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INAUGURAZIONE DEL NUOVO GRUPPO DI STUDIO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA ”LA SIN E I PAESI IN VIA DI SVILUPPO DELL’AFRICA”

INAUGURAZIONE DEL NUOVO GRUPPO DI STUDIO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA ”LA SIN E I PAESI IN VIA DI SVILUPPO DELL’AFRICA”

15 luglio 2019

INAUGURAZIONE DEL NUOVO GRUPPO DI STUDIO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA ”LA SIN E I PAESI IN VIA DI SVILUPPO DELL’AFRICA”

Presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” è stato dato di recente l’avvio ai lavori del nuovo Gruppo di Studio della Società Italiana di Neurologia ”La SIN e i Paesi in via di sviluppo dell’Africa”. Negli ultimi anni il mondo è cambiato, la popolazione è più che raddoppiata e l’aspettativa di vita non è mai stata cosi lunga. “L’Africa è il continente più investito da questa rivoluzione demografica che ha provocato un’impennata di malattie non comunicabili, specie neurologiche: in Africa l’ictus uccide come tubercolosi e malaria. Purtroppo in quei paesi i neurologi sono molto rari, uno ogni 3-5 milioni di abitanti. Ecco perché abbiamo deciso di fondare questo Gruppo di Studio della Società Italiana di Neurologia” spiega il dott. Massimo Leone che ne è il responsabile, ”La domanda su come affrontare la crescente ‘epidemia’ di malattie neurologiche aspetta risposte: nuova demografia certo, ma quale neurologia? In questo primo incontro del nuovo Gruppo di Studio SIN sono stati trattati diversi temi: orientamenti del GdS (Mancardi), come avviare un centro epilessia in Africa (Leone), il ruolo e la visione dei giovani neurologi (Iodice), disabilità da malattie neurologiche nei paesi in via di sviluppo e fisioterapia (Schenone), le società scientifiche occidentali e i nuovi bisogni formativi (Federico), neurologia territoriale e paesi in via di sviluppo (Napoletano). Ci siamo confrontati su come poter ottimizzare le risorse (Giometto), sulle questioni poste dalla neurologia delle migrazioni (Padovani), su come sviluppare una cultura fattiva della Global Neurology nelle Università Italiane. Nel mondo globalizzato in cui oggi viviamo ci sentiamo investiti come neurologi sia a comprendere meglio i bisogni di cura che ad agire in modo incisivo. Siamo anche convinti che la dimensione etica della scienza medica sia il valore aggiunto della tradizione europea, un patrimonio culturale da esportare in particolare in Africa”. Il professor Gianluigi Mancardi, Presidente della Società Italiana di Neurologia, ha evidenziato come sia urgente creare una rete e potenziare le sinergie per una assistenza adeguata proprio in Africa. Sono state approfondite le prospettive della fisioterapia in Africa dalla scuola del professor Angelo Schenone evidenziando la necessità di creare una rete di fisioterapisti locali. E’ emerso che grazie alla e-health (dr Napoletano) si potrà fornire una assistenza ed una serie di supporti medici per una neurologia territoriale di qualità anche nei Paesi in via di sviluppo. “In effetti col nostro Istituto”, dice il dott. Massimo Leone, ”abbiamo progetti attivi in Africa subsahariana in particolare grazie alla collaborazione pluriennale col programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio. Occorre supportare gli ospedali portando formazione neurologica nei centri di salute distribuiti sul territorio, laddove viene intercettata la stragrande maggioranza dei malati. Questa modalità, indicata come modello dall’Assemblea Generale delle Nazione Unite, permette oltretutto di ottimizzare risorse e su questa linea in questi anni abbiamo formato medici africani e di altri paesi”.

 

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 15/07/2019