Ci sono rischi nel fare la risonanza magnetica e usare il mezzo di contrasto?

La risonanza magnetica è innocua perché non utilizza raggi X, ma campi magnetici. Ci sono però condizioni in cui non si può fare, per esempio se si ha un pace maker o un defibrillatore interno non compatibili con la risonanza magnetica. In questo caso infatti il magnete della risonanza magnetica può interferire con il pace maker o il defibrillatore interno e può bloccarne il funzionamento. I pace maker compatibili sono recenti e funzionano anche in risonanza magnetica.

Si può fare la risonanza magnetica in gravidanza?

E' prudente non far fare la risonanza magnetica alle donne in gravidanza in particolare nel primo trimestre, salvo situazioni in cui la risonanza è indispensabile a giudizio del medico. Anche se non è certo che l’embrione possa subire dei danni, è auspicabile ricorrere al principio di precauzione per proteggere l'embrione da possibili rischi associati all'esposizione ai campi magnetici e alle onde di radiofrequenza utilizzati nella risonanza magnetica.

 

In genere per la diagnosi la risonanza magnetica viene fatta con il mezzo di contrasto a base di gadolinio. L'uso del gadolinio nel corso del monitoraggio è variabile da ospedale e ospedale.

Il mezzo di contrasto con gadolinio ha qualche rischio? 

Esistono diversi mezzi di contrasto a base di gadolinio. Sono classificati in lineari o macrociclici a seconda della struttura chimica del complesso chelante legato al gadolinio.

I mezzi di contrasto a base di gadolinio lineari sono stati sospesi nell'Unione Europea, e quindi anche in Italia, a seguito di una nota dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA), in seguito ad un lavoro di revisione degli studi. Da questo lavoro è emerso che il gadolinio può depositarsi in piccole quantità nei tessuti cerebrali.

Attualmente non esistono prove che questo deposito abbia causato danni alle persone, ma i mezzi di contrasto lineari sono stati sospesi a scopo precauzionale, al fine di prevenire qualsiasi rischio eventuale. I mezzi di contrasto contenenti gadolinio detti macrociclici che risultano più stabili e hanno una minore propensione al rilascio di gadolinio potranno continuare ad essere utilizzati normalmente.

 

Mezzi di contrasto a base di gadolinio autorizzati nell'Unione Europea
Prodotto Struttura (forma farmaceutica) Autorizzazione dal 28 febbraio 2018 
Artirem/Dotarem/Dotarem Arthro (acido gadoterico) macrociclico (intra-articolare) mantenuto
Dotarem (acid gadoterico) macrociclico (endovenoso) mantenuto
Gadovist (gadobutrolo) macrociclico (endovenoso) mantenuto
Prohance (gadoteridolo) macrociclico (endovenoso) mantenuto

 

Magnevist (acido gadopentetico) (endovenoso) e Omniscan (gadodiamide) (endovenoso) sono stati sospesi e non vengono più utilizzati dai centri sclerosi multipla in Italia e in Europa.

 

† Compresi i rispettivi prodotti generici (Cyclolux, Claricyclic, Dotagita, Dotagraf, Dotamulti, Dotaspin, DotaVision, Gadoteerzuur Guerbet Gadotersaure Sanochemia).

‡ Compresi i rispettivi prodotti generici (Gadocon, Gadolan, Gadopent, Gadopentat, Gadopur, Gadothek, Magnegita, Magnetolux, Magnevision, Magnograf, MR-Lux).

Tratto da: http://www.aifa.gov.it/sites/default/files/NII_DHPC_Gadolinium_12.02.2018.pdf

 

In passato era stata segnalata una malattia, la fibrosi nefrogenica sistemica, in casi molto rari di persone con grave insufficienza renale in seguito all’uso di alcuni mezzi di contrasto con gadolinio. Questa malattia non è più stata osservata dal 2009 dopo che i mezzi di contrasto ritenuti responsabili della malattia non sono stai più utilizzati. 

 

In alcuni casi il mezzo di contrasto può dare reazioni allergiche. Per persone allergiche vengono messe in atto procedure specifiche.

 

 Da dove sono prese queste informazioni? 

Responsabile della pubblicazione: Redazione Progetto IN-DEEP

Ultimo aggiornamento: 13/05/2019