Istituto Neurologico "Carlo Besta" | Fondazione IRCCS
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21/06/2022
21/06/2022
LEADS, DONNE LEADER IN SANITA': PREMIATO IL PROGETTO DEL BESTA
Dei 27 progetti candidati alla prima edizione del premio, sei i vincitori, tra i quali il nostro Istituto, e due menzioni speciali. La dottoressa Barbara Garavaglia, presidente del CUG, ha partecipato ieri alla cerimonia di premiazione nell'Auditorium "Cosimo Piccinno" del ministero della Salute.
La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta è uno dei vincitori della prima edizione di LEADS, DONNE LEADER IN SANITA' (https://www.donneleaderinsanita.com/premio-leads), iniziativa nata per promuovere le best practice di aziende pubbliche e/o private che favoriscono la leadership femminile in sanità.
La premiazione è avvenuta ieri a Roma nell'Auditorium "Cosimo Piccinno" del ministero della Salute. In totale sono stati sei i vincitori delle 3 categorie (aziendale, associazioni, enti pubblici e privati accreditati) a cui si aggiungono due menzioni speciali decretate dalla giuria del Premio, presieduta da Beatrice Lorenzin accanto a figure che hanno ricoperto il ruolo di ministro della Salute o che operano nel settore dell’associazionismo: Renato Balduzzi, Carolina Gianardi, Lella Golfo, Maurizia Iachino, Paola Mascaro, Alessia Mosca, Maurizio Sacconi, Livia Turco.
Tra le Aziende sanitarie pubbliche e private sono state premiate insieme al Besta, la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli, la ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa per i diversi programmi di formazione a supporto dello sviluppo professionale e manageriale e per gli interventi volti a favorire l’assunzione da parte delle donne di incarichi di maggior complessità.
Per il nostro Istituto era presente la dottoressa Barbara Garavaglia, Responsabile della Struttura Semplice “Genetica dei Disturbi del Movimento e Disordini del Metabolismo Energetico” della UOC Genetica Medica e Neurogenetica e presidente del CUG, Comitato Unico di Gararanzia del Besta.
Il progetto del Besta riguarda l'attuazione del Gender Equality Plan (Piano per l'Uguaglianza di Genere), piano quinquennale elaborato dal CUG nel 2018 e per il quale è stato creato un gruppo di lavoro composto da Barbara Garavaglia, Alessandra Solari e Manuela Bloise del CUG, Cinzia Gellera presidente della Associazione Besta Women in Network e Roberta De Leo Consigliera di Fiducia. Il piano è stato poi approvato dall'intero CUG e deliberato dal CdA del Besta nel dicembre 2018: mira a favorire l'equilibrio di genere a tutti i livelli lavorativi, promuovere e supportare le donne sul luogo di lavoro e favorire la conciliazione casa-lavoro grazie all'attivazione dello smart working.
“Siamo orgogliose di questa prima edizione del premio – ha dichiarato Sara Vinciguerra, Segretario Premio Leads -. C’è ancora tanto da fare, ma oggi 20 giugno è una festa: quella dell’Italia più bella, che nonostante i difficili anni in corso, non ha rinunciato a promuovere e farsi testimone dei valori della parità di genere nel pubblico, nel privato e nella società civile”.

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09/06/2022
09/06/2022
“UN VELO IN MUSICA”: I DIPENDENTI TORNANO IN SCENA IL 29 GIUGNO PER LA SOLIDARIETÀ
In foto: la regista Veronica Redaelli e Fabio Moda, direttore del coro del Besta
ll 29 giugno replica del musical liberamente tratto dal film ‘Sister Act’
Dopo il successo riscosso nel mese di maggio (14 - 15 maggio), torna in scena lo spettacolo “Un velo in musica”, musical liberamente tratto dal film ‘Sister Act’ e interpretato dai dipendenti del nostro Istituto.
L’appuntamento è il 29 giugno alle 21 al teatro Silvestrianum di via Andrea Maffei 19.
