UNA MATRICOLA, UNA STORIA

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23 dicembre 2022

Notizia

UNA MATRICOLA, UNA STORIA

Francesco, infermiere dalle mille passioni: “Dal volontariato allo sport fino al teatro: non mi fermo mai!

Intervista a Francesco Rose, infermiere in sala operatoria e strumentista, matricola del Besta dal 2007

 

Da ragazzino è stato sbandieratore e musicante (suonava il tamburo) in un noto gruppo folcloristico del suo paese di origine, Bisignano, in provincia di Cosenza. Oggi ama cimentarsi nel teatro, strimpellare con la chitarra e si dedica al volontariato e allo sport. Francesco Rose, matricola del Besta, dal 2007 vive vicino a Milano e lavora come infermiere in sala operatoria e da qualche anno è anche strumentista al tavolo operatorio, un’attività che svolge con grande impegno e passione. “Per noi infermieri di area critica è importante prevenire ogni imprevisto; il nostro dovere è predisporre per tempo tutti gli strumenti necessari alle eventuali avversità – spiega Francesco -. Lavoro nella sala operatoria del Besta dal 2010 e mi sento fortunato ad aver affiancato diversi anestesisti e neurochirurghi da cui ho appreso molto. Ho iniziato la mia carriera in sala operatoria come ‘nurse di anestesia’, oggi mi occupo dell’accoglienza del paziente, dell’assistenza durante l’intervento insieme all’anestesista oppure post intervento nella recovery room. Sono consapevole dell’importanza di creare empatia con le persone e ci tengo che si sentano a loro agio prima dell’operazione perché questo stato d’animo influisce molto anche sulla fase del risveglio, durante la quale le emozioni vengono amplificate e sono molto forti”.

Francesco Rose, arrivato al Besta nel 2007 dopo la laurea in infermieristica e una breve esperienza lavorativa in Calabria, ha cominciato il suo percorso nel reparto di Neurologia A del nostro Istituto. “Non è stato facile lasciare la famiglia, però qui ho stretto molte amicizie che persistono tutt’oggi e al Besta ho conosciuto anche mia moglie; mi sono trovato molto bene, ma poi ho sentito la necessità di spostarmi in un’area critica e ho trovato disponibilità nella sala operatoria. Ho affiancato il dottor Caldiroli che ha creduto molto in me e nei miei colleghi e ci ha guidati utilizzando dei protocolli innovativi. Attualmente, grazie anche alla dottoressa Carozzi, io e altri colleghi teniamo corsi di formazione a riguardo”.

Tra gli episodi più emozionanti che Francesco ha vissuto al Besta, c’è la nascita di una bimba, in sala operatoria, nel 2012, il giorno del suo compleanno: “Pare sia stata la seconda nascita avvenuta nel nostro Istituto: la mamma era arrivata dal Sud Italia per un intervento neurochirurgico di lieve entità ma da trattare in tempi brevi. L'intervento, a causa dei farmaci anestesiologici, avrebbe potuto mettere a rischio il feto e costringere a un taglio cesareo d'urgenza. Così, purtroppo, è stato, ma la presenza di una equipe neonatale di un altro ospedale ha fatto sì che tutto andasse per il meglio. La nascita della piccola Antonia al Besta è stata per tutti noi un momento emozionante e indimenticabile”, racconta l’infermiere.

L’esperienza più intensa è stata, per Francesco, nel 2020, durante l’emergenza Covid all’Ospedale San Carlo di Milano, in rianimazione. “Avevamo da poco perso il dottore Visintini. Qui al Besta eravamo in stallo lavorativo per la sospensione delle attività e per l'incertezza del momento storico. Tuttavia c’erano ospedali in difficoltà; allora ho deciso di chiedere un mese di Comando dove avevano bisogno in quel momento. Ho affittato una casa a mie spese per non mettere a rischio la mia compagna, oggi mia moglie – aggiunge -. Non ho detto nulla alla mia famiglia, in Calabria, per non creare apprensione. La paura era tanta, per quello che si sapeva, ma anche per quello che non si sapeva del virus e di tutto quello che avrebbe potuto provocare. Ma non me la sono sentita di tirarmi indietro: durante quel periodo ho conosciuto persone fantastiche e ho avuto la fortuna di provare, in parte, la generosità della gente che ha compreso le difficoltà che stavamo affrontando”.

Nel tempo libero, Francesco Rose non si ferma mai: ama fare sport e fa parte di una squadra di pallavolo amatoriale mista che ha disputato la finalissima nazionale del torneo di categoria a Cesanatico. Per quattro anni è stato anche volontario della Croce Rossa Italiana, esperienza sospesa temporaneamente a causa della pandemia Covid.

Attualmente fa parte del coro “Ida Milanesi” del Besta ed è impegnato nei musical realizzati con i colleghi dell’Istituto. Proprio grazie a un ex collega che lo ha coinvolto nel suo gruppo artistico, Francesco ha recitato anche in una compagnia teatrale amatoriale con lo spettacolo “Pautasso Antonio esperto di matrimonio”.

Ha inoltre una grande passione per le esperienze adrenaliniche come il bungee-jumping, il parapendio e il paracadutismo. “L’ultima esperienza fatta è quella da sub: sono sceso fino a 11 metri, a Sharm El Sheikh. Non male come prima volta! Di queste attività mi piace la sensazione di pericolo che poi, in realtà, si supera grazie a tecnica e dotazioni tecnologiche adeguate. Mi ricorda le cose fantastiche che è capace di fare l'uomo quando prova a superare i propri limiti”.

 

Non può mancare la passione per la moto. Francesco conclude: “Mi reputo un motociclista della domenica. Prossime mete: lo Stelvio e magari un bel giro sulla Sila in sella alla mia due ruote!”.

 

 

   

 

 

                                                                

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 23/12/2022