UNA MATRICOLA, UNA STORIA

UNA MATRICOLA, UNA STORIA

18 maggio 2023

Notizia

UNA MATRICOLA, UNA STORIA

“HO SALUTATO IL BESTA DOPO 18 ANNI A CONTATTO CON MEDICI, PAZIENTI E FAMILIARI”: PATRIZIA, (EX) MATRICOLA, SI RACCONTA

 

Patrizia Meroni, sorriso contagioso e il sogno di vivere in montagna. Ora lo ha realizzato: ha lasciato il Besta e con la sua famiglia è pronta per una nuova vita in Trentino Alto Adige.

 

All’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) è entrata per fare uno stage per poi diventarne responsabile e raggiungere il traguardo da “maggiorenne”. Patrizia Meroni è, da poco più di un mese, una ex matricola del Besta: dopo 18 anni di pendolarismo tra la Brianza e via Celoria ha deciso di cambiare vita e di trasferirsi con il marito Simone e Spirit, il loro pastore tedesco, in Val Rendena, in Trentino. Un cambio radicale di vita, accolto da Patrizia con entusiasmo: “Per me quella valle era già una seconda casa. Torno in un luogo a cui so già di appartenere - racconta -. Io e mio marito amiamo da sempre la montagna, il nostro sogno, in là con gli anni, è sempre stato quello di trasferirci proprio lì. L’occasione è arrivata prima di quanto pensassimo. Così l’abbiamo presa al volo e abbiamo deciso di fare un cambio radicale, all’insegna di un ritmo di vita diverso, a maggiore contatto con la natura”. 

In Istituto tutti conoscono Patrizia, dai colleghi a tantissimi pazienti e familiari, che a volte passavano in ufficio anche solo per un saluto. “Sicuramente la quotidianità al Besta mi mancherà e avrò nostalgia di tanti colleghi a cui sono affezionata e con cui sono cresciuta professionalmente”, prosegue. Poi racconta la sua storia: “Quando sono arrivata, all’URP affiancavo Monica Cremonesi, che ora è al Policlinico di Milano e che mi ha insegnato tanto. Allora cercava qualcuno che la supportasse con il sito internet, ci occupavamo di URP e comunicazione. Con noi lavorava anche Livia Malesani, biologa e memoria storica dell'istituto, ed eravamo supportate da un’agenzia stampa esterna. Il dottor Roberto Pinardi, purtroppo scomparso lo scorso anno, e il dottor Marco Triulzi, che ho avuto la fortuna di conoscere all'inizio della mia carriera, mi hanno formata professionalmente ed umanamente”.

All’URP, nei primi anni 2000, le richieste dei pazienti arrivavano soprattutto con i fax e tramite segreteria telefonica. “Nel tempo le cose sono molto cambiate e la comunicazione ha assunto un ruolo sempre più indispensabile in un Istituto come il Besta – prosegue Patrizia -. Quando siamo diventati Fondazione, nel 2006, il dottor Pinardi ha promosso molti cambiamenti, coinvolgendo e motivando tutto il personale in questo importante passaggio. È stato un impegno che mi ha fatto crescere molto e amare ancora di più il mio lavoro”.

Patrizia ha svolto per diversi anni attività di volontariato in ambulanza. “Ero soccorritrice e già conoscevo la realtà ospedaliera e per questo mi è subito piaciuto lavorare qui – aggiunge -. Durante la mia esperienza di volontariato ho conosciuto mio marito con il quale condivido anche la passione per la montagna”.

Lontana dallo stress della città, Patrizia si dedicherà agli hobby preferiti, le camminate e la lettura. “Leggo tantissimo e di tutto – confessa -. Il mio libro preferito? Il Signore degli anelli, ogni tanto lo rileggo. Ho amato tanto anche i libri di Emily Dickinson, Jane Austen e Virginia Woolf. Ho sempre amato viaggiare e, per alcuni anni, sono stata anche camperista. Adesso mi dedicherò a completare la mia nuova casa e al mio nuovo lavoro”.

Il Besta rimane sempre nel cuore di Patrizia, come tante colleghe e colleghi con cui ha stretto un legame speciale, di amicizia. “Ci sono tante persone con cui spero di restare in contatto – conclude Patrizia -. Con alcune colleghe sono proprio cresciuta, anche professionalmente. Un grazie particolare a Sonia, Elena, Daniela, Simonetta, Luca, Manuela B. e Manuela R. Porto nel cuore il caloroso saluto e la festa a sorpresa che è stata organizzata per me in sala Pluribus, nel mio ultimo giorno di lavoro. Non me l’aspettavo, l'emozione è stata fortissima e rimarrà uno dei miei ricordi più belli. Ringrazio anche il dottor Cordone per la vicinanza sempre dimostratami in questi anni”.

 

Patrizia da sempre era parte attiva della redazione di INNBESTA. Il saluto di tutta la redazione, con un pizzico di nostalgia, è sentito e doveroso.

Tutti noi, cara Patrizia, ti facciamo un grande “In bocca al lupo” … grazie di cuore!

 

 

                                                                                                                                        

 

 

 

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 18/05/2023