Istituto Neurologico "Carlo Besta" | Fondazione IRCCS
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22/07/2024
22/07/2024
WORLD BRAIN DAY: LA SALUTE DEL CERVELLO VA COLTIVATA OGNI GIORNO
ATTRAVERSO UN CORRETTO STILE DI VITA E COLTIVANDO LE RELAZIONI SOCIALI SI PUO’ FARE PREVENZIONE SU MOLTE MALATTIE NEUROLOGICHE
Il 22 luglio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del cervello. Il tema scelto quest’anno è “prevenzione e salute del cervello”. Si tratta di una riflessione molto importante che la Federazione Mondiale di Neurologia, assieme a tutte le grandi associazioni di neurologia e neuroriabilitazione mondiali, ha deciso di portare come priorità per sensibilizzare non solo le persone che si trovano ad affrontare una malattia che riguarda il nostro organo più complesso, ma tutti i cittadini. Spetta quindi ad ogni persona il delicato compito di aver cura del proprio cervello e di prestarvi particolare attenzione proprio come ci invita a fare il World Brain Day.
“La salute del cervello va intesa come una qualcosa che dobbiamo imparare a considerare ogni giorno, coltivandola. Fare prevenzione delle malattie del cervello vuol dire essere consapevoli che una dieta equilibrata, una corretta attività fisica e coltivare le relazioni sociali, sono azioni che hanno un ruolo fondamentale nel garantire il benessere del nostro cervello. Se si ha la salute del cervello, si ha salute, e quindi imparare a gestire e prevenire quei fattori che possono portare danno al proprio cervello è un esercizio che ognuno di noi può fare con semplicità. Questo è il grande messaggio di questa giornata, un messaggio che viene diffuso contemporaneamente da tutti i neurologi in tutti i Paesi nel mondo e anche dal nostro istituto. Occupatevi del vostro cervello, noi neurologi siamo qui per aiutarvi a farlo” – sottolinea Matilde Leonardi, Direttore della SC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità e del Coma Research Centre della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e membro del board dell’Accademia Europea di Neurologia.
![WORLD BRAIN DAY: LA SALUTE DEL CERVELLO VA COLTIVATA OGNI GIORNO](/documents/447318/0/World+Brain+Day.jpg/cf84d9d5-5e16-f7f8-f749-7da36863ae70?t=1721637560679)
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17/07/2024
17/07/2024
GLIOBLASTOMA: NUOVE PROSPETTIVE DALLA RICERCA SUI TRATTAMENTI IMMUNOTERAPICI PERSONALIZZATI
Con il progetto GLIOMATCH 8 centri specialistici lavorano insieme per capire come l'immunoterapia può essere sfruttata per trattare i tumori cerebrali maligni negli adulti e nei bambini
Milano, 17 luglio 2024 - In occasione della giornata di sensibilizzazione sul glioblastoma, l’Istituto Neurologico Carlo Besta sottolinea il suo impegno verso quello che ad oggi è certamente il tumore cerebrale più aggressivo con un tasso di sopravvivenza a lungo termine (> 10 anni) inferiore al 2%.
Nonostante l’intensa attività di ricerca, la prognosi rimane infausta, ma nuove prospettive possono arrivare dalla ricerca sui trattamenti immunoterapici personalizzati.
Con l’obiettivo di comprendere meglio il ruolo dell’immunoterapia per il trattamento del cancro al cervello negli adulti e nei bambini, il Besta partecipa al progetto di ricerca GLIOMATCH finanziato dalla comunità europea. Si tratta del più grande consorzio di ricerca sui pazienti affetti da glioblastoma multiforme e da gliomi di alto grado pediatrici formato da 8 centri clinici europei coordinati dalla KU Leuven e dal Laboratorio per la Medicina di Precisione del Cancro.
Dal momento che diverse sperimentazioni cliniche suggeriscono che un sottogruppo di pazienti può trarre beneficio dall’immunoterapia - in particolare quella che utilizza le cellule dendritiche - scopo del programma è individuare in quale tipo di paziente questa terapia può essere utile.
L’identificazione di questi pazienti però risulta difficile, poiché mancano ancora in gran parte i biomarcatori – indicatori misurabili, come molecole o modificazioni nell’espressione di geni che possono rilevare informazioni sulla presenza del tumore, sulla sua progressione e sulla risposta al trattamento. Oggi quasi il 20% dei pazienti affetti da glioblastoma (GBM) dell'adulto e da glioma pediatrico di alto grado (pHGG) può beneficiare di un trattamento personalizzato in base alle caratteristiche del proprio tumore. Ma in assenza di biomarcatori adeguati, molti ricevono applicazioni di immunoterapia subottimali.
Il team GLIOMATCH vuole cambiare questa situazione analizzando, mediante una piattaforma appositamente costruita, i dati clinici molecolari e radiologici di pazienti già trattati in passato con l’immunoterapia. Il progetto integrerà i dati clinici molecolari e radiologici, ottenuti con la risonanza magnetica, metodica non invasiva per consentire in futuro una terapia personalizzata ai pazienti.
Grazie al lavoro di squadra di 8 centri europei, gli studi clinici del progetto analizzeranno la più ampia coorte di pazienti affetti da gliomi di alto grado trattati con immunoterapia (circa 300), ottenendo informazioni preziose e proponendo nuove opzioni terapeutiche. Si sfrutterà la potenza dei dati integrando mappe tissutali multistrato a risoluzione spaziale con immagini di risonanza magnetica non invasiva, creando un hub radio multiomico di risonanza magnetica all'avanguardia. In questo modo i medici riusciranno a classificare gli individui in base alle caratteristiche del loro sistema immunitario e interpretare l'efficacia del trattamento con una precisione senza precedenti. “Siamo orgogliosi di far parte del progetto GLIOMATCH che io coordino e a cui partecipano anche la Dott.ssa. Serena Pellegatta, la Dott.ssa Valeria Cuccarini, la Dott.ssa Bianca Pollo e la dott.ssa Catia Traversari. La condivisione di dati tra diversi centri specialistici è fondamentale per riuscire a riscrivere il futuro dei pazienti affetti da queste forme tumorali molto aggressive” - spiega la Dott.ssa Marica Eoli, Neuroncologa della Neurologia 2, responsabile della S.S. Neuroncologia Sperimentale dell’Istituto Besta. “Il Besta è impegnato da tempo nella ricerca di cure personalizzate contro glioblastoma. Il progetto prevede anche, dopo l’analisi degli studi retrospettivi, l’avvio di una sperimentazione clinica che implica la somministrazione della tossina tetanica associata alla vaccinazione con cellule dendritiche sensibilizzate verso il tumore del paziente stesso. È chiaro che soltanto unendo le forze e potenziando gli sforzi di collaborazione con i nostri partner potremo migliorare le cure e far progredire la ricerca in questo campo”.
![GLIOBLASTOMA: NUOVE PROSPETTIVE DALLA RICERCA SUI TRATTAMENTI IMMUNOTERAPICI PERSONALIZZATI](/documents/447318/0/GLIOMATCH.jpg/a4e082c7-7ff0-e267-818b-aa2a5291fc60?t=1721217826515)
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13/06/2024
13/06/2024
G7: LA SALUTE DEL CERVELLO AL CENTRO
Presentato il dossier che sarà consegnato ai delegati che partecipano al G7 Summit di Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno e che affronta i punti “caldi” da considerare
Nella sezione "Salute" i neurologi Prof. Paul Boon, Elena Moro e Matilde Leonardi della European Academy of Neurology hanno pubblicato assieme al neurologo canadese Prof. Hachinski l'articolo " Changing the mindset " che sollecita i leader del G7 e i leader politici di ogni Paese ad occuparsi della salute del cervello.
Migliorare la salute del cervello deve essere una priorità assoluta e i leader del G7 possono fare la loro parte per coordinare politiche globali e per adottare un approccio One Health. È questa la richiesta degli autori dell'articolo pubblicato nel dossier che sarà consegnato a tutti i delegati che parteciperanno al Vertice di Puglia.