A maggio erano stati raccolti fondi per alcuni progetti della Radiologia e della Radioterapia del Besta. Il ricavato dello spettacolo del 29 giugno sarà invece destinato alla raccolta di aiuti umanitari per l’Ucraina (seminario di Padre Ihor Boyko di Leopoli) e al Progetto per i bambini di Chernobyl.
Per informazioni e acquisto biglietti contattare Pinuccia Beretta (pinuccia.beretta@istituto-besta.it) e Simona Sangion (simona.sangion@istituto-besta.it).

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06/06/2022
06/06/2022
AVO Racconta, ecco le video-fiabe per i bimbi ricoverati: l'iniziativa di AVO Milano
Sono sei le video - storie, facilmente scaricabili su tablet o martphone, create per intrattenere i piccoli ricoverati in ospedale (e non solo): il nuovo progetto di AVO - Associazione Volontari Ospedalieri Onlus - Milano è approdato anche nel nostro Istituto.
"Buonanotte Shila", "Buonanotte Fiorello", "Merenda con Mario", "Merenda Merletto", "Buonanotte Orchestra" e "Buonanotte Matite": sono sei le fiabe proposte da AVO Milano, tutte facilmente scaricabili sui dispositivi mobili, che i bimbi - e i loro genitori - possono scegliere per viaggiare insieme con la fantasia e con il sorriso sulle labbra.
L'idea, nata per i bimbi ricoverati in ospedale ma fruibile da tutti, è nata per intrattenere i bimbi durante le lunghe ore di degenza in reparto. Al Besta i volontari sono presenti per affiancare i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria il mercoledì pomeriggio, ma tutti possono accedere all'iniziativa in modo molto semplice: basta scegliere una delle fiabe e inquadrare il Qr-Code con un dispositivo mobile per far partire il video e iniziare a viaggiare nel mondo della fantasia.
Tutte le info si trovano sulla locandina (qui sotto e in allegato) esposta anche nel nostro Istituto.

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16/05/2022
16/05/2022
La Biblioteca Scientifica è intitolata a Renato Boeri, neurologo e intellettuale milanese ed europeo
Si è tenuta venerdì 13 maggio, alla presenza della Vice Presidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti e dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, la cerimonia di intitolazione della Biblioteca Scientifica dell’Istituto Neurologico Carlo Besta al professor Renato Boeri, che fu Direttore Scientifico e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto. Colleghi e mondo scientifico, nell’anno del centenario della sua nascita, hanno ricordato la figura dell’illustre neurologo che fu anche fondatore della Consulta di Bioetica. Presenti i tre figli, Sandro, Stefano e Tito.
Fu assistente volontario (dal 1948), poi primario (1968) e Direttore Clinico Scientifico dell’Istituto Neurologico Carlo Besta per dieci anni (dal 1977 al 1987) fino a divenire membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto in qualità di rappresentante del ministero per la Ricerca Scientifica e Tecnologica. Il professor Renato Boeri, a cui da oggi è intitolata la Biblioteca Scientifica dell’Istituto Neurologico di via Celoria, fu una figura illustre non solo per la città di Milano, ma per tutta la comunità scientifica nazionale: fu uno dei medici neurologi più influenti della seconda metà del ’900, oltre che un innovatore e intellettuale europeo e comandante partigiano.
Venerdì all’Istituto Besta il taglio del nastro e l’inaugurazione della targa di ingresso alla Biblioteca Scientifica, alla presenza del Vice Presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti e dell’assessore al Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, insieme ai tre figli di Boeri, Sandro, Stefano e Tito. Il professor Boeri quest'anno avrebbe compiuto cento anni e per questo anche il comune di Milano gli ha intitolato un giardino poco distante dal Besta e la targa che ricorda il “neurologo, comandante partigiano, fondatore delle Consulta di Bioetica”.
All’Istituto Besta oggi Renato Boeri è stato ricordato dal mondo scientifico e da tanti colleghi che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui tra le mura dell’Istituto come medico, come Direttore Scientifico, come primo Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Mariani.
