EDITORIALE DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE I.R.C.C.S. ISTITUTO NEUROLOGICO “CARLO BESTA”

EDITORIALE DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE I.R.C.C.S. ISTITUTO NEUROLOGICO “CARLO BESTA”

01 marzo 2021

EDITORIALE DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE I.R.C.C.S. ISTITUTO NEUROLOGICO “CARLO BESTA”

 

Un anno passato in pandemia. Un anno nel quale le vite di tutti, professionali e non, sono state toccate. Un anno nel quale, nonostante tutto, spesso anche con salti tripli del nostro personale, il nostro istituto è riuscito a garantire risposte alle esigenze più diverse.

Un anno fa, o poco meno, quando si iniziò a parlare di vaccino, non so quanti avrebbero scommesso di trovarci, oggi, con il personale vaccinato, una strumento fondamentale per arginare la diffusione del virus e, soprattutto, rendere i pazienti ancora più tutelati e sicuri nell’accedere alle nostre strutture.

Un anno nel corso del quale il nostro istituto ha continuato a essere in prima fila e punto di riferimento in Italia (e non solo) nel settore delle malattie del sistema nervoso nell’adulto e nel bambino, come la notizia del trattamento con terapia genica su un piccolo paziente affetto da SMA di tipo 1 dimostra ancora una volta. E, nello stesso tempo, è stato in grado di rispondere, di volta in volta, alle richieste e alle disposizioni di Regione Lombardia e della struttura commissariale, mettendo a disposizione tutto quanto disponibile. 
Nei primi mesi, come sapete, nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera definita dalla Regione, data la nostra tipologia monospecialistica, siamo stati individuati come “Hub Covid-free” per la neurochirurgia, neurologia e neuropsichiatria infantile, per accogliere pazienti provenienti da altri ospedali regionali temporaneamente trasformati in “centri Covid”, con le strutture, i team di specialisti e tutti i servizi a disposizione anche dei pazienti valutati in altri ospedali regionali che avevano bisogno di proseguire accertamenti e cure e di equipe di neurochirurghi di altri ospedali affinché potessero operare i loro pazienti. 

Oggi siamo uno dei presidi preposti alla vaccinazione anti COVID-19 per la popolazione lombarda. Da giovedì 18 febbraio, infatti, la nostra Biblioteca Scientifica si è trasformata in uno delle centinaia di punti regionali per la somministrazione del vaccino alle persone con 80 anni e oltre. Grazie a tutti i medici e agli infermieri che continuano a rendersi disponibili per questa attività dopo aver seguito la fase di vaccinazione interna all’istituto, e grazie anche a tutto il personale amministrativo e ai volontari delle divere associazioni che stanno supportando e supporteranno le fasi di accettazione e registrazione dei pazienti. 

Parlare, oggi, di vaccino non può che portarci a pensare a quanto siano indispensabili gli investimenti in ricerca e quanto sia importante lavorare sempre di più in rete, all’interno di istituti come il nostro che può contare sul circolo virtuoso che si crea tra cura dei pazienti, ricerca clinica, ricerca pre-clinica e sviluppo biotecnologico, così come tra realtà diverse, situate anche a migliaia di chilometri di distanza. In questa direzione si inserisce l’accordo di collaborazione che la nostra Fondazione ha firmato con School of Life Science and Technology della University of Electronic Science and Technology of China.

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha reso evidente come l’eccellenza clinica possa essere raggiunta solo se coniugata alla ricerca e alla formazione avanzata, in un rapporto solido, virtuoso e maturo tra istituzioni e industria, tra pubblico e privato. Nei mesi scorsi tanti sono stati gli appelli rispetto al fatto che “non si può più sbagliare”, “bisogna programmare”, “serve conoscere la realtà, prevedere cosa saremo chiamati ad affrontare tra dieci-venti anni, e compiere delle scelte”. Per fare questo, credo sia imprescindibile aumentare la sensibilità rispetto all’importanza di fare entrare sempre di più nel nostro quotidiano un approccio basato anche sulla medicina di genere, tema su cui in Italia si sta investendo e argomento intorno al quale da anni ruota l’appuntamento “Tutta Cuore e Cervello” che quest’anno si svolgerà online il prossimo 18 marzo.

Così come spero non venga persa la riflessione del direttore di The Lancet Neurology che nel suo recente editoriale “Neurological burden and European investment: a disconnect” sottolinea come non considerare tra le priorità di investimento di Horizon Europe la prevenzione e il trattamento delle malattie dei sistema nervoso, la comprensione delle loro progressioni e del loro funzionamento, porti a pensare che ci possa essere un “problematico scollegamento” tra policymakers e la realtà, i bisogni dei cittadini. Uno scollamento certamente da evitare.

Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 01/03/2021