L’invecchiamento della popolazione e il cambiamento dello stile di vita sono fattori di rischio che siamo abituati ad associare automaticamente alle patologie cardiache. In realtà sono anche tra le principali cause di molte malattie neurologiche che rappresentano la seconda causa di morte e la prima causa di disabilità a livello globale.
Nonostante l’elevata incidenza di patologie neurologiche, l'accesso ai servizi di prevenzione è insufficiente, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Per questo motivo, si legge nel paper, “occorre essere coraggiosi e adottare soluzioni globali, multilivello e pragmatiche per promuovere la salute del cervello, non solo quando si manifesta una patologia, ma durante tutto l’arco della vita come auspicato anche dall’OMS”.
Prendersi cura della salute del proprio cervello deve essere una cosa che entra nella prospettiva di miglioramento della salute che ogni Paese può e deve adottare, promossa ad ogni livello tanto da poter essere seguita dalla maggior parte delle persone e in contesti totalmente diversi – precisano gli esperti. Ci sono infatti attività molto semplici che con il minimo sforzo possono aiutare a raggiungere importanti risultati in termini di prevenzione. “Attività fisica e sonno regolare, una dieta equilibrata e il controllo della pressione arteriosa, smettere di fumare e coltivare connessioni sociali che promuovono le funzioni cerebrali, mentali e sociali, sono azioni che fanno bene al nostro cervello” - sottolinea la dott.ssa Matilde Leonardi, Direttore della SC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità e del Coma Research Centre della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e membro del board dell’Accademia Europea di Neurologia.
“Se solo il 10% delle persone cambiasse mentalità potremmo assistere ad una trasformazione piuttosto veloce” – prosegue Leonardi. “Per farlo occorre proprio cambiare approccio, passando dall'affrontare i problemi al prevenirli. L'Italia è in prima linea con pochi altri paesi, Finlandia, Svizzera, Norvegia, India, nel promuovere la salute del cervello e il 12 marzo scorso, coordinata dal Presidente della Società Italiana di Neurologia professor Alessandro Padovani, è stata lanciata alla Camera dei Deputati la Strategia Italiana per la salute del cervello 2024-2031".
In questa partita globale per la salute del cervello e la riduzione dell'impatto delle malattie mentali e neurologiche anche la politica può fare la sua parte. Nel documento gli esperti esplicitano in tre punti le azioni che i leader del G7 e ogni governo dovrebbero intraprendere:
- Dichiarare la salute del cervello (neurologica, mentale e sociale) una priorità assoluta lungo tutto l'arco della vita delle persone;
- Coordinare, integrare e catalizzare le politiche sulla salute cerebrale e mentale;
- Collegare i piani globali, regionali e nazionali per la salute del cervello e stimolarli a implementare un approccio One Health al centro dei sistemi di cura, delle politiche e degli interventi.
Leggi il dossier: https://edition.pagesuite-professional.co.uk/html5/reader/production/default.aspx?pubname=&pubid=cff88389-941c-40a9-bf3d-76699425a314
![G7: LA SALUTE DEL CERVELLO AL CENTRO](/documents/447318/0/Brain+Health.jpeg/44f30907-9966-1de5-b0f8-d1966a982002?t=1718276794631)
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31/05/2024
31/05/2024
La Fondazione Ico Falck in visita al Besta
Grazie alla donazione di oltre 1 milione di euro da parte di Fondazione ICO Falck, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta ha potenziato la propria strumentazione scientifica con una dotazione tecnologica per la ricerca all’avanguardia e capace di rendere l’Istituto ancora più competitivo a livello internazionale.
“Ringrazio la Fondazione Ico Falck che è stata così sensibile alle esigenze del nostro Istituto contribuendo in modo significativo al valore scientifico della nostra ricerca. Vogliamo ripagare questa sensibilità attraverso un impegno costante e la decisa volontà di raggiungere importanti avanzamenti nel campo e della ricerca. Il vostro contributo è un passo importante per la scienza italiana e internazionale” – ha rimarcato in occasione della visita Angelo Cordone, Direttore Generale della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta.
Grazie al sostegno della Fondazione ICO Falck è stato acquistato il Sequenziatore NGS long-read PacBio Sequel, una tecnologia di sequenziamento di nuova generazione eletta nel 2023 dalla rivista Nature come strumento dell’anno. Attraverso questo dispositivo sarà possibile scoprire cosa si nasconde dentro la ripetizione di lunghi segmenti di DNA e analizzare le alterazioni genetiche strutturali che caratterizzano molte malattie neurologiche, tra cui alcune forme di neuropatia, di SLA e di demenza, le atassie spinocerebellari e diversi disturbi del movimento. È l’unico strumento di questo tipo in Nord Italia (nel Paese ne sono presenti solo altri 2) che consentirà di aprire un nuovo capitolo nella conoscenza di molte malattie neurodegenerative.
Attraverso la donazione è stata acquistata anche una stampante 3D Liquid Crystal OPUS grazie alla quale sarà possibile costruire supporti tridimensionali in resina di alta qualità di forme speciali e non disponibili in commercio per ottimizzare gli studi su cellule e organoidi ossia versioni miniaturizzate di strutture del corpo umano.
Infine, con il contributo di Fondazione ICO Falck è stata acquisita una stazione di microscopia correlativa volumetrica Zeiss di ultima generazione che, facendo dialogare un microscopio ottico a super-risoluzione ed uno elettronico con un computer potenziato con intelligenza artificiale, permetterà di analizzare con enorme dettaglio cellule e tessuti e di produrre ricostruzioni tridimensionali. Questo strumento rappresenta un avanzamento straordinario nel settore dell’imaging cellulare e contribuirà a trovare risposte fondamentali a complessi quesiti che si potranno tradurre in scoperte a favore della medicina personalizzata.
“La motivazione che ha portato la Fondazione Ico Falck ad erogare questa donazione è il fatto che in Italia si trascura troppo la ricerca. La ricerca ha invece bisogno di finanziamenti e lavoro, ma soprattutto di tanti giovani che si entusiasmano. Oggi al Besta, durante la visita dei laboratori, ne ho visti parecchi di molto entusiasti” – ha sottolineato l’Ingegnere Federico Falck.
“L’avanzamento tecnologico è fattore determinante per l’avanzamento della conoscenza in medicina e permette di trovare risposte concrete per i pazienti – spiega il Direttore Scientifico del Besta, il Professor Giuseppe Lauria Pinter. “Grazie ad esso, oggi abbiamo terapie che sembravano impossibili fino a pochi anni fa. Allo stesso tempo, l’approfondimento delle conoscenze permette di formulare nuove domande e di avvicinarsi alla complessità delle gravi malattie neurologiche che affliggono bambini e adulti. Questo è il percorso che, in un tempo che vogliamo sia sempre più accelerato, conduce a terapie sempre più efficaci e personalizzate. Con gli strumenti acquistati grazie alla Fondazione Ico Falck il nostro Istituto potrà contribuire a questo percorso in modo ancora più efficace”.
![La Fondazione Ico Falck in visita al Besta](/documents/447318/0/Ico+Falck.jpg/2c250db5-6b57-7734-cfa0-80dea190dae8?t=1717166613123)
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14/05/2024
14/05/2024
In&Aut Festival: gli specialisti del Besta spiegano le cause dell'autismo e l’importanza della diagnosi precoce
La Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta protagonista il 17 maggio a In&Aut Festival, il primo evento in Italia dedicato all’inclusione sociale e lavorativa delle persone autistiche.
La Neuropsicologa Dott.ssa Sara Bulgheroni e il Dott. Stefano D’Arrigo, Neuropsichiatra Infantile della SSD Sindromi Genetiche con disabilità intellettiva e disturbi dello spettro autistico e Centro Fondazione Mariani per lo Studio dei Disordini del neurosviluppo, presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta interverranno a partire dalle ore 16.00 presso l’Auditorium “G. Testori” di Piazza Città di Lombardia nelle sessioni dedicate ad approfondire gli aspetti medico-scientifici dell’autismo.