“La visione innovativa che il professor Boeri aveva della ricerca per le neuroscienze ha fatto sì che, negli anni della sua permanenza al Besta, l’Istituto divenisse uno dei principali centri di ricerca scientifica in diversi ambiti di ricerca e di cura e che anche il patrimonio della Biblioteca Scientifica crescesse in modo significativo. Per questo abbiamo deciso di intitolare a lui questo luogo di studio e di cultura – ha spiegato il Direttore Scientifico del Besta, professor Giuseppe Lauria Pinter -. L’impronta lasciata da Boeri quale illustre neurologo e scienziato lungimirante non è solo qui a Milano: nel nostro Paese Boeri è stato per anni segretario della Società Italiana di Neurologia e consulente del ministero della Sanità; nel 1979 ha fondato l’Italian Journal of Neurological Sciences, che ha diretto fino al 1993. A livello internazionale fu nominato ‘Membre d’honeur à titre étranger’ della Société de neurologie française (1980), membro della New York Academy of Science (1982), ‘Honorary-Corresponding Member’ dell’American Academy of Neurology (1983), membro della Royal Society of Medicine di Londra (1985), nonché dell’International Headache Society (1985)”.
“Tra le mura del nostro edificio storico di via Celoria hanno vissuto, studiato, fatto crescere la ricerca e soprattutto curato i nostri pazienti, medici, scienziati e ricercatori che hanno scritto la storia della Neurologia Italiana, tra questi anche il professor Boeri che oggi ricordiamo nel centenario della sua nascita e a cui siamo onorati di intitolare la nostra Biblioteca Scientifica – ha concluso il presidente dell’Istituto Besta, Andrea Gambini -. In un secolo. l’istituto Besta è cresciuto in eccellenza grazie a fattori determinanti quali il rinnovamento tecnologico, la ricerca scientifica, l’innovazione in Neurochirurgia e naturalmente l’ingegno umano. Siamo ora pronti a crescer ancora di più e a raggiungere un importante traguardo, insieme alla Regione Lombardia: il trasferimento alla Città della Salute”.

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05/05/2022
05/05/2022
PREMIO PER IL BANDO DI CONCORSO GMN2022 ALLA RICERCATRICE MIRNA ANDELIC
Il progetto di ricerca “Probing the role of miRNA reprogramming in small fibre neuropathy” della ricercatrice Mirna Andelic è vincitore del premio nazionale GMN2022, conferito dall’Associazione Italiana per lo Studio del Sistema Nervoso Periferico (ASNP) e dall’Associazione Italiana di Miologia (AIM). La giovane ricercatrice del Besta, 29 anni, ha condotto, insieme a un gruppo di lavoro, un progetto sulle neuropatie del sistema nervoso periferico, occupandosi della parte sperimentale del progetto per l’individuazione di microRNA nei pazienti con Small Fibre Neuropathy (neuropatia delle piccole fibre con dolore).
“Lo studio prevede l’individuazione dei mricroRNA nel tessuto cutaneo di campioni già presenti e prelevati in studi precedenti da pazienti con neuropatia delle piccole fibre con dolore – spiega Mirna Andelic, che sta svolgendo il dottorato di ricerca congiunto nella UOC Neurologia3-Neuoroalgologia all’interno del progetto Marie Sklodowska-Curie Actions PAIN-Net e School for Mental Health and Neuroscience, Maastricht University -. Ora dobbiamo svolgere degli studi funzionali per verificare se il microRNA identificato nella fase di ‘proof-of-concept’ abbia un ruolo nella trasmissione del dolore. Se i risultati preliminari saranno confermati nello studio funzionale in vitro, potrebbero servire come base per lo sviluppo di nuove terapie mirate migliorate per la neuropatia delle piccole fibre”.
La ricercatrice di origine croata ha iniziato la sua formazione professionale come una dei 13 Early Stage Researcher (ESR) del progetto Marie Sklodowska-Curie (MSCA), Horizon 2020 PAIN-net nel 2017, coordinato da professor Giuseppe Lauria.
