ossigeno) e il motivo che determina tale blocco: un’alterazione del gene ETHE 1. Il blocco provoca un accumulo di acido solfridico, il gas dal tipico odore di uova marce noto come H2S, tossico per le cellule che degenerano provocando soprattutto disturbi gastrointestinali e alterazioni dei vasi sanguigni, tipiche manifestazioni cliniche della encefalopatia etil-malonica, malattia del sistema nervoso, invariabilmente fatale. Un’altra importante conseguenza di questo blocco è costituita, sia a livello del tessuto muscolare sia di quello cerebrale, dalla deficitaria inibizione della ciclossigenasi, enzima fondamentale nel processo infiammatorio che quindi risulta iperattivato.
L'Encefalopatia Etilmalonica è una malattia metabolica fatale, che colpisce i bambini, che hanno tutti origini mediterranee, in tenera età. I sintomi caratteristici sono, per la maggior parte: l’arresto psicomotorio, la fragilità capillare e la diarrea cronica, associati ad alterazioni biochimiche quali l’accumulo di acido lattico e acido etilmalonico.
L’alterazione del gene ETHE 1 è stata scoperta nel topino di laboratorio nel quale il gene era stato volutamente modificato e che non è sopravvissuto alla cinque o sei settimane di vita, dopo aver presentato difficoltà deambulatorie già dopo 15 giorni dalla nascita.
Lo studio ha fatto capire che nel mitocondrio il sistema legato al gene ETHE I ha un’azione detossificante nei confronti di H2S grazie a un nucleo catalitico formato da un atomo di ferro, metallo bivalente capace di disattivare l’acido solfridico. Farmaci in grado di ridurre la produzione di H2S o viceversa di far aumentare l’azione detossificante del sistema ETHE 1 potrebbero risolvere una malattia considerata fatale. “In quantità limitate questa sostanza regola il tono dei vasi capillari – spiega Zeviani – e fa da neurotrasmettitore, ma se non viene smaltito agisce come un veleno, che impedisce ad alcuni enzimi importanti di funzionare. Questo spiega e riconduce a un unico responsabile, l’acido sulfidrico, L’ inusuale concomitanza dei segni clinici e biochimici della malattia era un mistero fino a qualche mese fa.”
“Abbiamo cominciato osservando i batteri – precisa Tiranti – e abbiamo notato che in essi c’erano proteine simili a quelle del gene ETHE-1, che provoca la malattia”. “Risultati come questi – commenta il presidente della Fondazione Mariani, Antonio Magnocavallo – ottenuti grazie alle sinergie messe in campo dalle nostre fondazioni, sono testimonianza di preparazione scientifica e competenza. Siamo orgogliosi di essere arrivati a questi risultati che ci inducono a proseguire su questa strada.”