Risonanza magnetica - Glossario

AGREE II (Appraisal of Guidelines for Research and Evaluation II)
E’ uno strumento di valutazione della qualità metodologica delle linee guida, di ampia diffusione a livello internazionale e validato in numerosi contesti di ricerca e pratica clinica.

Anamnesi
E’ la raccolta di tutte le informazioni riportate direttamente dalla persona, dai suoi familiari (o da entrambi) che possono aiutare il medico a indirizzare la diagnosi e decidere gli esami successivi o la terapia.

Atrofia cerebrale
E’ la perdita del tessuto cerebrale. E’ un processo normale con l’avanzare dell’età ma è accentuato nel caso di malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla. L’atrofia cerebrale può causare disturbi cognitivi, come i disturbi della memoria, o peggiorare la disabilità. La risonanza magnetica ripetuta durante il corso della sclerosi multipla permette di osservare anche visivamente la comparsa di atrofia cerebrale. Possono essere utilizzate applicazioni informatiche applicate alla risonanza che danno informazioni più precise sulla misura dell’atrofia.

Bande oligoclonali
Sono immunoglobuline, cioè un tipo di proteine con funzione di anticorpi che vengono prodotte dai linfociti B (cellule appartenenti ai globuli bianchi) in risposta ad una sostanza estranea o potenzialmente pericolosa (antigene).
Nella sclerosi multipla queste proteine sono prodotte in quantità maggiore del normale all’interno del sistema nervoso centrale. Si trovano nel liquor prelevato con la rachicentesi – puntura lombare -  e sono esaminate con apposite tecniche in laboratorio. Le bande oligoclonali non sono esclusive della sclerosi multipla e si possono trovare in altre malattie immunitarie, infettive, cerebrovascolari. Al contrario nel 5-10% delle persone con sclerosi multipla non si trovano bande oligoclonali nel liquor. Questo significa che l’esame del liquor da solo non permette né di confermare né di escludere la diagnosi di sclerosi multipla, e che deve essere valutato insieme ai risultati della visita del neurologo e degli altri esami, come la risonanza magnetica.


Barriera ematoencefalica
Ha la funzione di proteggere il cervello da sostanze dannose (per esempio sostanze chimiche) presenti nel sangue, permettendo il passaggio delle sostanze necessarie al metabolismo. Solo alcune molecole (per esempio molecole di acqua, ossigeno, anidride carbonica) possono passare passivamente la barriera. Le altre molecole (ad esempio lo zucchero glucosio) hanno bisogno di specifiche molecole “di trasporto” per poter oltrepassare la barriera ed entrare nel cervello. 
La barriera è formata da strette giunzioni tra le cellule endoteliali che rivestono l’interno delle arterie e dalle cellule della glia (cellule che costituiscono il sistema nervoso insieme ai neuroni).

Fibrosi sistemica nefrogenica
E’ una malattia rara che provoca ispessimento della pelle e del tessuto connettivo.Insorge prevalentemente in persone che hanno una grave insufficienza renale dopo esposizione ad alcuni mezzi di contrasto con gadolinio. Si manifesta con la comparsa di macchie sulla pelle che possono diventare delle vesciche e dare prurito e bruciore. La malattia può interessare anche altri organi, come polmoni, fegato, muscoli e cuore.

Lesione
In medicina una lesione è qualsiasi modificazione di un organo o di un tessuto del corpo provocata da una malattia o da un trauma. La modificazione può riguardare l’estensione, la forma, la struttura o la funzione dell’organo o del tessuto. Nella sclerosi multipla la risonanza magnetica visualizza le lesioni focali, cioè modificazioni localizzate, della sostanza bianca nel cervello e nel midollo spinale, caratterizzate da infiammazione e danneggiamento della mielina (demielinizzazione). Con somministrazione di gadolinio, l’esame permette di distinguere tra lesioni attive e inattive.   

Lesioni pesate in T1

Termine tecnico che indica la modalità con cui sono generate le immagini delle lesioni della sclerosi multipla con la risonanza magnetica. Dal modo in cui sono generate dipende a sua volta il tipo di informazione che si ottiene. Nelle immagini T1 pesate, il liquido cefalorachidiano (liquido che è presente nei ventricoli cerebrali e che contorna il midollo spinale) è scuro, mentre il grasso è brillante. Le strutture del sistema nervoso centrale (sostanza bianca e grigia) hanno dei segnali di intensità intermedia. Le immagini T1 dopo gadolinio danno informazioni pi ù accurate sull’attività della malattia ed evidenziano le aree di infiammazione attiva.