“Il progetto PAIN-net con il professor Lauria come Principal Investigator è stato un primo passo importante nel mio sviluppo professionale – prosegue -. Sono stata inserita in un accogliente gruppo di ricercatori con background diversi che mi hanno permesso di ampliare le mie capacità e conoscenze. Insieme abbiamo progettato esperimenti stimolanti, che ci hanno portato risultati innovativi che pubblicheremo presto, come parte della mia tesi di dottorato. Sono molto grata per i colleghi e gli amici con cui collaboro al Besta: le dottoresse Erika Salvi, Raffaella Lombardi, Margherita Marchi, Stefania Marcuzzo e i dottori Daniele Cazzato e Daniele Cartelli che stanno partecipando attivamente al mio progetto di dottorato e ovviamente il professor Lauria e tutta la nostra Unità Operativa per avermi fatto sentire benvenuta e avermi permesso di crescere nel mio percorso professionale e scientifico”.

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05/05/2022
05/05/2022
“VITE OSCURE DI SCIENZIATE EMINENTI”, NEL LIBRO DELLA DOTTORESSA LAURA UVA LE STORIE DI SCIENZIATE STRAORDINARIE
Dalla penna di una ricercatrice del Besta, in collaborazione con il redattore Stefano Gianni, è nato un libro che vuol essere un incoraggiamento per tante giovani donne a seguire le loro passioni senza insicurezze.
Tredici storie di donne guidate da una grande passione per la scienza, talmente grande da sfidare le opposizioni della società − che non le considerava all’altezza in quanto donne − o delle loro stesse famiglie, che non ritenevano la mente femminile adatta alle materie scientifiche. Le racconta la dottoressa Laura Uva, ricercatrice della U.O. Epilettologia Clinica e Sperimentale del Besta nel libro “Vite oscure di scienziate eminenti”, scritto a quattro mani con l’editor Stefano Gianni, e pubblicato da Loescher Editore.
“Focus di questo libro sono le biografie di tredici scienziate vissute tra il IV e il XXI secolo – spiega la ricercatrice -. Sono matematiche, astronome, fisiche, chimiche e una medichessa, tutte dotate di notevoli capacità e animate da una grande passione verso la scienza, ma marchiate da una serie di pregiudizi dettati dal tempo e dalla società. A causa di questi pregiudizi, molte di loro, nonostante gli importanti risultati raggiunti, non hanno ricevuto i dovuti riconoscimenti in vita e talvolta sono state dimenticate dopo la morte”.
“Vite oscure di scienziate eminenti” racconta le difficoltà che queste donne hanno dovuto affrontare per avere la possibilità di seguire la propria vocazione, per non cedere ai pregiudizi e per riuscire a svolgere il lavoro che avevano scelto.
Molti dei loro nomi non sono noti ai più; eppure, ad esempio, Trotula de’ Ruggiero fu la prima ginecologa in Europa, Emmy Noether fornì il supporto matematico necessario all’elaborazione della teoria della relatività, Lise Meitner scoprì la fissione nucleare, e Hedy Lamarr, celebre attrice hollywoodiana, elaborò un sistema di trasmissione dei segnali radio che anni dopo la sua messa a punto sarà adottato dalla telefonia mobile. Solo alcune, da qualche tempo, hanno cominciato a godere di una tenue notorietà presso il grande pubblico: pensiamo a Rosalind Franklin, chimico-fisica le cui ricerche furono fondamentali per descrivere la struttura del DNA; o a Mileva Maric, che si dice abbia contribuito alla definizione degli studi che hanno trasformato in una vera e propria star il marito Albert Einstein; o ad Ada Lovelace, la prima programmatrice informatica della storia.
Significativo è il fatto che a narrare la storia di queste donne scienziate straordinarie sia proprio una donna che si occupa di scienza come la dottoressa Uva: “Ripercorrere le vicende delle une e delle altre e riscoprire la loro straordinaria dedizione ai propri studi appare quasi doveroso alla luce del fatto che, in particolare nell’ambito delle discipline STEM (le discipline scientifico-tecnologiche come scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), il gender gap è ancora da colmare e i pregiudizi di genere sono ancora presenti. Iniziare a raccontare la storia della scienza al femminile – ancora tutta da scrivere – costituisce un passo indispensabile per metterli a nudo e per incoraggiare le donne di domani a seguire le proprie passioni, senza insicurezze”.