L’importanza della diagnosi precoce che consente di intraprendere il corretto percorso terapeutico e l’analisi dei fattori causativi - genetici e ambientali - che caratterizzano i disturbi dello spettro autistico saranno al centro degli approfondimenti proposti dagli specialisti del Besta.
In Italia 1 bambino su 77 di età compresa tra i 7 e i 9 anni presenta un disturbo dello spettro autistico. Una maggiore incidenza si registra nei maschi che ne sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Ma da cosa dipende l’autismo? Individuare le cause di questa patologia è proprio uno degli aspetti su cui si focalizzano le attività di ricerca dell’Istituto Besta. “Le conoscenze attuali rispetto alle cause di questa condizione ci portano ad inquadrare l’autismo come un disturbo multifattoriale in cui si integrano cause genetiche e cause ambientali” – spiega il Dott. D’Arrigo. “È l’intersecarsi di questi due aspetti che porta alla manifestazione clinica del disturbo. Ci sono molti fattori che testimoniano l’importanza delle cause genetiche: in primis la concordanza nei gemelli monozigoti che è molto alta e una maggiore incidenza nel sesso maschile. Un altro presupposto a favore di una causa genetica è l’aumento della prevalenza: infatti la crescita dei casi di bambini con disturbo dello spettro autistico è correlata, almeno in parte, all’aumento dell’età genitoriale al momento del concepimento, che può accrescere i rischi di una fragilità genetica nel nascituro. Alle cause genetiche si affiancano quelle ambientali, quali un parto prematuro, o una sofferenza al parto, ma anche fattori di microtossicità; esistono inoltre nuove linee di ricerca interessanti che riguardano l’ambito immunitario e infiammatorio”.
Attualmente la diagnosi precoce di disturbo dello spettro autistico è un'arma importante che permette di sostenere il bambino nel suo sviluppo psicomotorio. Grazie ad un’importante attività di sensibilizzazione che coinvolge le famiglie, gli insegnanti degli asili nidi e i pediatri, l’età in cui avviene la diagnosi si è abbassata. Ed è proprio attraverso la diagnosi corretta che si possono iniziare tempestivamente le attività di intervento e impostare un percorso terapeutico mirato.
![In&Aut Festival: gli specialisti del Besta spiegano le cause dell'autismo e l’importanza della diagnosi precoce](/documents/447318/455774/In%26Aut+Festival.jpg/c53ebe4f-8059-bcc0-e28b-32e14baae447?t=1715678984723)
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06/05/2024
06/05/2024
UN PIANO MATTEI DELLA NEUROLOGIA È POSSIBILE
Prosegue il ciclo di incontri del Besta Seminar Series. Il 10 maggio è in programma alle ore 14.30 presso la Biblioteca Scientifica “Renato Boeri” in via Celoria 11, il seminario dal titolo “Un piano Mattei della Neurologia” promosso dal Dott. Massimo Leone, Dirigente Medico UO Neuroalgologia, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” e Referente dell’Accordo tra Fondazione Besta e Programma DREAM.
Costruire una linea di cooperazione tra Italia e Africa in ambito sanitario è possibile grazie allo sforzo di chi quotidianamente mette a disposizione le proprie competenze e la propria professionalità per formare medici e operatori sanitari locali. È proprio questo il cuore dell’Accordo tra Istituto Neurologico Besta e programma DREAM (Disease Relief through Excellent and Advanced Means) della Comunità di Sant’Egidio, sviluppare una neurologia di eccellenza attraverso una formazione di qualità che crea accesso alle cure neurologiche in luoghi dove non vi sono specialisti.
In Africa è presente un neurologo ogni 2,7 milioni di abitanti. Per questo la formazione costante del personale locale diventa lo strumento principale per garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai malati di quelle aree. Attraverso il programma, attivo in tre Paesi dell’Africa Sub-Sahariana (Malawi, Repubblica Centrafricana e Mozambico), oltre 2.200 malati di epilessia ricevono oggi cure costanti, molti sono minori. Oltre a non ricevere cure, in questi Paesi il malato di epilessia porta il grave peso dello stigma: molti bambini smettono di andare a scuola e non sono accettati perché disturbano o perché gli insegnanti non sanno come comportarsi quando hanno le crisi temendo anche la possibilità di un contagio per loro e per gli altri bambini. Tutti raccontano di aver assistito a persone con crisi epilettiche a testimonianza della grande diffusione di questa patologia. A questo si aggiunge anche la carenza cronica di farmaci per curare l’epilessia, non solo nelle aree distanti dalle principali città, ma anche nei grandi ospedali. Due infermiere professionali del vicino ospedale universitario che in questi anni hanno preso parte ai nostri corsi di formazione hanno raccontato come nel 2023 sono rimaste per ben 10 mesi senza i farmaci per l’epilessia.
“Attraverso questo progetto abbiamo formato oltre 260 operatori sanitari” – spiega il Dott. Massimo Leone. “Sono migliaia le richieste per malati neurologici che riceviamo dai centri di salute in Africa con oltre 1.000 elettroencefalogrammi inviati dagli operatori locali agli specialisti in Italia. Abbiamo da poco siglato un accordo ventennale col governo della Repubblica Centrafricana per implementare le cure neurologiche nel Paese con l’obiettivo di sviluppare un piano neurologico nazionale con l’affidamento di un dipartimento per l’epilessia e altre malattie neurologiche all’interno dell’Ospedale Universitario di Bangui. Grazie ai risultati ottenuti, il nostro programma è oggi considerato un modello efficace e sostenibile”.
Oltre all’indispensabile formazione in loco, il programma si avvale di attività clinica da remoto attraverso la piattaforma di teleneurologia della Global Health Telemedicine. La piattaforma invia anche gli esami EEG registrati dai tre videoelettroencefalografi installati in quei Paesi grazie all’importante sostegno della Fondazione Mariani e al partenariato con la Società Italiana di Neurologia.
“Qui al centro DREAM vediamo cose nuove, mai viste: malati che con le cure stanno bene, che tornano regolarmente alle visite di controllo – in Africa quasi la metà dei pazienti non torna più alle visite poco tempo dopo avere iniziato le cure - e che non hanno più crisi. I bambini tornano a scuola, non sono più tenuti chiusi in casa e gli altri non li evitano. Anche gli adulti trovano un lavoro, e le donne possono tornare al mercato a vendere ciò che consente loro di sopravvivere. Vediamo che questo avviene grazie alle medicine che DREAM non fa mai mancare. Questi malati tornano a stare assieme a tutti gli altri, diventano come tutti gli altri, persone. E non sono più soli” – ha spiegato un clinico che ha partecipato alla formazione nel centro DREAM di Balaka in Malawi dove oggi si seguono regolarmente oltre 150 malati con epilessia.
Il programma vede anche la partecipazione di giovani neurologi italiani: offre loro conoscenze, competenza, un bagaglio culturale ampio e una consolidata rete operativa locale Euro-Africana, strumenti necessari per incidere in un mondo che cambia velocemente. E’ una palestra dove imparare a declinare le nostre eccellenze in contesti non uguali ai nostri, utile a consolidare una presenza italiana tra attori globali che sempre più occupano la scena di quel continente - non sempre in nostro favore. “L'ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono” (E. Mattei)
![UN PIANO MATTEI DELLA NEUROLOGIA È POSSIBILE](/documents/447318/455774/Piano+mattei.png/f3564b9a-0b95-0fd5-428d-0a8793cc4c5c?t=1714979924197)
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09/04/2024
09/04/2024
13 Aprile, Giornata delle Malattie Neuromuscolari 2024: aperte le iscrizioni agli eventi
Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest’anno si svolgerà in 19 città italiane la #giornatadellemalattieneuromuscolari (#GMN), progetto ideato e sostenuto dalle associazioni laiche e dalle associazioni scientifiche (AIM-Associazione Italiana Miologia e ASNP-Associazione italiana per lo studio del Sistema Nervoso Periferico). In particolare, l’evento di Milano sarà coordinato dalla dottoressa Isabella Moroni, responsabile della Struttura Malattie Metaboliche, Degenerative e Neuromuscolari - SC Neuropsichiatria Infantile Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, insieme al Professor Stefano Previtali - Istituto di Neurologia Sperimentale (InSpe), Divisione di Neuroscienze e Dipartimento di Neurologia, IRCCS Ospedale San Raffaele e al Professor Giacomo Comi - UOC Neurologia dell’Università di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
Durante l’evento di Milano si fornirà un esaustivo aggiornamento sulle recenti terapie innovative e sperimentali, argomento su cui interverrà anche il dottor Carlo Antozzi, Responsabile della SSD-Immunoterapia dell’Unità Operativa Neuroimmunologia e Malattie Neuromuscolari del Besta e si affronterà il tema della transizione di cura dall’età pediatrica all’età adulta, proponendo modelli che consentano la migliore qualità di vita al paziente e ai suoi familiari.
