UNA MATRICOLA, UNA STORIA: Sara, sempre in viaggio, nel mondo reale e in quello virtuale.  Il Besta: il suo ‘porto sicuro’.

UNA MATRICOLA, UNA STORIA

08 luglio 2022

Notizia

UNA MATRICOLA, UNA STORIA

 

Sara, sempre in viaggio, nel mondo reale e in quello virtuale.

 Il Besta: il suo ‘porto sicuro’.

 

Sara Nuzzo descrive la sua vita dentro e fuori dal Besta: in Istituto ha trovato un lavoro che le piace e anche l’amore; nel tempo libero ama scoprire il mondo viaggiando e racconta la sua passione ai suoi 21mila followers su Instagram.

 

Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che il nastro dei ricordi continua a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati. È il virus del viaggio, malattia sostanzialmente incurabile”: così scriveva il giornalista Ryszard Kapuściński. Proprio quello che lui definiva il “virus del viaggio” sembra aver contagiato anche Sara Nuzzo, matricola del Besta che, appena può, ama partire alla scoperta del mondo. Non solo: anche quando non ha la valigia in mano, Sara continua a viaggiare - in modo virtuale -  e a far sognare i suoi 21mila 300 followers su Instagram, postando foto e stories dai luoghi delle sue vacanze.

Sara Nuzzo è, dal 2011, una matricola del Besta, impiegata nella divisione ‘Affari Generali e Legali’. Nel tempo libero è una travel-influencer: la sua passione per i viaggi, unita a quella per la fotografia, l’ha spinta a iscriversi, solo qualche anno fa, al noto social network. Dalla sua pagina Instagram Sara presenta i luoghi da visitare, racconta curiosità di viaggio, consiglia itinerari, mostrandosi in prima persona con il suo piglio energico e disinvolto, il suo sorriso smagliante e i suoi riccioli biondi.

 

Da poco rientrata da Miami, dove ha raccontato in diretta la vita in Florida tra big hamburgers e paesaggi mozzafiato, Sara parla del suo percorso al Besta, iniziato nel 2011, dopo un primo accesso in ospedale, nel 2006, non come matricola ma come paziente.

 

Nel 2006 sono entrata al Besta in ‘bollino verde’ per una forte emicrania con aura che persisteva da due settimane: mi aveva visitata la dottoressa Licia Grazzi che allora mi prescrisse degli esami in day hospital – spiega Sara -. Grazie a lei e ai controlli iniziati per questa emicrania, mi è stata successivamente diagnosticata una grave cardiopatia congenita”.

Poi l’opportunità lavorativa al Besta, cinque anni dopo, nel 2011. “Un’amica che lavora al Besta e con cui facevo danza del ventre mi ha detto che il dottor Pareyson stava cercando una segretaria: ero in cerca di lavoro, mi sono iscritta alla selezione e l’ho superata - aggiunge -. Inizialmente ho lavorato con contratto di collaborazione part-time con il dottor Pareyson e con la dottoressa Filippini. Poi, nel 2016 sono stata Study Coordinator per la dottoressa Soliveri della Neurologia 1 occupandomi di studi clinici con farmaci sperimentali per pazienti con Corea di Huntington. È stata una bella esperienza che mi ha permesso di crescere”.

Dal 2017 altri cambiamenti: “Sono passata a un contratto full-time nella segreteria del dottor Pareyson; poi ho partecipato ad un concorso e dal 2021 sono stata assegnata, sempre al Besta, prima all’Ufficio Delibere poi all’Ufficio Contenzioso degli Affari Generali e Legali - dice -. Dopo diversi anni di precariato finalmente sono riuscita a posizionarmi tra i primi posti di una graduatoria e a rimanere nell’Istituto che mi ha fatto crescere professionalmente”.

Oggi Sara, entrata in Istituto con un contratto di collaborazione, ha un ruolo a tempo indeterminato nella divisione ‘Affari Generali e Legali’. Al Besta, Sara, viaggiatrice per passione, trova quotidianamente un ‘porto sicuro’, tanto che proprio qui la sua vita professionale ha incrociato anche quella privata: qui ha conosciuto Davide, suo marito dal 2017 che all’epoca lavorava in portineria e che ora lavora in un'altra struttura ospedaliera. “Per me e per Davide il Besta è come una grande famiglia, presente nei momenti belli ma anche in quelli meno belli – prosegue Sara -. Con alcuni colleghi ho un legame di amicizia e anche Davide è rimasto nel cuore di molti, così come il Besta è rimasto nel suo. Entrambi ricordiamo con gioia la festa che abbiamo organizzato in occasione del nostro matrimonio”.

Mi piace viaggiare con Davide, ma spesso parto anche con qualche amica ed uno dei miei obiettivi è fare un viaggio totalmente sola – ammette Sara -. Mio marito è diventato anche il mio fotografo e mi supporta così nel mio progetto sui social. Per il resto, faccio tutto da sola: post, stories e reels che poi pubblico sul mio profilo Instagram @Sariustravels. Ho iniziato a postare delle foto per diletto durante il periodo del lockdown, documentandomi meglio sui posti che avevo visitato e fornendo informazioni utili alle persone che non sanno come organizzare un viaggio. Su Instagram bisogna porre attenzione ai colori utilizzati, alle tematiche trattate, e agli hashtag da inserire. Oggi seguo altri travel bloggers e sono in contatto con molti di loro: si è creata una bella community per scambio di informazioni e con alcuni di loro ci troveremo presto”. 

Prossimo viaggio? “Dopo Miami, l’amata Puglia. Ho origini salentine, amo il mare e mi piace raccontare i colori della mia terra di origine. Quindi, anche questa estate, chi mi segue in un certo qual modo partirà con me”.

Libro preferito? “È un libro che mi ha regalato il dottor Pareyson: “Wonder”. Porto con me sempre quella frase: ‘Siate gentili perché tutti combattiamo una battaglia dura. E se vuoi vedere davvero come sono fatte le persone, non devi fare altro che guardare’.

 

 

                                                         

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 09/07/2022