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21/06/2022
21/06/2022
LEADS, DONNE LEADER IN SANITA': PREMIATO IL PROGETTO DEL BESTA
Dei 27 progetti candidati alla prima edizione del premio, sei i vincitori, tra i quali il nostro Istituto, e due menzioni speciali. La dottoressa Barbara Garavaglia, presidente del CUG, ha partecipato ieri alla cerimonia di premiazione nell'Auditorium "Cosimo Piccinno" del ministero della Salute.
La Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta è uno dei vincitori della prima edizione di LEADS, DONNE LEADER IN SANITA' (https://www.donneleaderinsanita.com/premio-leads), iniziativa nata per promuovere le best practice di aziende pubbliche e/o private che favoriscono la leadership femminile in sanità.
La premiazione è avvenuta ieri a Roma nell'Auditorium "Cosimo Piccinno" del ministero della Salute. In totale sono stati sei i vincitori delle 3 categorie (aziendale, associazioni, enti pubblici e privati accreditati) a cui si aggiungono due menzioni speciali decretate dalla giuria del Premio, presieduta da Beatrice Lorenzin accanto a figure che hanno ricoperto il ruolo di ministro della Salute o che operano nel settore dell’associazionismo: Renato Balduzzi, Carolina Gianardi, Lella Golfo, Maurizia Iachino, Paola Mascaro, Alessia Mosca, Maurizio Sacconi, Livia Turco.
Tra le Aziende sanitarie pubbliche e private sono state premiate insieme al Besta, la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli, la ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa per i diversi programmi di formazione a supporto dello sviluppo professionale e manageriale e per gli interventi volti a favorire l’assunzione da parte delle donne di incarichi di maggior complessità.
Per il nostro Istituto era presente la dottoressa Barbara Garavaglia, Responsabile della Struttura Semplice “Genetica dei Disturbi del Movimento e Disordini del Metabolismo Energetico” della UOC Genetica Medica e Neurogenetica e presidente del CUG, Comitato Unico di Gararanzia del Besta.
Il progetto del Besta riguarda l'attuazione del Gender Equality Plan (Piano per l'Uguaglianza di Genere), piano quinquennale elaborato dal CUG nel 2018 e per il quale è stato creato un gruppo di lavoro composto da Barbara Garavaglia, Alessandra Solari e Manuela Bloise del CUG, Cinzia Gellera presidente della Associazione Besta Women in Network e Roberta De Leo Consigliera di Fiducia. Il piano è stato poi approvato dall'intero CUG e deliberato dal CdA del Besta nel dicembre 2018: mira a favorire l'equilibrio di genere a tutti i livelli lavorativi, promuovere e supportare le donne sul luogo di lavoro e favorire la conciliazione casa-lavoro grazie all'attivazione dello smart working.
“Siamo orgogliose di questa prima edizione del premio – ha dichiarato Sara Vinciguerra, Segretario Premio Leads -. C’è ancora tanto da fare, ma oggi 20 giugno è una festa: quella dell’Italia più bella, che nonostante i difficili anni in corso, non ha rinunciato a promuovere e farsi testimone dei valori della parità di genere nel pubblico, nel privato e nella società civile”.

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09/06/2022
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“UN VELO IN MUSICA”: I DIPENDENTI TORNANO IN SCENA IL 29 GIUGNO PER LA SOLIDARIETÀ
In foto: la regista Veronica Redaelli e Fabio Moda, direttore del coro del Besta
ll 29 giugno replica del musical liberamente tratto dal film ‘Sister Act’
Dopo il successo riscosso nel mese di maggio (14 - 15 maggio), torna in scena lo spettacolo “Un velo in musica”, musical liberamente tratto dal film ‘Sister Act’ e interpretato dai dipendenti del nostro Istituto.
L’appuntamento è il 29 giugno alle 21 al teatro Silvestrianum di via Andrea Maffei 19.