L’evento si concluderà con una tavola rotonda dal titolo "Come uniformare approcci diagnostici e terapeutici a livello nazionale: l’uso delle nuove tecnologie ci può facilitare?" a cui sono invitati a partecipare i rappresentanti delle Istituzioni, i responsabili dei Centri di Riferimento per le Malattie neuromuscolari di Milano e di altre città Lombarde e i rappresentanti di numerose Associazioni Pazienti.
Le Malattie Neuromuscolari sono patologie Rare, includono forme ereditarie o acquisite del nervo, del muscolo scheletrico, del motoneurone, della giunzione neuromuscolare, hanno spesso esordio in età infantile ed evoluzione variabilmente progressiva, potenzialmente invalidante. “In questo settore quindi è fondamentale sia la diagnosi precoce, che la definizione del trattamento terapeutico e la presa in carico multispecialistica della persona - , spiega la dottoressa Moroni - La possibilità crescente negli ultimi anni di effettuare diagnosi precoce in alcune di queste patologie tramite lo screening neonatale e di potere offrire trattamenti innovativi anche in età infantile, contribuisce ad aumentare l’entusiasmo e lo sforzo di Medici, Ricercatori e delle Associazioni pazienti nel percorso comune per realizzare le migliori cure”.
Per partecipare è necessario iscriversi, scegliendo la città di Milano (https://www.giornatamalattieneuromuscolari.it/milano2024), sul sito www.giornatamalattieneuromuscolari.it dove sono disponibili i programmi di tutte le altre città virtuali che aderiscono alla Giornata.
La Giornata per le Malattie Neuromuscolari ha il patrocinio dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie (SIMMG), della Società Italiana di Neurologia (SIN) e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO).
![13 Aprile, Giornata delle Malattie Neuromuscolari 2024: aperte le iscrizioni agli eventi](/documents/447318/0/immagine+gmn24.png/7d18a648-7bbc-a173-a514-cf922f49c2f9?t=1712649681874)
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03/04/2024
02/04/2024
NEWSLETTER INNBESTA Nr.1 - 2024
NNBesta è la newsletter della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ che consente di essere sempre aggiornati sulle notizie più rilevanti inerenti attività, eventi, progetti di ricerca della Fondazione Besta e a tutte le iniziative ad essa correlate quali quelle di Associazioni e Fondazioni che sostengono il nostro Ente.
![NEWSLETTER INNBESTA Nr.1 - 2024](/documents/447318/0/Newsletter+INNBESTA+%283%29.jpg/035e44ab-6b23-a98c-6d83-316229160a66?t=1624885005113)
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25/03/2024
25/03/2024
“Tutto è possibile, persino l’impossibile”: parola dei dipendenti del Besta nel musical ‘Mary Poppins’
La compagnia ‘Besta on Stage’, sostenuta dall’Associazione CBDIN OdV, annuncia la realizzazione di un nuovo musical per raccogliere fondi destinati allo studio dei tumori cerebrali infantili e di terapie personalizzate all'Istituto Neurologico Besta di Milano. Obiettivo: l’acquisto di macchinari o materiale di laboratorio utili per lo studio della genetica molecolare dei tumori cerebrali e per regalare nuove speranze di cura.
- Teatro Silvestrianum, 18 e 19 maggio 2024
- Teatro Lirico Giorgio Gaber, 6 giugno 2024
Bastano un poco di zucchero, tanta buona volontà, una dose sufficiente di talento per la musica e la recitazione, amalgamati con la passione per la ricerca, per ottenere la perfetta ricetta della solidarietà. Sarebbe d’accordo anche Mary Poppins, il personaggio del celebre film Disney a cui dipendenti ed ex dipendenti del Besta, riuniti nella compagnia ‘Besta on Stage’, si sono ispirati per il nuovo musical in preparazione.
Si intitola “Tutto è possibile, persino l’impossibile” lo spettacolo che debutterà sabato 18 (ore 21) e 19 maggio (ore 16) al Teatro Silvestrianum di Milano e che verrà replicato, per la prima volta, su un palco di prestigio come quello del teatro Lirico Giorgio Gaber, il 6 giugno alle ore 21. Sul palco medici, ricercatori, infermieri, amministrativi e anche alcuni piccoli attori che da mesi si stanno preparando nel canto, nel ballo e nella recitazione.
Il ricavato delle serate sarà devoluto all’Associazione CBDIN OdV che opera in Istituto da quasi cento anni e che sostiene dal 1960 il Dipartimento di Neuroscienze Pediatriche del Besta. L’obiettivo è sostenere l’acquisto di macchinari o materiale di laboratorio utile per lo studio della genetica molecolare dei tumori cerebrali che possono colpire bambini e adulti.
“Ogni tumore cerebrale ha un’etichetta genetica che lo rende sensibile ad alcuni farmaci: identificarne una per ciascun paziente apre la strada per trovare molecole efficaci a contrastare ciascun tumore; per fare questo servono tecniche sofisticate e macchinari per arrivare a dare nuove speranze di cura a bambini e famiglie – spiega la dottoressa Veronica Radaelli, Neuro-oncologa del Besta, direttrice artistica e regista del musical -. Per questo, dopo il successo del precendente musical Sister Act, abbiamo deciso di salire di nuovo sul palco per mettere in scena un nuovo spettacolo. Ci auguriamo che i milanesi e tutti gli amici del Besta possano accogliere il nostro invito, soprattutto per la serata del 6 giugno al Teatro Lirico Giorgio Gaber, e sostenere la causa di CBDIN”.
Il dottor Fabio Moda, ricercatore biotecnologo della Struttura Complessa di Neurologia5 e Neuropatologia del Besta e direttore del coro “Ida Milanesi”, aggiunge: “Così come le note di una sinfonia connettono le persone in un'esperienza condivisa di bellezza e significato, allo stesso modo anche il percorso attraverso la diagnosi e il trattamento dei tumori cerebrali può unire i nostri piccoli pazienti, familiari e operatori sanitari in un'armonia di sostegno, compassione e determinazione a superare le sfide. Nella partitura della vita, ci auguriamo che ‘l'impossibile diventi possibile’ non solo sul palco, ma anche nel coraggio e nella determinazione di superare ogni sfida che ci viene presentata”.
“L’obiettivo della raccolta fondi de “Tutto è possibile, persino l’impossibile” è l’acquisto di un macchinario avanzato da donare al Besta: si tratta di un bioreattore basato sulla perfusione che consente il mantenimento e l’espansione delle cellule tumorali insieme con il microambiente a esse associato – conclude la presidente di CBDIN OdV, Beatrice Cordero di Montezemolo -. Siamo sicuri che ancora una volta lo spettacolo ideato da Veronica Redaelli e da Fabio Moda sarà un successo: non potevano essere altri che loro a interpretare Mary Poppins e Bert, loro a portare tutti quanti nel mondo della musica e della magia, perché è questo quello che tentano di fare ogni volta che mettono in piedi un nuovo spettacolo”.
