UNA VITA PER IL BESTA
UNA VITA PER IL BESTA
18 dicembre 2024

La dr.ssa Silvana Franceschetti, per tutti Sissi, ci ha lasciato un mese fa.
E’ difficile riassumere una carriera lunga e intensa, e le qualità di una persona che con molti di noi ha condiviso la passione per il lavoro, la curiosità intellettuale e anche momenti di intenso divertimento.
Dal punto di vista professionale, la dottoressa Franceschetti è stata una figura fondamentale nel campo della neurofisiopatologia e dell’epilettologia al Besta, dove è arrivata nel 1974. La sua carriera, iniziata come borsista di ricerca, è proseguita attraverso tutti i gradi fino alla Direzione del Dipartimento di Diagnostica e Tecnologie. Nel 2021, due anni dopo il pensionamento, è stata nominata primario emerito.
Specializzata in Neurologia e in Neurofisiopatologia, Sissi aveva conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Fisiologiche presso l’Università degli Studi di Milano. Aveva quindi completato la sua formazione presso il dipartimento di neurofisiologia dell’Università di Cambridge dove aveva appreso la tecnica di registrazione in vitro su sezioni sottili di tessuto nervoso, e presso i laboratori di neurofisiologia sperimentale dell’istituto Max Planck di Monaco di Baviera, dove si era occupata di modelli di ipereccitabilità neuronale in vitro e della valutazione dell’effetto di farmaci.
Durante l’intera carriera, Sissi ha proseguito l’attività clinica e sperimentale, contribuendo in modo determinante alla diffusione di una cultura traslazionale nelle neuroscienze. La possibilità di passare dalla registrazione della singola cellula alla valutazione clinica e neurofisologica di un paziente, e di trasferire le conoscenze precliniche alla clinica e viceversa, è stata la principale motivazione che l’ha spinta a rimanere al Besta.
Se è vero che è stato il Prof. Avanzini nella metà degli anni 80 a promuovere il centro regionale per l’epilessia al Besta, all’interno di una rete regionale di 13 centri, e ad avere l’intuizione visionaria di includere nel centro due assistenti sanitari e un bioingegnere, è altrettanto vero che è stata la dr.ssa Franceschetti a dare forma e sostanza al centro per l’epilessia prima, e al Servizio di Neurofisiopatologia poi.
Tra le numerose attività di cui si è occupata, ricordiamo la transizione della diagnostica neurofisiopatologica dal mondo analogico a quello digitale, e l’introduzione della Magnetoencefalografia in Istituto. Sissi ha sempre dimostrato una particolare propensione, passione e competenza, per l’utilizzo di software per lo studio e l’analisi dei segnali sia per uso diagnostico che per la ricerca, contribuendo a creare una struttura di bioingegneria orientata a sviluppare applicazioni software per rispondere alle crescenti esigenze sia in campo clinico che sperimentale. Ha sostenuto i progetti e le attività di integrazione tra la neurofisiologia e la neuroradiologia contribuendo allo sviluppo di protocolli di ricerca multimodale nell’ambito delle co-registrazioni e analisi dei segnali EEG e MEG con MRI strutturale e funzionale.
In ambito sperimentale si è interessata allo studio dello sviluppo delle proprietà eccitabili durante l’ontogenesi post-natale e la maturazione neocorticale, ha lavorato su modelli murini di epilessia generalizzata, di mioclono-epilessia progressiva e di malformazione corticale, e su modelli cellulari di epilessia geneticamente determinata dovuta a mutazioni dei canali per il sodio. Il valore del suo lavoro è provato dalla notevole produzione scientifica e dall’ampio credito a livello nazionale e internazionale.
L’impegno in ambito pre-clinico è andato di pari passo con l’attività di ricerca clinico-
neurofisiologica, in particolare su pazienti affetti da mioclono-epilessia progressiva e da epilessie a varia determinante genetica, interessandosi, in particolare, all’analisi neurofisiologica dei meccanismi sottesi all’epilettogenesi e ai disordini del movimento con tecniche innovative quali lo studio della connettività corticale
Lavoratrice infaticabile, con la sua competenza e passione ha contribuito a formare numerosi specializzandi e giovani neurologi/biologi nel campo dell’epilettologia e della neurofisiologia sperimentale e clinica.
Anche dopo il ritiro dall’attività lavorativa, nel 2019, ha continuato a partecipare agli incontri di discussione di casi clinici, soprattutto in area pediatrica, e a dare un contributo fondamentale allo sviluppo dei progetti e alle attività di ricerca e alla scrittura di numerose pubblicazioni, presentazioni a congressi/convegni nazionali e internazionali, spesso, lasciando il ruolo di protagonista ad altri.
Lo studio e la ricerca sono state la passione e il grande impegno della vita, ma Sissi era anche una persona di grande curiosità e cultura, con particolare interesse per l’arte, l’antropologia e la linguistica.
Era attratta dalle persone eccentriche, fragili o con una vita personale complicata, difficile, non semplice, le ascoltava e cercava soluzioni, mettendosi in gioco in prima persona. Forse è per questo che è stata molto amata dai sui pazienti.
Era una persona distratta: molti sono stati coinvolti nella ricerca delle sue chiavi della macchina e di tutti gli altri oggetti che appoggiava e dimenticava ovunque entrasse; chiunque passava davanti al suo ufficio, con la porta sempre aperta, non poteva non notare la sua scrivania sovraccarica di oggetti.
Non è stata una presenza né invisibile, né neutra e ha certamente lasciato un segno nelle persone che l’hanno incontrata. Aveva un carattere forte e deciso e, questo le ha consentito di stabilire relazioni lavorative e di amicizia durature, ma ha anche determinato relazioni lavorative difficili, fatte di incomprensioni e conflitti, e che a volte si sono interrotte e non più riannodate. Se tuttavia, dovessimo scegliere un aggettivo per descrivere Sissi, il migliore per noi sarebbe “generosa”. Sissi era generosa nelle relazioni personali, generosa nel trasmettere le sue conoscenze, generosa e infaticabile nel lavoro quotidiano. Di Sissi vogliamo anche ricordare la autenticità, l’onestà intellettuale e la schiettezza. Aveva opinioni forti che non aveva paura di esprimere e che, condivisibili o meno, erano sempre un punto di partenza per un dibattito stimolante.
Ci mancherà la sua capacità di farci riflettere e di metterci in discussione, il suo pensiero critico e originale, capace di sfidare le convenzioni.
Tiziana Granata, Ferruccio Panzica, Elisa Visani