A maggio erano stati raccolti fondi per alcuni progetti della Radiologia e della Radioterapia del Besta. Il ricavato dello spettacolo del 29 giugno sarà invece destinato alla raccolta di aiuti umanitari per l’Ucraina (seminario di Padre Ihor Boyko di Leopoli) e al Progetto per i bambini di Chernobyl.
Per informazioni e acquisto biglietti contattare Pinuccia Beretta (pinuccia.beretta@istituto-besta.it) e Simona Sangion (simona.sangion@istituto-besta.it).

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06/06/2022
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AVO Racconta, ecco le video-fiabe per i bimbi ricoverati: l'iniziativa di AVO Milano
Sono sei le video - storie, facilmente scaricabili su tablet o martphone, create per intrattenere i piccoli ricoverati in ospedale (e non solo): il nuovo progetto di AVO - Associazione Volontari Ospedalieri Onlus - Milano è approdato anche nel nostro Istituto.
"Buonanotte Shila", "Buonanotte Fiorello", "Merenda con Mario", "Merenda Merletto", "Buonanotte Orchestra" e "Buonanotte Matite": sono sei le fiabe proposte da AVO Milano, tutte facilmente scaricabili sui dispositivi mobili, che i bimbi - e i loro genitori - possono scegliere per viaggiare insieme con la fantasia e con il sorriso sulle labbra.
L'idea, nata per i bimbi ricoverati in ospedale ma fruibile da tutti, è nata per intrattenere i bimbi durante le lunghe ore di degenza in reparto. Al Besta i volontari sono presenti per affiancare i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria il mercoledì pomeriggio, ma tutti possono accedere all'iniziativa in modo molto semplice: basta scegliere una delle fiabe e inquadrare il Qr-Code con un dispositivo mobile per far partire il video e iniziare a viaggiare nel mondo della fantasia.
Tutte le info si trovano sulla locandina (qui sotto e in allegato) esposta anche nel nostro Istituto.

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16/05/2022
16/05/2022
La Biblioteca Scientifica è intitolata a Renato Boeri, neurologo e intellettuale milanese ed europeo
Si è tenuta venerdì 13 maggio, alla presenza della Vice Presidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti e dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, la cerimonia di intitolazione della Biblioteca Scientifica dell’Istituto Neurologico Carlo Besta al professor Renato Boeri, che fu Direttore Scientifico e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto. Colleghi e mondo scientifico, nell’anno del centenario della sua nascita, hanno ricordato la figura dell’illustre neurologo che fu anche fondatore della Consulta di Bioetica. Presenti i tre figli, Sandro, Stefano e Tito.
Fu assistente volontario (dal 1948), poi primario (1968) e Direttore Clinico Scientifico dell’Istituto Neurologico Carlo Besta per dieci anni (dal 1977 al 1987) fino a divenire membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto in qualità di rappresentante del ministero per la Ricerca Scientifica e Tecnologica. Il professor Renato Boeri, a cui da oggi è intitolata la Biblioteca Scientifica dell’Istituto Neurologico di via Celoria, fu una figura illustre non solo per la città di Milano, ma per tutta la comunità scientifica nazionale: fu uno dei medici neurologi più influenti della seconda metà del ’900, oltre che un innovatore e intellettuale europeo e comandante partigiano.
Venerdì all’Istituto Besta il taglio del nastro e l’inaugurazione della targa di ingresso alla Biblioteca Scientifica, alla presenza del Vice Presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti e dell’assessore al Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, insieme ai tre figli di Boeri, Sandro, Stefano e Tito. Il professor Boeri quest'anno avrebbe compiuto cento anni e per questo anche il comune di Milano gli ha intitolato un giardino poco distante dal Besta e la targa che ricorda il “neurologo, comandante partigiano, fondatore delle Consulta di Bioetica”.
All’Istituto Besta oggi Renato Boeri è stato ricordato dal mondo scientifico e da tanti colleghi che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui tra le mura dell’Istituto come medico, come Direttore Scientifico, come primo Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Mariani.