Info per acquisto biglietti:
![“Tutto è possibile, persino l’impossibile”: parola dei dipendenti del Besta nel musical ‘Mary Poppins’](/documents/447318/0/Moda+e+Redaelli+rid.jpg/fd1b44d3-f155-c094-32c2-50ed35d22a20?t=1711404838356)
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22/07/2024
22/07/2024
WORLD BRAIN DAY: LA SALUTE DEL CERVELLO VA COLTIVATA OGNI GIORNO
ATTRAVERSO UN CORRETTO STILE DI VITA E COLTIVANDO LE RELAZIONI SOCIALI SI PUO’ FARE PREVENZIONE SU MOLTE MALATTIE NEUROLOGICHE
Il 22 luglio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del cervello. Il tema scelto quest’anno è “prevenzione e salute del cervello”. Si tratta di una riflessione molto importante che la Federazione Mondiale di Neurologia, assieme a tutte le grandi associazioni di neurologia e neuroriabilitazione mondiali, ha deciso di portare come priorità per sensibilizzare non solo le persone che si trovano ad affrontare una malattia che riguarda il nostro organo più complesso, ma tutti i cittadini. Spetta quindi ad ogni persona il delicato compito di aver cura del proprio cervello e di prestarvi particolare attenzione proprio come ci invita a fare il World Brain Day.
“La salute del cervello va intesa come una qualcosa che dobbiamo imparare a considerare ogni giorno, coltivandola. Fare prevenzione delle malattie del cervello vuol dire essere consapevoli che una dieta equilibrata, una corretta attività fisica e coltivare le relazioni sociali, sono azioni che hanno un ruolo fondamentale nel garantire il benessere del nostro cervello. Se si ha la salute del cervello, si ha salute, e quindi imparare a gestire e prevenire quei fattori che possono portare danno al proprio cervello è un esercizio che ognuno di noi può fare con semplicità. Questo è il grande messaggio di questa giornata, un messaggio che viene diffuso contemporaneamente da tutti i neurologi in tutti i Paesi nel mondo e anche dal nostro istituto. Occupatevi del vostro cervello, noi neurologi siamo qui per aiutarvi a farlo” – sottolinea Matilde Leonardi, Direttore della SC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità e del Coma Research Centre della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e membro del board dell’Accademia Europea di Neurologia.
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17/07/2024
17/07/2024
GLIOBLASTOMA: NUOVE PROSPETTIVE DALLA RICERCA SUI TRATTAMENTI IMMUNOTERAPICI PERSONALIZZATI
Con il progetto GLIOMATCH 8 centri specialistici lavorano insieme per capire come l'immunoterapia può essere sfruttata per trattare i tumori cerebrali maligni negli adulti e nei bambini
Milano, 17 luglio 2024 - In occasione della giornata di sensibilizzazione sul glioblastoma, l’Istituto Neurologico Carlo Besta sottolinea il suo impegno verso quello che ad oggi è certamente il tumore cerebrale più aggressivo con un tasso di sopravvivenza a lungo termine (> 10 anni) inferiore al 2%.
Nonostante l’intensa attività di ricerca, la prognosi rimane infausta, ma nuove prospettive possono arrivare dalla ricerca sui trattamenti immunoterapici personalizzati.
Con l’obiettivo di comprendere meglio il ruolo dell’immunoterapia per il trattamento del cancro al cervello negli adulti e nei bambini, il Besta partecipa al progetto di ricerca GLIOMATCH finanziato dalla comunità europea. Si tratta del più grande consorzio di ricerca sui pazienti affetti da glioblastoma multiforme e da gliomi di alto grado pediatrici formato da 8 centri clinici europei coordinati dalla KU Leuven e dal Laboratorio per la Medicina di Precisione del Cancro.
Dal momento che diverse sperimentazioni cliniche suggeriscono che un sottogruppo di pazienti può trarre beneficio dall’immunoterapia - in particolare quella che utilizza le cellule dendritiche - scopo del programma è individuare in quale tipo di paziente questa terapia può essere utile.
L’identificazione di questi pazienti però risulta difficile, poiché mancano ancora in gran parte i biomarcatori – indicatori misurabili, come molecole o modificazioni nell’espressione di geni che possono rilevare informazioni sulla presenza del tumore, sulla sua progressione e sulla risposta al trattamento. Oggi quasi il 20% dei pazienti affetti da glioblastoma (GBM) dell'adulto e da glioma pediatrico di alto grado (pHGG) può beneficiare di un trattamento personalizzato in base alle caratteristiche del proprio tumore. Ma in assenza di biomarcatori adeguati, molti ricevono applicazioni di immunoterapia subottimali.
Il team GLIOMATCH vuole cambiare questa situazione analizzando, mediante una piattaforma appositamente costruita, i dati clinici molecolari e radiologici di pazienti già trattati in passato con l’immunoterapia. Il progetto integrerà i dati clinici molecolari e radiologici, ottenuti con la risonanza magnetica, metodica non invasiva per consentire in futuro una terapia personalizzata ai pazienti.
Grazie al lavoro di squadra di 8 centri europei, gli studi clinici del progetto analizzeranno la più ampia coorte di pazienti affetti da gliomi di alto grado trattati con immunoterapia (circa 300), ottenendo informazioni preziose e proponendo nuove opzioni terapeutiche. Si sfrutterà la potenza dei dati integrando mappe tissutali multistrato a risoluzione spaziale con immagini di risonanza magnetica non invasiva, creando un hub radio multiomico di risonanza magnetica all'avanguardia. In questo modo i medici riusciranno a classificare gli individui in base alle caratteristiche del loro sistema immunitario e interpretare l'efficacia del trattamento con una precisione senza precedenti. “Siamo orgogliosi di far parte del progetto GLIOMATCH che io coordino e a cui partecipano anche la Dott.ssa. Serena Pellegatta, la Dott.ssa Valeria Cuccarini, la Dott.ssa Bianca Pollo e la dott.ssa Catia Traversari. La condivisione di dati tra diversi centri specialistici è fondamentale per riuscire a riscrivere il futuro dei pazienti affetti da queste forme tumorali molto aggressive” - spiega la Dott.ssa Marica Eoli, Neuroncologa della Neurologia 2, responsabile della S.S. Neuroncologia Sperimentale dell’Istituto Besta. “Il Besta è impegnato da tempo nella ricerca di cure personalizzate contro glioblastoma. Il progetto prevede anche, dopo l’analisi degli studi retrospettivi, l’avvio di una sperimentazione clinica che implica la somministrazione della tossina tetanica associata alla vaccinazione con cellule dendritiche sensibilizzate verso il tumore del paziente stesso. È chiaro che soltanto unendo le forze e potenziando gli sforzi di collaborazione con i nostri partner potremo migliorare le cure e far progredire la ricerca in questo campo”.
![GLIOBLASTOMA: NUOVE PROSPETTIVE DALLA RICERCA SUI TRATTAMENTI IMMUNOTERAPICI PERSONALIZZATI](/documents/447318/0/GLIOMATCH.jpg/a4e082c7-7ff0-e267-818b-aa2a5291fc60?t=1721217826515)
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13/06/2024
13/06/2024
G7: LA SALUTE DEL CERVELLO AL CENTRO
Presentato il dossier che sarà consegnato ai delegati che partecipano al G7 Summit di Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno e che affronta i punti “caldi” da considerare
Nella sezione "Salute" i neurologi Prof. Paul Boon, Elena Moro e Matilde Leonardi della European Academy of Neurology hanno pubblicato assieme al neurologo canadese Prof. Hachinski l'articolo " Changing the mindset " che sollecita i leader del G7 e i leader politici di ogni Paese ad occuparsi della salute del cervello.
Migliorare la salute del cervello deve essere una priorità assoluta e i leader del G7 possono fare la loro parte per coordinare politiche globali e per adottare un approccio One Health. È questa la richiesta degli autori dell'articolo pubblicato nel dossier che sarà consegnato a tutti i delegati che parteciperanno al Vertice di Puglia.
L’invecchiamento della popolazione e il cambiamento dello stile di vita sono fattori di rischio che siamo abituati ad associare automaticamente alle patologie cardiache. In realtà sono anche tra le principali cause di molte malattie neurologiche che rappresentano la seconda causa di morte e la prima causa di disabilità a livello globale.