Lesioni pesate in T2
Termine tecnico che indica la modalità con cui sono generate le immagini delle lesioni della sclerosi multipla con la risonanza magnetica. Dal modo in cui sono generate dipende a sua volta il tipo di informazione che si ottiene. I liquidi, o comunque i tessuti ricchi di acqua, appaiono bianchi brillanti nelle immagini T2-pesate. Le immagini T2 permettono di vedere quante lesioni ci sono nel sistema nervoso centrale e quindi di definire il “carico” di lesioni.

Linee guida
Sono raccomandazioni sul trattamento, la terapia o il farmaco appropriati per una specifica condizione o malattia, e sull’assistenza sanitaria di persone con specifiche malattie o condizioni di rischio. Sono basate sulla revisione sistematica delle migliori evidenze disponibili; si propongono come aiuto ai professionisti sanitari, ma non ne sostituiscono il sapere e le capacità, e alle persone con malattia.

Mielina
E’ un rivestimento ricco di sostanze grasse che circonda il prolungamento principale della cellula nervosa responsabile della conduzione degli impulsi nervosi dal corpo della cellula alla periferia (assone). La mielina è presente intorno agli assoni sia nel sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) sia nel sistema nervoso periferico (nervi). La guaina mielinica è un isolante elettrico e consente una conduzione degli impulsi nervosi più veloce e più efficiente. La guaina è formata dalle membrane cellulari delle cellule gliali (cellule di Schwann nel sistema nervoso periferico e oligodendroglia nel sistema nervoso centrale). La mielina è danneggiata nella sclerosi multipla.

Modificatori di effetto della terapia
Sono fattori che modificano l’effetto di una terapia nelle persone che devono essere curate.  Per esempio, l’età non sembra essere un fattore prognostico nella sclerosi multipla ma risulta modificare l’effetto della terapia con fingolimod. In uno studio i pazienti che iniziavano la terapia con fingolimod in età giovane (sotto i 35 anni) avevano una maggior riduzione delle ricadute rispetto ai pazienti che iniziavano in età più avanzata. In questo caso l’età si comporta come un modificatore di effetto della terapia (fonte: Lancet Neurology 2012; 11: 420–8).  

Potenziali evocati
Sono esami che servono a valutare come funzionano alcune vie nervose. I potenziali evocati visivi permettono di valutare se, dopo uno stimolo visivo, la conduzione dell'impulso nervoso lungo le vie ottiche, dall’occhio fino al cervello, è normale. I potenziali evocati uditivi valutano la conduzione degli stimoli acustici lungo tutto il corso delle vie acustiche, dall’orecchio fino al cervello. I potenziali evocati somatosensoriali servono a studiare la conduzione degli stimoli sensitivi, ad esempio brevi impulsi elettrici ripetitivi, lungo il nervo periferico e il midollo spinale fino al cervello.

Prevalenza
Con il termine prevalenza si indica l’insieme di persone di una popolazione che in un dato momento presentano la malattia di interesse. La prevalenza è il rapporto tra il numero di persone che ha una particolare condizione o malattia in un intervallo di tempo e il numero totale dei soggetti della popolazione di riferimento, nel tempo considerato. 

Principio di precauzione
Questo principio afferma che se vi è la possibilità almeno teorica di un danno, l'assenza di certezze scientifiche non deve essere usata come ragione per impedire che si adottino misure precauzionali per evitare il danno. Il principio di precauzione si applica cioè non a pericoli già identificati, ma a pericoli potenziali, di cui non si ha ancora conoscenza certa.

Revisione sistematica
E’ un vero e proprio progetto di ricerca che sintetizza e valuta in modo critico in un unico documento i risultati di tutti gli studi condotti su un determinato e ben definito quesito in ambito medico. In ogni fase del processo di revisione, gli autori seguono una metodologia rigorosa standardizzata in modo da ridurre al minimo i rischi di errore.


Segno
Qualsiasi manifestazione di malattia che possa essere oggettivamente accertata da un medico o da altro osservatore, attraverso la visita della persona.

Sintomo
Indica un'alterazione, riferita dalla persona, della normale sensazione di sé e del proprio corpo.

Studio di coorte
Lo studio di coorte (o longitudinale) è uno studio in cui un gruppo di persone è seguito nel tempo per accertare in che misura va incontro a esiti della malattia in studio. Questo tipo di studio può anche prevedere l’osservazione nel tempo di due gruppi di persone che hanno ricevuto trattamenti diversi o che sono stati esposti a condizioni diverse (ad esempio che hanno abitudini alimentari diverse o sono esposti a rischi ambientali diversi) per accertare in che misura vanno incontro a esiti diversi.