“La visione innovativa che il professor Boeri aveva della ricerca per le neuroscienze ha fatto sì che, negli anni della sua permanenza al Besta, l’Istituto divenisse uno dei principali centri di ricerca scientifica in diversi ambiti di ricerca e di cura e che anche il patrimonio della Biblioteca Scientifica crescesse in modo significativo. Per questo abbiamo deciso di intitolare a lui questo luogo di studio e di cultura – ha spiegato il Direttore Scientifico del Besta, professor Giuseppe Lauria Pinter -. L’impronta lasciata da Boeri quale illustre neurologo e scienziato lungimirante non è solo qui a Milano: nel nostro Paese Boeri è stato per anni segretario della Società Italiana di Neurologia e consulente del ministero della Sanità; nel 1979 ha fondato l’Italian Journal of Neurological Sciences, che ha diretto fino al 1993. A livello internazionale fu nominato ‘Membre d’honeur à titre étranger’ della Société de neurologie française (1980), membro della New York Academy of Science (1982), ‘Honorary-Corresponding Member’ dell’American Academy of Neurology (1983), membro della Royal Society of Medicine di Londra (1985), nonché dell’International Headache Society (1985)”.
“Tra le mura del nostro edificio storico di via Celoria hanno vissuto, studiato, fatto crescere la ricerca e soprattutto curato i nostri pazienti, medici, scienziati e ricercatori che hanno scritto la storia della Neurologia Italiana, tra questi anche il professor Boeri che oggi ricordiamo nel centenario della sua nascita e a cui siamo onorati di intitolare la nostra Biblioteca Scientifica – ha concluso il presidente dell’Istituto Besta, Andrea Gambini -. In un secolo. l’istituto Besta è cresciuto in eccellenza grazie a fattori determinanti quali il rinnovamento tecnologico, la ricerca scientifica, l’innovazione in Neurochirurgia e naturalmente l’ingegno umano. Siamo ora pronti a crescer ancora di più e a raggiungere un importante traguardo, insieme alla Regione Lombardia: il trasferimento alla Città della Salute”.

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05/05/2022
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PREMIO PER IL BANDO DI CONCORSO GMN2022 ALLA RICERCATRICE MIRNA ANDELIC
Il progetto di ricerca “Probing the role of miRNA reprogramming in small fibre neuropathy” della ricercatrice Mirna Andelic è vincitore del premio nazionale GMN2022, conferito dall’Associazione Italiana per lo Studio del Sistema Nervoso Periferico (ASNP) e dall’Associazione Italiana di Miologia (AIM). La giovane ricercatrice del Besta, 29 anni, ha condotto, insieme a un gruppo di lavoro, un progetto sulle neuropatie del sistema nervoso periferico, occupandosi della parte sperimentale del progetto per l’individuazione di microRNA nei pazienti con Small Fibre Neuropathy (neuropatia delle piccole fibre con dolore).
“Lo studio prevede l’individuazione dei mricroRNA nel tessuto cutaneo di campioni già presenti e prelevati in studi precedenti da pazienti con neuropatia delle piccole fibre con dolore – spiega Mirna Andelic, che sta svolgendo il dottorato di ricerca congiunto nella UOC Neurologia3-Neuoroalgologia all’interno del progetto Marie Sklodowska-Curie Actions PAIN-Net e School for Mental Health and Neuroscience, Maastricht University -. Ora dobbiamo svolgere degli studi funzionali per verificare se il microRNA identificato nella fase di ‘proof-of-concept’ abbia un ruolo nella trasmissione del dolore. Se i risultati preliminari saranno confermati nello studio funzionale in vitro, potrebbero servire come base per lo sviluppo di nuove terapie mirate migliorate per la neuropatia delle piccole fibre”.
La ricercatrice di origine croata ha iniziato la sua formazione professionale come una dei 13 Early Stage Researcher (ESR) del progetto Marie Sklodowska-Curie (MSCA), Horizon 2020 PAIN-net nel 2017, coordinato da professor Giuseppe Lauria.