Nonostante l’elevata incidenza di patologie neurologiche, l'accesso ai servizi di prevenzione è insufficiente, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito. Per questo motivo, si legge nel paper, “occorre essere coraggiosi e adottare soluzioni globali, multilivello e pragmatiche per promuovere la salute del cervello, non solo quando si manifesta una patologia, ma durante tutto l’arco della vita come auspicato anche dall’OMS”.
Prendersi cura della salute del proprio cervello deve essere una cosa che entra nella prospettiva di miglioramento della salute che ogni Paese può e deve adottare, promossa ad ogni livello tanto da poter essere seguita dalla maggior parte delle persone e in contesti totalmente diversi – precisano gli esperti. Ci sono infatti attività molto semplici che con il minimo sforzo possono aiutare a raggiungere importanti risultati in termini di prevenzione. “Attività fisica e sonno regolare, una dieta equilibrata e il controllo della pressione arteriosa, smettere di fumare e coltivare connessioni sociali che promuovono le funzioni cerebrali, mentali e sociali, sono azioni che fanno bene al nostro cervello” - sottolinea la dott.ssa Matilde Leonardi, Direttore della SC Neurologia, Salute Pubblica, Disabilità e del Coma Research Centre della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e membro del board dell’Accademia Europea di Neurologia.
“Se solo il 10% delle persone cambiasse mentalità potremmo assistere ad una trasformazione piuttosto veloce” – prosegue Leonardi. “Per farlo occorre proprio cambiare approccio, passando dall'affrontare i problemi al prevenirli. L'Italia è in prima linea con pochi altri paesi, Finlandia, Svizzera, Norvegia, India, nel promuovere la salute del cervello e il 12 marzo scorso, coordinata dal Presidente della Società Italiana di Neurologia professor Alessandro Padovani, è stata lanciata alla Camera dei Deputati la Strategia Italiana per la salute del cervello 2024-2031".
In questa partita globale per la salute del cervello e la riduzione dell'impatto delle malattie mentali e neurologiche anche la politica può fare la sua parte. Nel documento gli esperti esplicitano in tre punti le azioni che i leader del G7 e ogni governo dovrebbero intraprendere:
- Dichiarare la salute del cervello (neurologica, mentale e sociale) una priorità assoluta lungo tutto l'arco della vita delle persone;
- Coordinare, integrare e catalizzare le politiche sulla salute cerebrale e mentale;
- Collegare i piani globali, regionali e nazionali per la salute del cervello e stimolarli a implementare un approccio One Health al centro dei sistemi di cura, delle politiche e degli interventi.
Leggi il dossier: https://edition.pagesuite-professional.co.uk/html5/reader/production/default.aspx?pubname=&pubid=cff88389-941c-40a9-bf3d-76699425a314
![G7: LA SALUTE DEL CERVELLO AL CENTRO](/documents/447318/0/Brain+Health.jpeg/44f30907-9966-1de5-b0f8-d1966a982002?t=1718276794631)
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31/05/2024
31/05/2024
La Fondazione Ico Falck in visita al Besta
Grazie alla donazione di oltre 1 milione di euro da parte di Fondazione ICO Falck, la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta ha potenziato la propria strumentazione scientifica con una dotazione tecnologica per la ricerca all’avanguardia e capace di rendere l’Istituto ancora più competitivo a livello internazionale.
“Ringrazio la Fondazione Ico Falck che è stata così sensibile alle esigenze del nostro Istituto contribuendo in modo significativo al valore scientifico della nostra ricerca. Vogliamo ripagare questa sensibilità attraverso un impegno costante e la decisa volontà di raggiungere importanti avanzamenti nel campo e della ricerca. Il vostro contributo è un passo importante per la scienza italiana e internazionale” – ha rimarcato in occasione della visita Angelo Cordone, Direttore Generale della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta.
Grazie al sostegno della Fondazione ICO Falck è stato acquistato il Sequenziatore NGS long-read PacBio Sequel, una tecnologia di sequenziamento di nuova generazione eletta nel 2023 dalla rivista Nature come strumento dell’anno. Attraverso questo dispositivo sarà possibile scoprire cosa si nasconde dentro la ripetizione di lunghi segmenti di DNA e analizzare le alterazioni genetiche strutturali che caratterizzano molte malattie neurologiche, tra cui alcune forme di neuropatia, di SLA e di demenza, le atassie spinocerebellari e diversi disturbi del movimento. È l’unico strumento di questo tipo in Nord Italia (nel Paese ne sono presenti solo altri 2) che consentirà di aprire un nuovo capitolo nella conoscenza di molte malattie neurodegenerative.
Attraverso la donazione è stata acquistata anche una stampante 3D Liquid Crystal OPUS grazie alla quale sarà possibile costruire supporti tridimensionali in resina di alta qualità di forme speciali e non disponibili in commercio per ottimizzare gli studi su cellule e organoidi ossia versioni miniaturizzate di strutture del corpo umano.
Infine, con il contributo di Fondazione ICO Falck è stata acquisita una stazione di microscopia correlativa volumetrica Zeiss di ultima generazione che, facendo dialogare un microscopio ottico a super-risoluzione ed uno elettronico con un computer potenziato con intelligenza artificiale, permetterà di analizzare con enorme dettaglio cellule e tessuti e di produrre ricostruzioni tridimensionali. Questo strumento rappresenta un avanzamento straordinario nel settore dell’imaging cellulare e contribuirà a trovare risposte fondamentali a complessi quesiti che si potranno tradurre in scoperte a favore della medicina personalizzata.
“La motivazione che ha portato la Fondazione Ico Falck ad erogare questa donazione è il fatto che in Italia si trascura troppo la ricerca. La ricerca ha invece bisogno di finanziamenti e lavoro, ma soprattutto di tanti giovani che si entusiasmano. Oggi al Besta, durante la visita dei laboratori, ne ho visti parecchi di molto entusiasti” – ha sottolineato l’Ingegnere Federico Falck.
“L’avanzamento tecnologico è fattore determinante per l’avanzamento della conoscenza in medicina e permette di trovare risposte concrete per i pazienti – spiega il Direttore Scientifico del Besta, il Professor Giuseppe Lauria Pinter. “Grazie ad esso, oggi abbiamo terapie che sembravano impossibili fino a pochi anni fa. Allo stesso tempo, l’approfondimento delle conoscenze permette di formulare nuove domande e di avvicinarsi alla complessità delle gravi malattie neurologiche che affliggono bambini e adulti. Questo è il percorso che, in un tempo che vogliamo sia sempre più accelerato, conduce a terapie sempre più efficaci e personalizzate. Con gli strumenti acquistati grazie alla Fondazione Ico Falck il nostro Istituto potrà contribuire a questo percorso in modo ancora più efficace”.
![La Fondazione Ico Falck in visita al Besta](/documents/447318/0/Ico+Falck.jpg/2c250db5-6b57-7734-cfa0-80dea190dae8?t=1717166613123)
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14/05/2024
14/05/2024
In&Aut Festival: gli specialisti del Besta spiegano le cause dell'autismo e l’importanza della diagnosi precoce
La Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta protagonista il 17 maggio a In&Aut Festival, il primo evento in Italia dedicato all’inclusione sociale e lavorativa delle persone autistiche.
La Neuropsicologa Dott.ssa Sara Bulgheroni e il Dott. Stefano D’Arrigo, Neuropsichiatra Infantile della SSD Sindromi Genetiche con disabilità intellettiva e disturbi dello spettro autistico e Centro Fondazione Mariani per lo Studio dei Disordini del neurosviluppo, presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta interverranno a partire dalle ore 16.00 presso l’Auditorium “G. Testori” di Piazza Città di Lombardia nelle sessioni dedicate ad approfondire gli aspetti medico-scientifici dell’autismo.
L’importanza della diagnosi precoce che consente di intraprendere il corretto percorso terapeutico e l’analisi dei fattori causativi - genetici e ambientali - che caratterizzano i disturbi dello spettro autistico saranno al centro degli approfondimenti proposti dagli specialisti del Besta.
