VALERIA TIRANTI: DA BORSISTA A VICE DIRETTRICE SCIENTIFICA DEL BESTA. LA PASSIONE PER LA RICERCA È IL MOTORE DEL SUO LAVORO

VALERIA TIRANTI: DA BORSISTA A VICE DIRETTRICE SCIENTIFICA DEL BESTA. LA PASSIONE PER LA RICERCA È IL MOTORE DEL SUO LAVORO

05 maggio 2022

Notizia

VALERIA TIRANTI: DA BORSISTA A VICE DIRETTRICE SCIENTIFICA DEL BESTA. LA PASSIONE PER LA RICERCA È IL MOTORE DEL SUO LAVORO

Nella foto da sinistra: le dottoresse Patrizia Amati,  Caterina Mariotti, Valeria Tiranti, Cinzia Gellera e i dottori Stefano Di Donato e Massimo Zeviani

 

Tra le passioni extra lavorative della dottoressa invece ci sono il nuoto e la cucina: le racconta nella rubrica “Una matricola, una storia”.

 

È la prima donna e la prima biologa a ricoprire il ruolo di Vice Direttrice Scientifica del Besta. La dottoressa Valeria Tiranti, dopo il suo ingresso come matricola in Istituto nel 1989 come borsista, ha percorso qui tutti gli step della sua carriera, sempre motivata da una forte determinazione e dalla grande passione per il suo lavoro di ricerca.

Da pochi mesi, la dottoressa Tiranti, Responsabile della Struttura semplice di Patologia Molecolare delle Malattie Mitocondriali nella UOC Servizio di Medicina di Laboratorio - Genetica Medica e Neurogenetica, affianca il Direttore Scientifico Giuseppe Lauria Pinter. “La nomina a Vice Direttrice scientifica mi ha colta di sorpresa e sono rimasta senza parole quando il professor Lauria me lo ha comunicato – racconta - . Il nuovo incarico comporta aspetti e meccanismi che ancora non conosco ma che rappresentano una bella sfida in cui il lavoro di squadra è ancora più necessario e importante”.

La dottoressa ripercorre gli anni trascorsi al Besta: “Sono arrivata nel 1989 subito dopo la laurea rispondendo a un annuncio in Università per una borsa di studio. Già nel pomeriggio mi hanno chiamata e ho iniziato a lavorare il giorno successivo. Allora dirigeva l’Unità operativa di Biochimica e Genetica il professor Stefano di Donato, a cui devo molto in termini umani e professionali, mentre il dottor Massimo Zeviani era capo laboratorio. Ho avuto modo di lavorare a stretto contatto con lui. Sono stati anni piuttosto intensi, è stato un ottimo training per me perché l’impostazione del laboratorio ricalcava molto la modalità di lavoro di un laboratorio straniero con ritmi sostenuti e competitivi. Ho avuto la fortuna di avere un’insegnante paziente e capace come la dottoressa Cinzia Gellera che mi ha aperto la mente al mondo della biologia molecolare. Poi, quando il dottor Zeviani si è trasferito a Cambridge la mia attività si è resa completamente autonoma”.

La tenacia e la costanza hanno premiato le scelte di Valeria Tiranti: “Le opportunità sono cresciute nel tempo. Ho lavorato per dodici anni con una borsa di studio e ho preso la specialità in Genetica Medica  all’Università degli Studi di Milano - prosegue -. Nel 2002 sono stata assunta come dirigente biologa. Sono stata molto determinata e il motore di tutto è sempre stato la mia passione per la ricerca, un lavoro totalizzante che ti segue sempre, qualunque cosa tu faccia.  Quando frequentavo la scuola di specialità avevo una figlia piccola e i miei genitori mi hanno aiutata moltissimo. Nel 2018 ho avuto la struttura semplice nell’ambito della ricerca sui meccanismi patogenetici delle malattie mitocondriali, poi sono diventata responsabile del Dipartimento Funzionale di Neuroscienze Sperimentali, un dipartimento che si occupa di agevolare e supportare le attività di ricerca pre-clinica dell’Istituto”.

Oltre al lavoro, Valeria Tiranti condivide in famiglia la passione per lo sport in generale e soprattutto per il mare e il nuoto. “Amo molto il mare. Qualche anno fa con mio marito, che è istruttore di apnea, ho preso un brevetto di 1° grado e sono scesa alla profondità di dieci metri – aggiunge -. L’apnea prevede anche la pratica del training autogeno e mi ha dato impulsi positivi. Prima della pandemia facevo anche volontariato con amici e mio marito e insieme cucinavamo per le feste in oratorio: ebbene sì, anche la passione per la cucina la condivido con mio marito!”.

La dottoressa Tiranti si dice pronta ad affrontare il nuovo incarico con l’obiettivo di riavvicinare sia fisicamente, sia nella collaborazione lavorativa, i diversi gruppi di ricerca. “Oggi permane ancora una difficoltà di tipo logistico e non è facile creare delle connessioni – spiega -. Il nostro istituto ha peculiarità che vanno integrate tra vari gruppi di ricerca. È sempre più necessario fare gruppo: per questo mi auguro di riuscire nell’intento di riunire l’attività di ricerca pre-clinica in un unico spazio e di cercare di favorire l’attività delle ricercatrici e dei ricercatori”. 

Infine, attraverso le sue parole, la dottoressa Tiranti lascia un messaggio alle ricercatrici e ai ricercatori, invitandoli a non demordere nell’inseguire le proprie passioni e nel rendere fattive le proprie ambizioni: “Sappiamo tutti che la situazione attuale non è delle più rosee e risulta difficile dare un messaggio di incoraggiamento. La passione per il lavoro però ci deve incentivare a tenere duro e a non mollare. Spero che il mio percorso possa essere di esempio perché è stato segnato sicuramente da condizioni favorevoli, ma anche e soprattutto dalla mia tenacia”.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 05/05/2022