“Il progetto PAIN-net con il professor Lauria come Principal Investigator è stato un primo passo importante nel mio sviluppo professionale – prosegue -. Sono stata inserita in un accogliente gruppo di ricercatori con background diversi che mi hanno permesso di ampliare le mie capacità e conoscenze. Insieme abbiamo progettato esperimenti stimolanti, che ci hanno portato risultati innovativi che pubblicheremo presto, come parte della mia tesi di dottorato. Sono molto grata per i colleghi e gli amici con cui collaboro al Besta: le dottoresse Erika Salvi, Raffaella Lombardi, Margherita Marchi, Stefania Marcuzzo e i dottori Daniele Cazzato e Daniele Cartelli che stanno partecipando attivamente al mio progetto di dottorato e ovviamente il professor Lauria e tutta la nostra Unità Operativa per avermi fatto sentire benvenuta e avermi permesso di crescere nel mio percorso professionale e scientifico”.

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05/05/2022
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“VITE OSCURE DI SCIENZIATE EMINENTI”, NEL LIBRO DELLA DOTTORESSA LAURA UVA LE STORIE DI SCIENZIATE STRAORDINARIE
Dalla penna di una ricercatrice del Besta, in collaborazione con il redattore Stefano Gianni, è nato un libro che vuol essere un incoraggiamento per tante giovani donne a seguire le loro passioni senza insicurezze.
Tredici storie di donne guidate da una grande passione per la scienza, talmente grande da sfidare le opposizioni della società − che non le considerava all’altezza in quanto donne − o delle loro stesse famiglie, che non ritenevano la mente femminile adatta alle materie scientifiche. Le racconta la dottoressa Laura Uva, ricercatrice della U.O. Epilettologia Clinica e Sperimentale del Besta nel libro “Vite oscure di scienziate eminenti”, scritto a quattro mani con l’editor Stefano Gianni, e pubblicato da Loescher Editore.
“Focus di questo libro sono le biografie di tredici scienziate vissute tra il IV e il XXI secolo – spiega la ricercatrice -. Sono matematiche, astronome, fisiche, chimiche e una medichessa, tutte dotate di notevoli capacità e animate da una grande passione verso la scienza, ma marchiate da una serie di pregiudizi dettati dal tempo e dalla società. A causa di questi pregiudizi, molte di loro, nonostante gli importanti risultati raggiunti, non hanno ricevuto i dovuti riconoscimenti in vita e talvolta sono state dimenticate dopo la morte”.
“Vite oscure di scienziate eminenti” racconta le difficoltà che queste donne hanno dovuto affrontare per avere la possibilità di seguire la propria vocazione, per non cedere ai pregiudizi e per riuscire a svolgere il lavoro che avevano scelto.
Molti dei loro nomi non sono noti ai più; eppure, ad esempio, Trotula de’ Ruggiero fu la prima ginecologa in Europa, Emmy Noether fornì il supporto matematico necessario all’elaborazione della teoria della relatività, Lise Meitner scoprì la fissione nucleare, e Hedy Lamarr, celebre attrice hollywoodiana, elaborò un sistema di trasmissione dei segnali radio che anni dopo la sua messa a punto sarà adottato dalla telefonia mobile. Solo alcune, da qualche tempo, hanno cominciato a godere di una tenue notorietà presso il grande pubblico: pensiamo a Rosalind Franklin, chimico-fisica le cui ricerche furono fondamentali per descrivere la struttura del DNA; o a Mileva Maric, che si dice abbia contribuito alla definizione degli studi che hanno trasformato in una vera e propria star il marito Albert Einstein; o ad Ada Lovelace, la prima programmatrice informatica della storia.
Significativo è il fatto che a narrare la storia di queste donne scienziate straordinarie sia proprio una donna che si occupa di scienza come la dottoressa Uva: “Ripercorrere le vicende delle une e delle altre e riscoprire la loro straordinaria dedizione ai propri studi appare quasi doveroso alla luce del fatto che, in particolare nell’ambito delle discipline STEM (le discipline scientifico-tecnologiche come scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), il gender gap è ancora da colmare e i pregiudizi di genere sono ancora presenti. Iniziare a raccontare la storia della scienza al femminile – ancora tutta da scrivere – costituisce un passo indispensabile per metterli a nudo e per incoraggiare le donne di domani a seguire le proprie passioni, senza insicurezze”.