In Italia 1 bambino su 77 di età compresa tra i 7 e i 9 anni presenta un disturbo dello spettro autistico. Una maggiore incidenza si registra nei maschi che ne sono colpiti 4,4 volte in più rispetto alle femmine. Ma da cosa dipende l’autismo? Individuare le cause di questa patologia è proprio uno degli aspetti su cui si focalizzano le attività di ricerca dell’Istituto Besta. “Le conoscenze attuali rispetto alle cause di questa condizione ci portano ad inquadrare l’autismo come un disturbo multifattoriale in cui si integrano cause genetiche e cause ambientali” – spiega il Dott. D’Arrigo. “È l’intersecarsi di questi due aspetti che porta alla manifestazione clinica del disturbo. Ci sono molti fattori che testimoniano l’importanza delle cause genetiche: in primis la concordanza nei gemelli monozigoti che è molto alta e una maggiore incidenza nel sesso maschile. Un altro presupposto a favore di una causa genetica è l’aumento della prevalenza: infatti la crescita dei casi di bambini con disturbo dello spettro autistico è correlata, almeno in parte, all’aumento dell’età genitoriale al momento del concepimento, che può accrescere i rischi di una fragilità genetica nel nascituro. Alle cause genetiche si affiancano quelle ambientali, quali un parto prematuro, o una sofferenza al parto, ma anche fattori di microtossicità; esistono inoltre nuove linee di ricerca interessanti che riguardano l’ambito immunitario e infiammatorio”.
Attualmente la diagnosi precoce di disturbo dello spettro autistico è un'arma importante che permette di sostenere il bambino nel suo sviluppo psicomotorio. Grazie ad un’importante attività di sensibilizzazione che coinvolge le famiglie, gli insegnanti degli asili nidi e i pediatri, l’età in cui avviene la diagnosi si è abbassata. Ed è proprio attraverso la diagnosi corretta che si possono iniziare tempestivamente le attività di intervento e impostare un percorso terapeutico mirato.
![In&Aut Festival: gli specialisti del Besta spiegano le cause dell'autismo e l’importanza della diagnosi precoce](/documents/447318/455774/In%26Aut+Festival.jpg/c53ebe4f-8059-bcc0-e28b-32e14baae447?t=1715678984723)
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06/05/2024
06/05/2024
UN PIANO MATTEI DELLA NEUROLOGIA È POSSIBILE
Prosegue il ciclo di incontri del Besta Seminar Series. Il 10 maggio è in programma alle ore 14.30 presso la Biblioteca Scientifica “Renato Boeri” in via Celoria 11, il seminario dal titolo “Un piano Mattei della Neurologia” promosso dal Dott. Massimo Leone, Dirigente Medico UO Neuroalgologia, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” e Referente dell’Accordo tra Fondazione Besta e Programma DREAM.
Costruire una linea di cooperazione tra Italia e Africa in ambito sanitario è possibile grazie allo sforzo di chi quotidianamente mette a disposizione le proprie competenze e la propria professionalità per formare medici e operatori sanitari locali. È proprio questo il cuore dell’Accordo tra Istituto Neurologico Besta e programma DREAM (Disease Relief through Excellent and Advanced Means) della Comunità di Sant’Egidio, sviluppare una neurologia di eccellenza attraverso una formazione di qualità che crea accesso alle cure neurologiche in luoghi dove non vi sono specialisti.
In Africa è presente un neurologo ogni 2,7 milioni di abitanti. Per questo la formazione costante del personale locale diventa lo strumento principale per garantire un’assistenza sanitaria di qualità ai malati di quelle aree. Attraverso il programma, attivo in tre Paesi dell’Africa Sub-Sahariana (Malawi, Repubblica Centrafricana e Mozambico), oltre 2.200 malati di epilessia ricevono oggi cure costanti, molti sono minori. Oltre a non ricevere cure, in questi Paesi il malato di epilessia porta il grave peso dello stigma: molti bambini smettono di andare a scuola e non sono accettati perché disturbano o perché gli insegnanti non sanno come comportarsi quando hanno le crisi temendo anche la possibilità di un contagio per loro e per gli altri bambini. Tutti raccontano di aver assistito a persone con crisi epilettiche a testimonianza della grande diffusione di questa patologia. A questo si aggiunge anche la carenza cronica di farmaci per curare l’epilessia, non solo nelle aree distanti dalle principali città, ma anche nei grandi ospedali. Due infermiere professionali del vicino ospedale universitario che in questi anni hanno preso parte ai nostri corsi di formazione hanno raccontato come nel 2023 sono rimaste per ben 10 mesi senza i farmaci per l’epilessia.
“Attraverso questo progetto abbiamo formato oltre 260 operatori sanitari” – spiega il Dott. Massimo Leone. “Sono migliaia le richieste per malati neurologici che riceviamo dai centri di salute in Africa con oltre 1.000 elettroencefalogrammi inviati dagli operatori locali agli specialisti in Italia. Abbiamo da poco siglato un accordo ventennale col governo della Repubblica Centrafricana per implementare le cure neurologiche nel Paese con l’obiettivo di sviluppare un piano neurologico nazionale con l’affidamento di un dipartimento per l’epilessia e altre malattie neurologiche all’interno dell’Ospedale Universitario di Bangui. Grazie ai risultati ottenuti, il nostro programma è oggi considerato un modello efficace e sostenibile”.
Oltre all’indispensabile formazione in loco, il programma si avvale di attività clinica da remoto attraverso la piattaforma di teleneurologia della Global Health Telemedicine. La piattaforma invia anche gli esami EEG registrati dai tre videoelettroencefalografi installati in quei Paesi grazie all’importante sostegno della Fondazione Mariani e al partenariato con la Società Italiana di Neurologia.
“Qui al centro DREAM vediamo cose nuove, mai viste: malati che con le cure stanno bene, che tornano regolarmente alle visite di controllo – in Africa quasi la metà dei pazienti non torna più alle visite poco tempo dopo avere iniziato le cure - e che non hanno più crisi. I bambini tornano a scuola, non sono più tenuti chiusi in casa e gli altri non li evitano. Anche gli adulti trovano un lavoro, e le donne possono tornare al mercato a vendere ciò che consente loro di sopravvivere. Vediamo che questo avviene grazie alle medicine che DREAM non fa mai mancare. Questi malati tornano a stare assieme a tutti gli altri, diventano come tutti gli altri, persone. E non sono più soli” – ha spiegato un clinico che ha partecipato alla formazione nel centro DREAM di Balaka in Malawi dove oggi si seguono regolarmente oltre 150 malati con epilessia.
Il programma vede anche la partecipazione di giovani neurologi italiani: offre loro conoscenze, competenza, un bagaglio culturale ampio e una consolidata rete operativa locale Euro-Africana, strumenti necessari per incidere in un mondo che cambia velocemente. E’ una palestra dove imparare a declinare le nostre eccellenze in contesti non uguali ai nostri, utile a consolidare una presenza italiana tra attori globali che sempre più occupano la scena di quel continente - non sempre in nostro favore. “L'ingegno è vedere possibilità dove altri non ne vedono” (E. Mattei)
![UN PIANO MATTEI DELLA NEUROLOGIA È POSSIBILE](/documents/447318/455774/Piano+mattei.png/f3564b9a-0b95-0fd5-428d-0a8793cc4c5c?t=1714979924197)
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09/04/2024
09/04/2024
13 Aprile, Giornata delle Malattie Neuromuscolari 2024: aperte le iscrizioni agli eventi
Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest’anno si svolgerà in 19 città italiane la #giornatadellemalattieneuromuscolari (#GMN), progetto ideato e sostenuto dalle associazioni laiche e dalle associazioni scientifiche (AIM-Associazione Italiana Miologia e ASNP-Associazione italiana per lo studio del Sistema Nervoso Periferico). In particolare, l’evento di Milano sarà coordinato dalla dottoressa Isabella Moroni, responsabile della Struttura Malattie Metaboliche, Degenerative e Neuromuscolari - SC Neuropsichiatria Infantile Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, insieme al Professor Stefano Previtali - Istituto di Neurologia Sperimentale (InSpe), Divisione di Neuroscienze e Dipartimento di Neurologia, IRCCS Ospedale San Raffaele e al Professor Giacomo Comi - UOC Neurologia dell’Università di Milano, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
Durante l’evento di Milano si fornirà un esaustivo aggiornamento sulle recenti terapie innovative e sperimentali, argomento su cui interverrà anche il dottor Carlo Antozzi, Responsabile della SSD-Immunoterapia dell’Unità Operativa Neuroimmunologia e Malattie Neuromuscolari del Besta e si affronterà il tema della transizione di cura dall’età pediatrica all’età adulta, proponendo modelli che consentano la migliore qualità di vita al paziente e ai suoi familiari.
L’evento si concluderà con una tavola rotonda dal titolo "Come uniformare approcci diagnostici e terapeutici a livello nazionale: l’uso delle nuove tecnologie ci può facilitare?" a cui sono invitati a partecipare i rappresentanti delle Istituzioni, i responsabili dei Centri di Riferimento per le Malattie neuromuscolari di Milano e di altre città Lombarde e i rappresentanti di numerose Associazioni Pazienti.
Le Malattie Neuromuscolari sono patologie Rare, includono forme ereditarie o acquisite del nervo, del muscolo scheletrico, del motoneurone, della giunzione neuromuscolare, hanno spesso esordio in età infantile ed evoluzione variabilmente progressiva, potenzialmente invalidante. “In questo settore quindi è fondamentale sia la diagnosi precoce, che la definizione del trattamento terapeutico e la presa in carico multispecialistica della persona - , spiega la dottoressa Moroni - La possibilità crescente negli ultimi anni di effettuare diagnosi precoce in alcune di queste patologie tramite lo screening neonatale e di potere offrire trattamenti innovativi anche in età infantile, contribuisce ad aumentare l’entusiasmo e lo sforzo di Medici, Ricercatori e delle Associazioni pazienti nel percorso comune per realizzare le migliori cure”.
Per partecipare è necessario iscriversi, scegliendo la città di Milano (https://www.giornatamalattieneuromuscolari.it/milano2024), sul sito www.giornatamalattieneuromuscolari.it dove sono disponibili i programmi di tutte le altre città virtuali che aderiscono alla Giornata.
La Giornata per le Malattie Neuromuscolari ha il patrocinio dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie (SIMMG), della Società Italiana di Neurologia (SIN) e della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO).
![13 Aprile, Giornata delle Malattie Neuromuscolari 2024: aperte le iscrizioni agli eventi](/documents/447318/0/immagine+gmn24.png/7d18a648-7bbc-a173-a514-cf922f49c2f9?t=1712649681874)
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03/04/2024
02/04/2024
NEWSLETTER INNBESTA Nr.1 - 2024
NNBesta è la newsletter della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ che consente di essere sempre aggiornati sulle notizie più rilevanti inerenti attività, eventi, progetti di ricerca della Fondazione Besta e a tutte le iniziative ad essa correlate quali quelle di Associazioni e Fondazioni che sostengono il nostro Ente.
![NEWSLETTER INNBESTA Nr.1 - 2024](/documents/447318/0/Newsletter+INNBESTA+%283%29.jpg/035e44ab-6b23-a98c-6d83-316229160a66?t=1624885005113)
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25/03/2024
25/03/2024
“Tutto è possibile, persino l’impossibile”: parola dei dipendenti del Besta nel musical ‘Mary Poppins’
La compagnia ‘Besta on Stage’, sostenuta dall’Associazione CBDIN OdV, annuncia la realizzazione di un nuovo musical per raccogliere fondi destinati allo studio dei tumori cerebrali infantili e di terapie personalizzate all'Istituto Neurologico Besta di Milano. Obiettivo: l’acquisto di macchinari o materiale di laboratorio utili per lo studio della genetica molecolare dei tumori cerebrali e per regalare nuove speranze di cura.
- Teatro Silvestrianum, 18 e 19 maggio 2024
- Teatro Lirico Giorgio Gaber, 6 giugno 2024
Bastano un poco di zucchero, tanta buona volontà, una dose sufficiente di talento per la musica e la recitazione, amalgamati con la passione per la ricerca, per ottenere la perfetta ricetta della solidarietà. Sarebbe d’accordo anche Mary Poppins, il personaggio del celebre film Disney a cui dipendenti ed ex dipendenti del Besta, riuniti nella compagnia ‘Besta on Stage’, si sono ispirati per il nuovo musical in preparazione.
Si intitola “Tutto è possibile, persino l’impossibile” lo spettacolo che debutterà sabato 18 (ore 21) e 19 maggio (ore 16) al Teatro Silvestrianum di Milano e che verrà replicato, per la prima volta, su un palco di prestigio come quello del teatro Lirico Giorgio Gaber, il 6 giugno alle ore 21. Sul palco medici, ricercatori, infermieri, amministrativi e anche alcuni piccoli attori che da mesi si stanno preparando nel canto, nel ballo e nella recitazione.
Il ricavato delle serate sarà devoluto all’Associazione CBDIN OdV che opera in Istituto da quasi cento anni e che sostiene dal 1960 il Dipartimento di Neuroscienze Pediatriche del Besta. L’obiettivo è sostenere l’acquisto di macchinari o materiale di laboratorio utile per lo studio della genetica molecolare dei tumori cerebrali che possono colpire bambini e adulti.
“Ogni tumore cerebrale ha un’etichetta genetica che lo rende sensibile ad alcuni farmaci: identificarne una per ciascun paziente apre la strada per trovare molecole efficaci a contrastare ciascun tumore; per fare questo servono tecniche sofisticate e macchinari per arrivare a dare nuove speranze di cura a bambini e famiglie – spiega la dottoressa Veronica Radaelli, Neuro-oncologa del Besta, direttrice artistica e regista del musical -. Per questo, dopo il successo del precendente musical Sister Act, abbiamo deciso di salire di nuovo sul palco per mettere in scena un nuovo spettacolo. Ci auguriamo che i milanesi e tutti gli amici del Besta possano accogliere il nostro invito, soprattutto per la serata del 6 giugno al Teatro Lirico Giorgio Gaber, e sostenere la causa di CBDIN”.
Il dottor Fabio Moda, ricercatore biotecnologo della Struttura Complessa di Neurologia5 e Neuropatologia del Besta e direttore del coro “Ida Milanesi”, aggiunge: “Così come le note di una sinfonia connettono le persone in un'esperienza condivisa di bellezza e significato, allo stesso modo anche il percorso attraverso la diagnosi e il trattamento dei tumori cerebrali può unire i nostri piccoli pazienti, familiari e operatori sanitari in un'armonia di sostegno, compassione e determinazione a superare le sfide. Nella partitura della vita, ci auguriamo che ‘l'impossibile diventi possibile’ non solo sul palco, ma anche nel coraggio e nella determinazione di superare ogni sfida che ci viene presentata”.
“L’obiettivo della raccolta fondi de “Tutto è possibile, persino l’impossibile” è l’acquisto di un macchinario avanzato da donare al Besta: si tratta di un bioreattore basato sulla perfusione che consente il mantenimento e l’espansione delle cellule tumorali insieme con il microambiente a esse associato – conclude la presidente di CBDIN OdV, Beatrice Cordero di Montezemolo -. Siamo sicuri che ancora una volta lo spettacolo ideato da Veronica Redaelli e da Fabio Moda sarà un successo: non potevano essere altri che loro a interpretare Mary Poppins e Bert, loro a portare tutti quanti nel mondo della musica e della magia, perché è questo quello che tentano di fare ogni volta che mettono in piedi un nuovo spettacolo”.
Info per acquisto biglietti:
![“Tutto è possibile, persino l’impossibile”: parola dei dipendenti del Besta nel musical ‘Mary Poppins’](/documents/447318/0/Moda+e+Redaelli+rid.jpg/fd1b44d3-f155-c094-32c2-50ed35d22a20?t=1711404838356)